Banda ultralarga

Italia a 1 Giga, regole stringenti. I rischi? Gare disertate e polemiche sul coinvestimento

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Non sarà facile per gli operatori rispettare i vincoli stringenti fissati da Bruxelles e partecipare alla gara Italia a 1 Giga con 3,7 miliardi di euro del Pnrr.

Non sarà una passeggiata per gli operatori partecipare al bando di gara per le aree grigie con i fondi da 3,7 miliardi di euro del Pnrr, e rispettare i vincoli di gara assai stringenti fissati dal Governo per soddisfare le richieste di Bruxelles. Sarà poi questo bando di gara il primo vero banco di prova per Fibercop, la società della rete secondaria di Tim (58%), partecipata da KKR (37,5%) e Fastweb (4,5%) alla prova dei fatti.

Gara Pnrr e coinvestimento di Fibercop

Cresce l’attesa per capire la modalità in cui Fibercop parteciperà alla gara, alla luce dell’attività in corso (e la strada è ancora lunga) dell’Agcom sulla proposta di coinvestimento di Tim, che sarà sottoposta ad una seconda consultazione, dopo la posizione dissenziente rispetto al Consiglio della commissaria Elisa Giomi. Tra l’altro, anche gli operatori si erano espressi in maniera critica rispetto allo schema di coinvestimento previsto per Fibercop.

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Ma il tempo stringe. C’è tempo fino al 16 marzo per depositare le offerte alla gara. Fra le altre cose, la rete resterà di proprietà dell’operatore. Vietato partecipare anche in forma individuale se si partecipa in consorzio. La vicenda si intreccia con quella che riguarda il futuro di Tim: il prossimo Cda dell’azienda per il piano industriale è fissata due settimane prima, il 2 marzo.

Che fine faranno le possibili sinergie, per evitare duplicazioni di investimento?

Momento clou per le Tlc italiane

Un bando, quello per realizzare il Piano Italia a 1 Giga con fibra e tecnologie wireless, che giunge in un momento di grande fermento per ll martoriato settore delle Tlc italiane, alle prese con una iper competizione galoppante e nel bel mezzo del faticoso e complesso percorso di riorganizzazione della governance e della mission aziendale di Tim.

Anche il piano Italia 5G, che prevede 2 miliardi di fondi del Pnrr è in arrivo a marzo. Gli operatori aderiranno? Pesa tra le altre cose la maxi rata per le frequenze dell’asta 5G del 20218.

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Italia a 1 Giga, domande aperte

A quest’ultimo proposito, sarà interessante verificare alcuni quesiti aperti e che avranno un peso non indifferente sul buon esito o meno della gara per portare ad altri 7 milioni di numeri civici nella Aree Nere, Grigie e Bianche di tipo NGA (download maggiore di 30 Mbit/s), reti internet in grado di garantire almeno i 300 Mbit/s. 

Dal punto di vista della concorrenza, confermate le voci della vigilia secondo cui lo stesso operatore non potrà aggiudicarsi più del 50% dei lotti a gara, con un tetto massimo di 8 lotti su 15 aree territoriali in cui è stato suddiviso il paese. Previsti obiettivi di copertura severi e monitoraggio semestrale, pena la perdita dei fondi europei. Termine lavori fissato a giugno 2026.  

La speranzo ovviamente è che questo bando non vada deserto, così come è avvenuto in occasione del primo bando con i fondi del Pnrr per la copertura delle isole minori. A prima vista, scorrendo il bando, le regole sono ferree anche da punto di vista tecnologico per quanto riguarda il dettaglio di copertura dei civici e le tecnologie (wireless o wired) previste per rispettare gli obiettivi.

I termini del nuovo bando Italia a 1 Giga sono più abbordabili per gli operatori rispetto a quelli del primo bando, andato deserto?

Lo scopriremo presto. C’è tempo fino al 16 marzo per proporre le offerte e mercoledì prossimo il ministro per la Trasformazione digitale Vittorio Colao parlerà dei fondi del PNRR in audizione in Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera.

Nel frattempo, Open Fiber dal canto suo ha fatto sapere di essere al lavoro per partecipare a tutti i lotti del bando.

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