La Cina ha appena stabilito un nuovo record di velocità di trasmissione dati tra Terra e satelliti. I 10 Gbps sono possibili grazie al laser. Cresce l’interessa globale per l’Internet satellitare, una nuova tecnologia di connessione che supera le barriere della fibra, fatta di scavi e permessi e costi elevati soprattutto nelle aree più remote del globo.
E così la Cina si muove di conseguenza. La Chang Guang Satellite Technology ha trasmesso con successo immagini di telerilevamento via laser da un satellite Jilin-1 a una stazione a terra montata su un veicolo. Questa straordinaria impresa, che ha raggiunto una velocità di circa 10 Gigabit al secondo (Gbps), segna una pietra miliare significativa nel mondo della tecnologia di comunicazione satellitare.
Chi è la CGST
La CGST è un’azienda con sede a Jilin responsabile della gestione della più grande costellazione di satelliti per immagini al mondo. Fondata nel 2014 come costola dell’Istituto di ottica, meccanica fine e fisica di Changchun dell’Accademia cinese delle scienze (CAS), la CGST è stata in prima linea nello sviluppo e nella gestione di più generazioni di satelliti di telerilevamento Jilin-1. Questi satelliti forniscono principalmente immagini ad alta risoluzione, con una precisione che va da 0,5 a 0,75 metri.
L’aspetto più rilevante di questo risultato è la velocità di trasferimento dei dati di 10 gigabyte al secondo, più di dieci volte superiore a quella dei tradizionali collegamenti a radiofrequenza utilizzati nelle comunicazioni satellitari.
Wang Xingxing, direttore tecnico dell’unità della stazione di terra per le comunicazioni laser della CGST, ha sottolineato gli ambiziosi piani dell’azienda per il futuro. La CGST intende espandere la larghezza di banda a 40-100 Gbps e distribuire stazioni terrestri simili in tutto il Paese, potenziando così in modo significativo le proprie capacità di comunicazione satellitare.
I piani della CGST di espandere la costellazione Jilin-1 fino a 300 satelliti in orbita terrestre bassa (LEO) entro il 2025 indicano un futuro promettente per il telerilevamento e la trasmissione di dati via satellite.
Detto questo, il settore dei satelliti è sempre più affollato di player globali interessati a una fetta dell’Internet satellitare. Da un lato c’è Starlink, la costellazione di SpaceX, la creatura di Elon Musk, che ha appena siglato un accordo per lanciare i principali satelliti europei in orbita.
SpaceX firma un accordo per il lancio di importanti satelliti europei
SpaceX ha firmato un accordo per lanciare in orbita fino a quattro dei più importanti satelliti europei per la navigazione e le comunicazioni sicure, ha riferito lunedì il Wall Street Journal.
La Commissione Europea, il braccio esecutivo dell’Unione Europea, insieme agli Stati membri dell’UE, deve ancora dare l’approvazione finale all’accordo.
SpaceX e l’Agenzia spaziale europea hanno recentemente firmato un accordo per due lanci il prossimo anno, ciascuno con due satelliti Galileo, ha detto al Journal Javier Benedicto, direttore della navigazione dell’agenzia.
L’accordo prevede che i satelliti vengano lanciati sul razzo Falcon 9 di SpaceX dagli Stati Uniti.
I funzionari spaziali europei hanno dichiarato il mese scorso che nelle prossime settimane dovranno affrontare decisioni cruciali sui tempi sul ritorno in volo dei lanciatori spaziali di punta dell’Europa a seguito di una serie di ritardi.
Internet satellitare, mercato globale in fermento
Di certo il mercato è in gran fermento, spinto dal derby nei cieli fra Starlink di Elon Musk e Kuiper, la costellazione di Amazon dell’arcinemico Jeff Bezos.
Ma l’offerta di Internet via satellite è già piuttosto ricca di player tradizionali, che vanno da Tim a Open Sky, passando per Eurobroadband e Unidata, Sky Dsl, Open Sky, Big Blu.
Come detto Amazon con il progetto Kuiper, vuole giocare le sue carte anche attraverso l’accordo siglato con Vodafone in Europa per estendere le reti 4G e 5G dell’operatore Tlc. In Europa c’è il progetto europeo IRIS che, (sulla scia di Starlink) punta a ottimizzare la connettività in tutti i Paesi europei mettendo fine al problema del digital divide offrendo a imprese, professionisti, forze armate e utenti civili, uno strumento di comunicazione alternativo da usare nelle aree in cui la copertura 4G/5G non è presente, quando la rete mobile non offre prestazioni adeguate od ogni volta che si hanno problemi di accesso alla rete Internet con le connessioni da postazione fissa.