La dichiarazione

Italia, svolta sul nucleare. Da osservatore a protagonista nell’Alleanza Europea

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In occasione del Consiglio Energia a Lussemburgo, l’Italia passerà da osservatore a membro effettivo dell’Alleanza Nucleare Europea, come annunciato dal ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.

Dal 16 giugno, l’Italia farà ufficialmente parte dell’Alleanza Nucleare Europea. L’annuncio arriva direttamente dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, durante il festival Pianeta 2030 del Corriere della Sera a Milano.

In occasione del Consiglio Energia a Lussemburgo, l’Italia aderirà all’Alleanza Nucleare tra Paesi europei”, ha dichiarato il ministro.

Fino ad oggi, Roma aveva partecipato solo come osservatore. Con l’ingresso ufficiale, l’Italia cambia passo e si unisce ai Paesi che puntano sull’energia nucleare come parte integrante della transizione energetica.

Cos’è l’Alleanza Nucleare Europea?

L’Alleanza Nucleare è un’iniziativa lanciata nel 2023 su impulso della Francia, con l’obiettivo di promuovere a livello comunitario le politiche energetiche dei Paesi favorevoli al nucleare. Il gruppo si propone di rafforzare il ruolo di questa tecnologia nella transizione verde dell’Unione Europea, chiedendo supporto istituzionale e finanziario per nuovi progetti.

Il 18 febbraio 2025, i membri dell’Alleanza si sono riuniti per definire una posizione comune in vista delle nuove strategie Ue sull’energia e sull’industria pulita, attese per il 26 febbraio. La pubblicazione della dichiarazione congiunta ha richiesto però due giorni di confronto, complice l’ingresso del Belgio come membro effettivo. Fino ad allora, Bruxelles, come l’Italia, aveva mantenuto uno status di semplice osservatore.

La firma belga, al fianco di quella di Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Francia, Ungheria, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia, Slovenia e Svezia, ha richiesto una serie di verifiche interne a più livelli dell’amministrazione federale.

L’Italia entra, ma resta lo stallo dei fragili equilibri UE

Nonostante l’allargamento, l’equilibrio politico in Europa resta precario. I Paesi pro e contro il nucleare si bloccano a vicenda in Consiglio, impedendo decisioni vincolanti. Né l’uno né l’altro fronte ha, al momento, i numeri per una maggioranza qualificata.L’ingresso dell’Italia ovviamente non cambia subito gli equilibri, ma manda un segnale politico chiaro, ossia che il nucleare, dopo decenni di tabù, torna nel dibattito energetico italiano (e ora anche in quello europeo), con un’Italia più coinvolta che mai.

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