Smart Energy Lazio, dall’ENEA una rete di eccellenza per le materie prime

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ENEA_Critical Raw Materials

La Strategia Europa 2020 ha tra gli obiettivi prioritari l’uso efficiente delle risorse e la realizzazione della società del riciclo. Nell’ambito di questa strategia, l’Europa ha lanciato un bando per la realizzazione di una Knowledge Innovation Community (KIC) sulle materie prime, conosciute anche come “Raw Materials“, in particolare le materie prime di approvvigionamento più critico.

L’ENEA esercita un ruolo guida per i partner italiani, università, centri di ricerca, industrie, e PMI, verso la partecipazione ad un consorzio europeo di cui se ne propone la fondazione.

Esistono quindi i presupposti per costituire una “Rete di eccellenza sui Critical Raw Materials” in Italia, che coinvolge varie aree territoriali. Tra queste, il Lazio svolge un ruolo di primaria importanza attraverso il Centro Ricerche della Casaccia dell’ENEA, vicino Roma, che si candida così a diventare un polo di eccellenza e di riferimento europeo per attività di ricerca, sviluppo e dimostrazione di metodologie, tecnologie e processi innovativi sostenibili nel settore dei Raw Materials.

In Europa le materie prime scarseggiano, e l’Italia è un Paese che ne è particolarmente povero, soprattutto dei metalli necessari all’industria hi-tech” – ha commentato Roberto Morabito, responsabile dell’Unità Tecnica Tecnologie Ambientali dell’ENEA, in occasione del convegno Smart Energy Lazio in corso presso la Regione Lazio –  “Al tempo stesso il nostro Paese è caratterizzato da una forte industria manifatturiera, la seconda in Europa. In questo quadro, è determinante per la nostra economia avviare subito una fase di transizione verso un nuovo modello che consenta di promuovere il riciclo a tutti i livelli, attraverso un sistema socio-economico circolare, abbandonando il vecchio modello in cui le risorse vengono prelevate, avviate alla produzione e all’uso di beni, per poi essere smaltite come rifiuto, la cosiddetta economia lineare.”

La simbiosi industriale, ovvero il trasferimento di risorse tra due o più industrie dissimili, che prevede che gli scarti di un’impresa possano diventare risorse per un’altra, è uno degli strumenti più innovativi che possono essere messi in campo nella transizione verso un’Europa efficiente dal punto di vista dell’uso delle risorse. La simbiosi industriale rafforza la competitività non solo delle imprese coinvolte, ma anche dei territori e lega il miglioramento delle prestazioni ambientali, quali la riduzione dello smaltimento e la riduzione del consumo di materie prime, ai conseguenti vantaggi economici, quali i minori oneri di smaltimento e i  minori costi di approvvigionamento.”