IPCEI

Cloud e edge computing, UE sblocca 1,2 miliardi di euro per progetto comune europeo. Dentro anche l’Italia

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Si tratta del primo IPCEI del suo genere nel settore del cloud e dell'edge computing e riguarda lo sviluppo di un nuovo ecosistema europeo di elaborazione dati interoperabile e liberamente accessibile, il continuum cloud-to-edge multi-provider. Coinvolte 19 aziende di Francia, Germania, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Spagna.

Via libera per il finanziamento pubblico del primo IPCEI Next Generation Cloud Infrastructure and Services

Approvato dalla Commissione europea un progetto di comune interesse europeo (Ipcei) per promuovere e sostenere la ricerca, lo sviluppo e l’implementazione industriale di tecnologie avanzate nei settori cloud e edge computing.

Dell’IPCEI Next Generation Cloud Infrastructure and Services faranno parte sette Stati europei: Francia, Germania, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Spagna.

Come previsto dalle norme dell’Unione europea sugli aiuti di Stato, i Paesi coinvolti forniranno finanziamenti pubblici per 1,2 miliardi di euro che a loro volta si stima sbloccheranno ulteriori 1,4 miliardi di euro di investimenti privati.

Complessivamente si tratta di 19 tra grandi, piccole e medie imprese che avvieranno altrettanti progetti cloud e edge computing.

“L’IPCEI approvato oggi è fondamentale per fornire tecnologie avanzate cloud ed edge che soddisfino i requisiti europei di interoperabilità, privacy, sostenibilità e sicurezza informatica. Fornirà inoltre le tecnologie e le soluzioni per raggiungere gli obiettivi della nostra strategia del decennio digitale 2030: il 75% dell’adozione del cloud da parte delle imprese dell’UE e oltre 10.000 nodi edge in tutta Europa”, ha affermato il Commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton.

Questo importante progetto di comune interesse europeo è il primo nel settore del cloud e dell’edge computing. L’IPCEI prevede una ricerca altamente ambiziosa, necessaria per consentire l’adozione di applicazioni e servizi innovativi di elaborazione dei dati per le imprese, le pubbliche amministrazioni e i cittadini europei. La decisione odierna garantisce che il sostegno pubblico sia ben mirato e sufficiente a consentire al progetto di perseguire i suoi obiettivi ambiziosi, salvaguardando al tempo stesso la parità di condizioni e garantendo che si possano generare forti ricadute positive in tutta l’Unione”, ha dichiarato in una nota ufficiale il Commissario europeo per la concorrenza, Didier Reynders.

19 le aziende europee coinvolte, 5 sono italiane

Le principali imprese fornitrici sono Deutsche Telekom, Telefonica Spagna, Atos, Orange, Sap, Oktawave, Atende Industries, OpenNebula Syistem, Arsys Internet, Leaseweb Global, 4iG, E-Group Ict software, CloudFerro, Siemens.

Per il nostro Paese invece Reply, TIM, Tiscali, Fincantieri ed Engineering Ingegneria Informatica, con Enea e Fondazione Bruno Kessler come partner indiretti.

IPCEI CIS è il primo progetto comune europeo nel settore del cloud e dell’edge computing e riguarda lo sviluppo di un ecosistema europeo di elaborazione dati interoperabile e liberamente accessibile, il continuum cloud-to-edge multi-provider.

Gli obiettivi del progetto comune europeo per lo sviluppo di tecnologie cloud e edge computing

Avrà l’obiettivo di sviluppare capacità di elaborazione dei dati e strumenti software e di condivisione dei dati, per ottenere tecnologie di elaborazione dei dati distribuite federate, efficienti dal punto di vista energetico e affidabili su cloud ed edge e servizi correlati.

Le aziende partecipanti svilupperanno un software open source che consentirà di offrire servizi in tempo reale e a bassa latenza (pochi millisecondi) tramite risorse di calcolo distribuite vicine all’utente, riducendo così la necessità di trasmettere grandi volumi di dati a sistemi centralizzati server cloud. Ogni progetto deve coprire l’intero continuum del cloud edge, dal livello software di base alle applicazioni specifiche del settore.

Le fasi di ricerca, sviluppo e prima implementazione industriale si svolgeranno tra il 2023 e il 2031, mentre i primi risultati in termini di infrastruttura open source sono attesi per la fine del 2027.

Bruxelles stima la creazione di almeno 1.000 nuovi posti di lavoro altamente qualificati, mentre altra occupazione sarà assicurata nella successiva fase di commercializzazione.