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L’ascesa del ‘Dott. Google’: i rischi dell’autodiagnosi e della ricerca dei sintomi online

di Anna Danese, digital consultant |

Qual è dunque il giusto approccio medico-paziente? Perché le persone sono spinte a cercare su Google invece di rivolgersi subito ad un medico esperto?

Al giorno d’oggi quando si deve cercare qualcosa il primo pensiero va ad Internet, in particolare a Google: scrivi una query sul motore di ricerca e ti escono svariate soluzioni, più o meno idonee. Questo succede anche per i disturbi di salute. La gente è talmente abituata ad affidarsi a Google per le proprie ricerche personali che appena sente un sintomo anomalo inizia a cercare in modo compulsivo per avere subito una risposta al proprio male. Alzi la mano chi non ha mai cercato un sintomo, un disturbo, una patologia, un farmaco su Internet. Lo abbiamo fatto e lo facciamo tutti costantemente, perché ormai è entrato nella normalità.

Internet ci ha abituati alle ricerche veloci, al tutto subito, zero tempi di attesa, quindi preferiamo consultare un motore di ricerca, appunto Dr. Google, invece di un esperto con tanto di laurea, competenza ed esperienza alle spalle.

Secondo una ricerca fatta dall’ IQVIA Italia, la multinazionale che ha il compito di trovare le soluzioni migliori per i pazienti, oltre l’80% degli italiani cerca informazioni sulla propria salute. Che cosa cercano? In tema di salute gli italiano cercano soprattutto sintomi e patologie oppure gli stili di vita, tipo dieta e alimentazione. Si consulta il web anche per capire meglio la somministrazione di un farmaco e le sue controindicazioni.

Una volta consultato e creata una propria diagnosi grazie all’assistente virtuale, le persone poi si rivolgono al proprio medico di base o allo specialista più indicato per avere le giuste informazioni e la cura adeguata da seguire. Questo arrivare dal medico competente con così tante informazioni porta il professionista molte volte a doversi scontrare con qualcosa di fittizio trovato sul web, che non sempre è veritiero e affidabile. In un campo delicato come la medicina, Internet può diventare uno strumento pericoloso e, se non si è in grado di analizzare correttamente le informazioni che fornisce, può risultare inutile e dannoso. Il Dr. Google non è sempre attendibile, sbaglia anche lui, ricordiamolo!

Qual è dunque il giusto approccio medico-paziente? Perché le persone sono spinte a cercare su Google invece di rivolgersi subito ad un medico esperto?

Come già detto l’accesso alle informazioni è molto più veloce rispetto alla classica telefonata al medico, che spesso si trova sommerso di impegni e quindi impossibilitato a rispondere. La paura, il panico e i brutti pensieri viaggiano alla velocità della luce rispetto al buon senso e trovano nel web un valido aiuto, perché come sappiamo anche lui corre veloce.

È necessario ricreare un rapporto tra medico e paziente, che non può più essere fatto di appuntamenti e attese: il paziente vuole essere parte nelle decisioni in merito alla sua salute. Ha bisogno di un supporto costante fatto di empatia, oltre che di rapidità.

Per questo motivo molti professionisti hanno intuito che la cosa migliore da fare non è combattere e criticare il medico virtuale, ma istruirlo ed arricchirlo con il maggior numero di informazioni corrette possibili, in modo da renderlo il più attendibile possibile. Fare in modo inoltre che il paziente sia in grado di trovare le giuste strutture autorizzate dove poter rivolgersi rispetto alla cura richiesta.

Sono nate quindi delle piattaforme mediche che mettono insieme diversi professionisti e offrono servizi di medicina digitale, quindi in grado di erogare prestazioni online, creare connessione continua tra medico-paziente in modo da migliorare la relazione stessa (Connected Care).  L’obiettivo è quello di creare un vero e proprio ambulatorio o centro medico virtuale con cui erogare servizi medici. La prenotazione avviene online e in molti casi anche il primo approccio di visita (televisite e teleconsulti).

Una di queste piattaforme, specifica per il settore psicologico-psicoterapeuta, è UNOBRAVO.COM, una piattaforma che è in grado di trovare il terapeuta più idoneo alle esigenze del paziente, attraverso un questionario scientifico personalizzato e un innovativo sistema di matching. La scelta del professionista viene fatta calzare sui bisogni del paziente in modo da trovare empatia, competenza ed affidabilità. Un servizio che grazie al web è diventato alla portata di tutti perché è riuscito ad abbattere i costi della prestazione stessa ed è comodo: da qualsiasi dispositivo si può avere il collegamento alla piattaforma e ricevere il supporto psicologico sperato.

L’altra area digitale molto utilizzata sono i social media, uno strumento accessibile a tutti e di veloce e semplice condivisione di immagini, testi e video. Per questo molti professionisti si sono reinventati come Content Creator per i social, creando post e video con lo scopo di dare informazioni utili sulla salute e sulla prevenzione. I video più divertenti e creativi si trovano su Instagram o Facebook, dove attraverso i reel vediamo il dermatologo, il ginecologo, il nutrizionista, l’igienista dentale, il farmacista e tanti altri di turno, pronti a dispensare consigli utili e preziosi al ritmo di un balletto. D’altronde è risaputo, con il divertimento si acquisisce tutto più in fretta e questo vale sia per i piccoli sia per i grandi!

Vedere nei social un dottore professionista e avere la possibilità di contattarlo direttamente tramite un Direct Message (DM) è una grande possibilità di interazione veloce medico-paziente. Questo tipo di approccio rende l’esperienza sicuramente più soddisfacente e il passaparola è assicurato!

Un professionista o una struttura sanitaria, per quanto affermati, hanno allora necessità come tanti altri settori di conoscere il web e i social, per fare la giusta divulgazione e ovviamente incontrare i propri pazienti a metà strada. In questo senso, ci si può formare anche in maniera autonoma in scuole come Digital Coach, che anche tramite corsi brevi forniscono le conoscenze e gli strumenti necessari per operare online, qualunque sia l’obiettivo.

La medicina, come abbiamo visto negli anni, avrà sempre più bisogno della tecnologia per raggiungere i propri pazienti, ma deve essere utilizzata in modo adeguato e intelligente per creare vantaggi ed essere d’aiuto nel ridurre quelle tempistiche inutili di attesa e di diagnosi infinite. Dr. Google e i veri dottori devono convivere insieme, prendere gli aspetti positivi di entrambi e fonderli insieme in modo da creare un sistema il cui obiettivo è fare informazione in modo corretto sulla prevenzione e sulla salute del paziente. Un bene prezioso per tutti!