Un mondo dominato dai deepfake? La Danimarca non ci sta e pensa di utilizzare l’arma del copyright per proteggere i connotati di chiunque e difendersi così, in maniera per così dire definitiva, dal rischio deepfakes. D’altra parte, nessuno di noi è soltanto un contenuto.
Sarebbe un bel cambiamento legale
Certo, il cambiamento dal punto di vista legale sarebbe clamoroso e potrebbe influenzare alla radice l’intero dibattito sull’intelligenza artificiale.
La Danimarca in poche parole ha avanzato una proposta di legge per garantire il diritto d’autore di ciascuno sul suo volto, la sua voce e le sue fattezze.
Se mai passerà, la proposta sarebbe la prima a livello mondiale a riconoscere legalmente l’identità personale come una ”proprietà intellettuale” che non può essere copiata, clonata o manipolata digitalmente senza consenso.
Contrato ai deepfakews
Questo sviluppo di fatto risponde alla diffusione incontrollata di tecnologie deepfakes, che consentono di creare sinteticamente dal nulla video o audio che imitano persone reali con una precisione mai vista prima.
Mentre alcuni deepfakes vengono utilizzati a fini satirici o di intrattenimento, altri sono stati impiegati più volte in passato per diffondere disinformazione, molestie, truffe o furti di identità.
Per i cristiani e per chiunque abbia a cuore la dignità della persona umana, la posta in gioco non è solo legale: è morale.
Incoraggiare l’Europa
Secondo la proposta, i cittadini danesi potrebbero richiedere la rimozione delle imitazioni di se stessi generate dall’intelligenza artificiale e chiedere un risarcimento civile. Le piattaforme che ospitano tali contenuti sarebbero soggette a sanzioni severe in caso di inadempienza e la Danimarca spera di promuovere tutele simili in tutta Europa durante la sua presidenza del Consiglio dell’UE quest’anno.
Una cosa importante da dire è che la legge consentirebbe ancora di usare i deepfakes a scopo di parodia e satira, anche se fissa una linea di demarcazione netta e chiara sull’impersonificazione non consensuale.
In quel caso sarebbe vietata
Mentre si pensa spesso che il copyright sia concepito in termini di musica e scrittura, questo cambio di paradigma sancisce l’ovvio: noi non siamo soltanto contenuti, ma siamo persone. E le persone non sono un materiale grezzo per repliche digitali.
Le parole di Papa Francesco
Come scrisse Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali del 2024, “L’uso dell’intelligenza artificiale può favorire o ostacolare un’autentica comunicazione umana”. Questa legge cerca di orientare l’IA verso il servizio, non verso lo sfruttamento. Da una prospettiva cattolica, questa iniziativa riecheggia il magistero di lunga data della Chiesa sulla dignità umana. Il Catechismo afferma che “la persona umana… è la sola creatura sulla terra che Dio abbia voluto per se stessa” (CCC 1703).
Trattare l’immagine di qualcuno come una merce – o peggio, come uno strumento di inganno – mina questo valore sacro. Concedendo agli individui il controllo legale sulla propria immagine digitale, la proposta della Danimarca tutela non soltanto la reputazione, ma anche la verità relazionale. Le implicazioni vanno oltre le celebrità o i personaggi pubblici.

Persone comuni sempre più vulnerabili
Le persone comuni – insegnanti, genitori, adolescenti – sono sempre più vulnerabili alla manipolazione guidata dall’IA. Che si tratti di false interviste, contenuti pornografici sintetici o truffe generate dall’IA, le minacce sono reali e spesso traumatizzanti. Un quadro giuridico come quello danese potrebbe contribuire a garantire che non si debba sacrificare l’integrità umana sull’altare dell’innovazione. Naturalmente, far rispettare tali leggi oltre confine rimane una sfida. Ma la mossa della Danimarca potrebbe innescare una riflessione più ampia in Europa e oltre. Le aziende tecnologiche possono essere ritenute responsabili dell’uso improprio degli strumenti che ospitano? I sistemi giuridici possono adattarsi abbastanza rapidamente da proteggere le persone vulnerabili? E la società può ritrovare la convinzione che il volto, la voce e la storia di ogni persona siano unici?