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M5S-Pd, web tax e PA digitale nella bozza di governo

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Cittadinanza digitale, diritto di accesso alla rete, digitalizzazione della PA, portabilità dei dati, diritti dei riders, introduzione della web tax nella bozza di governo.

Cittadinanza digitale, diritto di accesso alla rete, digitalizzazione della PA, portabilità dei dati, diritti dei lavoratori digitali (cosiddetti riders), introduzione della web tax “per le multinazionali del settore che spostano i profitti e le informazioni in Paesi differenti da quelli in cui fanno business”. Sono questi gli impegni scritti nero su bianco presenti nella bozza di governo M5S-Pd presentata oggi dal presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte per la formazione del nuovo Esecutivo.

20) Per favorire l’accesso alla piena partecipazione democratica, all’informazione e la trasformazione tecnologica, la cittadinanza digitale va riconosciuta a ogni cittadino italiano sin dalla nascita, riconoscendo – tra i diritti della persona – anche il diritto di accesso alla rete.

21) Il progetto di innovazione e digitalizzazione della P.A. costituisce una misura particolarmente efficace per contribuire allo sviluppo e alla crescita economica e culturale del Paese.

22) Occorre concentrarsi sull’equità fiscale, la portabilità dei dati, i diritti dei lavoratori digitali (cosiddetti riders), i modelli redistributivi che incidono sul commercio elettronico, sulla logistica, sulla finanza, sul turismo, sull’industria e sull’agricoltura. Occorre introdurre la web tax per le multinazionali del settore che spostano i profitti e le informazioni in Paesi differenti da quelli in cui fanno business.

Un tris di riferimenti, per ora sotto forma di semplice bozza, che delinea però la sintesi delle priorità del nuovo governo giallo rosso in fieri in materia di tecnologia e digitale. Impegni di principio, che andranno poi declinati nella gestione politica delle grandi direttrici di policy nazionale, che riguardano lo sviluppo della banda ultralarga e del 5G, riprendere in mano (sarà ancora di attualità?) il dossier rete unica, definire i rapporti con la Cina per quanto riguarda il ricorso a fornitori di tecnologie come Huawei, concretizzare il rilancio dei grandi progetti della PA digitale che procedono da troppo tempo a strappi, basti pensare allo SPID, all’ANPR e alla digitalizzazione dei piccoli comuni italiani.

Sarà poi compito del nuovo corso politico risolvere la fase di stallo in cui si trovano attualmente due fondamentali Authority indipendenti, entrambe in regime di prorogatio, come Agcom e Garante Privacy.