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L’Inps dà una mano allo Spid

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L’Inps invierà 7 milioni di buste arancioni ai contribuenti privati con la loro posizione pensionistica e con l’occasione li inviterà a richiedere lo Spid

Spingere i contribuenti Italiani a richiedere lo Spid (Sistema pubblico di identità digitale), sfruttando, per pubblicizzarlo, l’invio a domicilio di 7 milioni di ‘buste arancioni’ del loro estratto contributivo e di una simulazione di base della loro pensione futura dei lavoratori privati. Questa la campagna digitale messa a punto dall’Istituto presieduto da Tito Boeri che, insieme all’Agid, hanno pensato di cogliere l’occasione della busta arancione per promuovere l’utilizzo di internet e dei servizi digitali della PA.

“Noi – ha detto Boeri – vogliamo raggiungere coloro che non hanno un’identità digitale” in particolare i giovani.

Una buona idea di marketing digitale, resta il fatto che saranno poi i singoli contribuenti a doversi attivare per richiedere lo Spid agli identity provider (TIM, Poste e Infocert).

Il progetto, battezzato Cittadino digitale, si avvale di un budget complessivo di 3,5 milioni di euro nel 2016-2017, messi a disposizione da Inps e Agid.

“Noi mettiamo due milioni e mezzo e l’Inps un milione – ha detto il direttore di Agid, Antonio Samaritani – ed è il costo complessivo dell’intero progetto per il 2016 e il 2017, a cui va aggiunta tutta la componente lavoro di Inps per l’aspetto tecnologico. Il progetto comprende anche l’invio a casa delle buste arancioni, con l’invito a dotarsi dello Spid”.

“Noi non ci occuperemo dell’invio delle buste arancioni – spiega Samaritani – che costerà naturalmente il costo delle tariffe postali per il numero delle buste inviate. E’ un piano di digitalizzazione integrata che comprende anche l’invio delle buste a chi è in situazione di digital divide”.

E così da metà aprile saranno preparate 150 mila lettere al giorno, per un totale di 7 milioni di contribuenti del settore privato che riceveranno l’estratto conto contributivo e una simulazione della loro pensione e le informazioni sullo Spid.

Per i dipendenti pubblici l’operazione sarà eseguita in una seconda fase allegando la busta arancione al cedolino della busta paga. “Il nostro obiettivo – ha proseguito Boeri – è dare una maggiore consapevolezza per la tutela finanziaria e previdenziale. Solo 4 italiani su 10 – ha spiegato Boeri – sanno leggere un estratto conto, calcolare le variazioni del potere d’acquisto, capire la differenza di rischio tra azioni e obbligazioni o l’importanza di diversificare il loro portafoglio”.

D’altronde sono gli stessi numeri a supportare tale tesi. “Attualmente – ha riferito Boeri – 18,5 milioni di italiani hanno ricevuto un’identità digitale Inps e di questi 13 milioni sono lavoratori. Ma rimangono 12 milioni di contribuenti Inps senza ‘pin’ dei quali il 42% ‘under 40’ e 34% fra i 40 e i 50 anni”.

Infine, l’Agid ha patto sapere che sono 5 mila le registrazioni a Spid dopo il via alla distribuzione delle credenziali di due giorni fa.