Il convegno

Stop Pirateria. Governo, Autorità, imprese e associazioni a tutela dell’audiovisivo nazionale e contro la criminalità online

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Quando si parla di pirateria ci si riferisce sempre ad organizzazioni criminali che pur di fare profitti sono pronte a tutto. In gioco ci sono etica, diritto, economia e livelli occupazionali, per questo l’azione del Governo e Autorità indipendenti, assieme a quella di industria e associazioni di settore, deve essere coesa, determinata ed efficace se si vuole contrastare concretamente il fenomeno. Il convegno alla Sapienza Università di Roma.

Pirateria, il convegno alla Sapienza Università di Roma

Affermare con forza il valore della legalità, fornire alle autorità competenti gli strumenti giusti per contrastare la pirateria audiovisiva, puntare ad un’azione legislativa efficace e sfruttare le potenzialità delle tecnologie a nostra disposizione per tutelare i titolari dei diritti e i consumatori stessi. Sono queste le linee guida su cui lavorare per combattere la criminalità organizzata online e che sono state evidenziate nel convegno organizzato da Sapienza Università di Roma, in collaborazione con Agcom, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, dal titolo “Pirati per sempre? Autorità, Mercato e Istituzioni per la tutela del diritto d’autore”.

Capitanio (Agcom): “Nasce un’alleanza di sistema contro la criminalità online”

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Alberto Barachini, ha spiegato che “il Governo è impegnato in maniera molto forte e determinata a tutelare il diritto d’autore e il copyright perché i danni della pirateria sono gravissimi: sono in gioco etica, diritto, economia, e livelli occupazionali. Questo è un tema non solo di norme ma di mentalità, perché siamo tutti coinvolti in una considerazione: sfruttare indebitamente il lavoro fatto da altri deve essere percepito come un reato grave e non lo è, molto spesso. Un cambio di mentalità, dal mio punto di vista, è strategico per iniziare a supportare l’attività normativa. Esiste una cosiddetta pirateria passiva, inconsapevole, che molti continuano a perpetrare facendo girare contenuti senza rendersi conto che stanno compiendo un effetto domino”.

Un incontro che secondo Massimiliano Capitanio, commissario Agcom, intervistato a margine del convegno “ha certificato la nascita di un’alleanza di sistema contro la criminalità organizzata che, con la pirateria, toglie risorse e posti di lavoro al Paese. Autorità indipendenti, parlamento, Governo, Agenzia per la cybersicurezza, operatori di telefonia e detentori dei diritti stanno lavorando tutti nella stessa direzione: debellare un fenomeno non più tollerabile e che mette a rischio la sicurezza di milioni di italiani. Se non ci saranno imprevisti, entro l’estate l’Italia avrà la sua prima legge quadro e Agcom sarà in grado di lavorare con un nuovo regolamento ad hoc e una moderna piattaforma tecnologica per oscurare i siti illegali in trenta minuti“.

Berruti (ACN): “Ci occuperemo della resilienza e della cybersicurezza di questa iniziativa”

Di particolare interesse si è quindi rivelato l’intervento del Col.t ST Gian Luca Berruti, Direttore del Nucleo di progetto del Servizio Autorità e Sanzioni dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, a testimonianza dell’impegno dell’Agenzia al fianco degli attori istituzionali per fornire il proprio qualificato contributo in materia di cybersicurezza anche in peculiari contesti come quello del contrasto alla pirateria informatica. “La sinergia istituzionale – ha esordito il Colonnello Gian Luca Berruti – rappresenta l’efficace forma di risposta concreta a fenomeni gravi come quello della pirateria informatica che colpiscono duramente l’economia sana e l’industria nazionale. Implementeremo questa piattaforma, che rappresenta il primo virtuoso esempio di risposta tecnologica in grado di abbinare al piano giuridico il piano tecnico-operativo, affinché sia sicura e resiliente“. Berruti si è poi soffermato sul ruolo della cultura e dell’informazione digitale quale prerequisito essenziale per un contrasto efficace a gravi fenomeni come la pirateria informatica, con una riflessione sulla “necessità di continuare a sensibilizzare i cittadini sulla cybersicurezza“.

