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La Silicon Valley avvia la campagna per convincere Trump a regolamentare l’AI

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In un incontro alla Casa Bianca, il CEO di Nvidia Jensen Huang ha avvertito che una frammentazione normativa a livello statale, come quella in California, rischia di compromettere la leadership tecnologica degli Stati Uniti.

Nel cuore di un acceso dibattito politico, alcuni dei principali leader tecnologici della Silicon Valley stanno cercando di influenzare l’ex presidente Donald Trump affinché limiti l’autonomia normativa degli stati americani in materia di AI.

In un incontro alla Casa Bianca, il CEO di Nvidia Jensen Huang ha avvertito che una frammentazione normativa a livello statale, come quella in California, rischia di compromettere la leadership tecnologica degli Stati Uniti.

Sostenuti da figure come David Sacks e Sriram Krishnan, entrambi strettamente legati all’ambiente tecnologico californiano, questi attori stanno spingendo per un ordine esecutivo federale che impedisca agli stati di legiferare in modo indipendente sull’AI.

Trump, rispondendo a queste pressioni, ha indicato l’intenzione di firmare a breve un ordine esecutivo che potrebbe centralizzare la regolamentazione dell’AI a livello federale.

Tale decisione sta creando fratture all’interno del Partito Repubblicano: mentre alcuni, come il governatore dell’Arkansas, sostengono l’iniziativa, altri — tra cui Ron DeSantis e Steve Bannon — si oppongono con forza, sostenendo che sottrarre agli stati la capacità di regolamentare minaccerebbe la protezione dei consumatori. Il provvedimento rischia di sfociare in un conflitto giuridico, poiché un ordine esecutivo non ha il potere legale di annullare leggi statali.

Inoltre, la Casa Bianca starebbe valutando strategie più aggressive, come il ritiro di fondi federali per gli stati che promulgano leggi sull’AI considerate restrittive.

Mentre la mossa potrebbe rappresentare un vantaggio per le imprese tecnologiche, resta incerto se questa centralizzazione normativa risulterà efficace o politicamente sostenibile in vista delle elezioni di medio termine del 2026.

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Instagram consentirà agli utenti di scegliere cosa visualizzare nei Reels

Instagram introduce una nuova funzione denominata ‘Your Algorithm’ che permetterà agli utenti di influenzare direttamente i contenuti mostrati nei Reels, il feed video curato dall’algoritmo della piattaforma. A partire da oggi, gli utenti statunitensi potranno accedere a una lista di interessi principali individuati recentemente dall’app, con la possibilità di modificare le preferenze per vedere più o meno contenuti relativi a determinati argomenti.

La funzione, in via di implementazione globale per gli utenti anglofoni, si avvale di AI generativa per sintetizzare i temi su cui l’utente si è soffermato, restituendo così un profilo dinamico dei gusti personali.

Questa novità si inserisce nel contesto di una crescente pressione normativa, in particolare da parte dell’Unione Europea, che ha criticato Meta per non offrire un’alternativa realmente libera all’uso dei dati personali per la pubblicità personalizzata.

Attualmente, in Europa, Instagram consente agli utenti di pagare un abbonamento per eliminare le pubblicità, ma tale modello è stato giudicato inadeguato secondo il Digital Markets Act. Si prevede quindi l’introduzione di un’opzione che permetta agli utenti europei di scegliere in modo più granulare quali dati fornire.

Nel frattempo, la battaglia per l’attenzione degli utenti under 30 si intensifica: secondo una ricerca del Pew Research Center del 2025, l’80% degli adulti sotto i 30 anni utilizza Instagram, contro il 63% che si affida a TikTok. Con la funzione ‘Your Algorithm’, Meta mira a rafforzare il coinvolgimento e la personalizzazione, puntando su una maggiore trasparenza e controllo per l’utente.

La personalizzazione, tuttavia, resta vincolata a un sistema ancora fortemente algoritmico, dove la libertà percepita potrebbe essere più illusoria che reale.

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