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IPTV pirata. In Olanda tirata giù una delle più grandi, serviva 1 milione di utenti in Europa

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Europol assieme all’Agenzia olandese per le indagini sui reati finanziari ha rimosso dalla rete una delle IPTV pirata più seguite d’Europa. Secondo un’indagine nazionale in Finlandia nuova crescita dell’offerta di contenuti illeciti. La Commissione UE chiede al mondo di tutelare di più i diritti di proprietà intellettuale. La classifica mondiale dei Paesi meno virtuosi.

Azione contro la principale IPTV pirata in Olanda

La pirateria online crea danni enormi alle imprese dell’industria audiovisiva mondiale, anche grazie alla diffusione delle IPTV illegali e dei servizi online connessi. Negli ultimi anni provvedimenti legislativi e nuovi regolamenti hanno inflitto dure sconfitte alla criminalità organizzata online, ma la battaglia per la legalità e il rispetto della proprietà intellettuale e dei diritti connessi è ancora lunga.

Europol ha annunciato la rimozione in Olanda di una delle IPTV pirata più grandi di sempre. In collaborazione con la Fiscal Information and Investigation Service (FIIS), un’agenzia governativa dei Paesi Bassi responsabile delle indagini sui reati finanziari, è stata tirata giù una piattaforma online pirata da 1 milione di utenti sparsi in tutta Europa.

Il 23 maggio gli agenti del FIIS hanno effettuato decine di perquisizioni in tutto il Paese e diverse persone sono state arrestate con l’accuso di aver violato il diritto d’autore con la diffusione non autorizzata di contenuti audiovisivi.

I pacchetti acquistati dagli utenti finali potevano aprire le porte illegalmente a oltre 10 mila canali televisivi, oltre ad una libreria pirata offerta dall’IPTV di oltre 15 mila titoli tra film e programmi tv.

Pirateria in crescita nei Paesi del Nord Europa?

Secondo un sondaggio annuale della società svedese Mediavision AB, il fenomeno della pirateria di film, programmi tv ed eventi sportivi o spettacoli live (come le esibizioni musicali dal vivo ad esempio), è purtroppo di nuovo in aumento, soprattutto nei Paesi scandinavi.

In Finlandia il 17% degli utenti di rete di età compresa tra i 15 ed i 74 anni ha affermato di aver visto contenuti audiovisivi piratati, sia via streaming, sia via download.

L’incremento di atti illeciti si è registrato soprattutto tra gli adolescenti e i giovani (fascia di età 15-24 anni), con una quota del 46%, in significativo aumento rispetto al 27% dell’anno passato.

Il Paese nordico, però, ha anche registrato un netto aumento degli abbonamenti ai servizi streaming a pagamento, soprattutto grazie a nuove offerte degli operatori di telecomunicazioni, con una penetrazione che è passata dal 56% del 2022 al 61% della primavera 2023, con oltre 1,5 milioni di utenti paganti.

In Italia “la lotta paga”

Nel nostro Paese il contrasto alla pirateria sta progressivamente portando a dei risultati concreti, rispetto agli anni passati, anche grazie al lavoro costante e alla collaborazione tra Istituzioni, Autorità, associazioni di categoria e imprese.

Nell’ultimo anno, infatti, l’incidenza complessiva della diffusione illegale di film, serie/fiction, programmi e sport live, tra IPTV illegali e altri servizi di streaming/downlod, ha raggiunto il 43% della popolazione italiana. Proprio gli eventi sportivi in particolare, secondo gli ultimi dati FAPAV/Ipsos, registrano una crescita dell’incidenza che nel giro di pochi anni è passata dal 10 al 23%.

La stima del danno potenziale in termini di fatturato, perso direttamente a causa della mancata fruizione di film e serie/fiction piratati, è pari a 673 milioni nel 2021 e se parliamo di mancata fruizione legale di sport live a causa di comportamenti illegali, la stima si attesta a 267 milioni di euro.

Il Rapporto della Commissione europea

A livello mondiale, comunque, la lotta alla pirateria audiovisiva e sportiva si sta facendo sempre più serrata, con nuove leggi, nuovi standard, nuovi strumenti e soluzioni più efficaci che in passato. Non ultima la Commissione europea, che ha chiesto a livello mondiale un maggiore impegno nel combattere l’illegalità online, in particolare la violazione del copyright.

Nei giorni scorsi Bruxelles ha pubblicato il rapporto biennale sulla protezione e l’applicazione dei diritti di proprietà intellettuale in tutti i Paesi, con un occhio particolare al blocco dei siti e le attività pirata, dal titolo: “Report on Intellectual Property Rights in Third Countries”.

Si legge nel documento: “La violazione del diritto d’autore è uno dei principali problemi per l’industria culturale e creativa in Europa. Ma non solo, nonostante gli sviluppi positivi degli ultimi anni, la pirateria è un fenomeno illecito diffuso in Cina, Indonesia, Messico, Arabia Saudita, Thailandia, Vietnam e Brasile”.

Ad inizio maggio è stata lanciata una nuova raccomandazione della Commissione europea sulla lotta alla pirateria online degli eventi live tra cui lo sport. Secondo Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale: “La pirateria su scala commerciale mette a rischio la redditività delle nostre industrie creative e sportive, soprattutto nel caso di eventi dal vivo che generano la maggior parte del valore durante la loro trasmissione in diretta. Una cooperazione tra intermediari online, organizzatori di eventi sportivi e in diretta ed emittenti è quindi essenziale per lottare contro la pirateria di eventi in diretta”.

I Paesi più attenzionati: la Cina in testa, ma anche India, Russia e Turchia

In termini di punteggio, la Cina è indicata come “priorità massima” di azione nel contrasto alla pirateria online. Seguono in second fascia, India, Indonesia, Russia, Turchia e Ucraina. In terza fascia ci sono invece Argentina, Brasile, Ecuador, Malesia, Bigeria, Arabia Saudita e Thailandia.

Le autorità europee, sostanzialmente, chiedono a tutti i Governi di tutti gli Stati del mondo (in particolare quelli sopra elencati) di agire con maggiore fermezza e prontezza nel reprimere la pirateria audiovisiva, applicando le leggi a tutela del diritto d’autore.