Bagnoli Rossi (FAPAV): “Procedere speditamente con la nuova legge antipirateria Mollicone-Meccanti”

Ma partiamo da qualche dato concreto con cui inquadrare il fenomeno della pirateria online, che poi sono organizzazioni criminali che poco hanno a che fare con la figura romanzata del pirata, evidenziandone le ricadute negative sulle imprese che sviluppano contenuti audiovisivi, i professionisti del settore, le mancate entrate nelle casse dello Stato e lo stesso pubblico. “In base all’ultima indagine di FAPAV/Ipsos sulla pirateria audiovisiva, quindi cinema, serie, fiction, programmi televisivi, spettacoli ed eventi sport live, l’incidenza del fenomeno è salita al 43%, in crescita del 6% rispetto all’anno precedente, con un danno diretto per l’industria dei contenuti di circa 940 milioni di euro – ha affermato Federico Bagnoli Rossi, Presidente della Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV). – Ma non finisce qui, perché le ripercussioni per l’economia nazionale sono diverse, con una perdita di fatturato per le imprese pari a 1,7 miliardi di euro, una perdita di PIL di circa 716 milioni di euro e circa 9.400 posti di lavoro a rischio. Per questo è fondamentale che si proceda speditamente nell’iter della nuova legge antipirateria Mollicone-Meccanti. Dopo l’approvazione del testo alla Camera dei Deputati è ora prioritario che il percorso legislativo si concluda in tempi rapidi con il passaggio al Senato della Repubblica”,

Il Presidente FAPAV ha poi suggerito alcune parole chiave da utilizzare come “faro guida” per i futuri interventi a tutela del Diritto d’Autore e dei diritti connessi: “La prima è “legalità”. Un tema che assume una rilevanza ancora più strategica per il nostro paese dopo la pandemia, quando le nostre industrie hanno lanciato il cuore oltre l’ostacolo per portare il contenuto al consumatore finale, con modelli di business che dovevano svilupparsi in una decade e che invece si sono sviluppati in pochissimo tempo. La seconda è “tempestività”. L’intervento di blocco delle violazioni entro i primi 30 minuti è centrale nelle operazioni antipirateria. Auspichiamo pertanto che tale misura possa essere implementata, e non solo per gli eventi sportivi live ma anche per gli altri contenuti televisivi, cinematografici e audiovisivi di prima visione, così da rendere il Regolamento AGCOM ancora più forte e al passo con le evoluzioni della pirateria. La terza è “cooperazione”. Perché la cooperazione tra tutti i soggetti coinvolti nell’ecosistema digitale è un tema essenziale in questo momento storico. La quarta è “tecnologia. L’utilizzo della tecnologia è indispensabile perché l’azione di tutela sia tempestiva ed efficace. Seguono “trasparenza”, non solo per i proprietari dei diritti, ma anche per i consumatori, e “comunicazione”, con cui trasmettere i valori della legalità e del rispetto del lavoro altrui al pubblico generale e in particolare ai più giovani. Alcuni esempi sono i progetti FAPAV lanciati nel tempo come “Rispettiamo la creatività”, “Io Faccio Film” e “We Are Stories””.

Di Raimondo (Asstel): “Una piattaforma pubblica e centralizzata che permetta di automatizzare gli interventi”

Contro la pirateria audiovisiva stiamo costruendo da tempo un’alleanza con il fine di arginare il fenomeno. A livello parlamentare il confronto è iniziato già durante la scorsa legislatura, e il voto positivo al disegno di legge Maccanti-Mollicone è un segnale forte, su cui siamo fortemente impegnati e in prima linea come operatori. La pirateria audiovisiva ed editoriale è un fenomeno in grande crescita in Italia e coinvolge il 43% della popolazione. Non solo film e serie TV vengono “piratati”, ma anche gli eventi sportivi dal vivo. Il quadro mostra con evidenza la necessità di strutturare azioni di tipo repressivo, distinguendo il ruolo di tutti gli autori coinvolti”, ha spiegato Laura Di Raimondo, Direttore generale di ASSTEL.

Secondo il Direttore dell’Associazione che in Confindustria rappresenta la filiera delle telecomunicazioni, sul piano operativo ci sono stati importanti passi in avanti: “Come operatori abbiamo condiviso la necessità di strutturare una piattaforma pubblica e centralizzata che permetta di automatizzare gli interventi. Gli operatori però devono essere sollevati dalle responsabilità affinché il sistema funzioni e dagli oneri derivanti dal funzionamento della stessa piattaforma, vista anche le difficoltà di sostenibilità economica che sta attraversando la filiera tlc”.