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Internet delle Cose: ecco le 10 applicazioni chiave per la crescita economica

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Gli utilizzi più innovativi e vantaggiosi dell’Internet delle Cose da qui a 10 anni: 50 miliardi di oggetti intelligenti impiegati nel traffico, nella sanità, nell’industria, nella difesa, in agricoltura, in casa e tanti altri ambiti chiave per la crescita economica e sociale.

Il mercato globale dell’Internet of Things (IoT), secondo un recente studio del McKinsey & Company’s Global Institute, potrebbe arrivare a valere oltre 11,1 trilioni di dollari nel 2025. Tra servizi e prodotti, tale comparto industriale registrerà un boom sorprendente durante i prossimi anni, come testimoniano altri studi relativi al numero di oggetti intelligenti interconnessi tra loro: dagli 8 miliardi di quest’anno ai quasi 50 miliardi stimati nel 2025.

Secondo il magazine online Cbr, le principali applicazioni delle soluzioni IoT in tutto il mondo sono una decina, divise in altrettante aree di intervento:

  • manifatturiero, il 53% delle aziende del settore hanno intenzione, da qui al 2020, di utilizzare sensori intelligenti all’interno degli impianti (studio PWC). Nel 35% dei casi tali strumenti sono già in uso;
  • trasporti, l’Internet delle Cose trova da tempo posto nell’industria automotive e ora anche in quella software per lo sviluppo di soluzioni ITS (Intelligent Transportation Systems) che nel 2020 potrebbero toccare quota 150 miliardi di dollari di valore (Markets & Markets);
  • difesa, qui l’utilizzo di piattaforme IoT avviene tramite lo sviluppo dell’aviazione automatizzata dei droni detta anche internet of military things (IoMT);
  • cibo, con l’aumento della popolazione urbana la crescente domanda di prodotti alimentari ‘di qualità’, le soluzioni IoT potrebbero trovare posto sia in agricoltura, sia nella logistica e nella distribuzione stessa;
  • smart cities, è forse il canale principale su cui puntano tutti per realizzare i progetti di trasformazione economica più imponenti del nostro tempo, con una spesa globale attesa per il 2019 di 1,7 trilioni di dollari;
  • smart home, anche le nostre case saranno invase da sistemi IoT per sviluppare un nuovo modello di abitazione connessa e interconnessa al suo interno tra tutti gli elettrodomestici, ad esempio, oppure a partire dall’utilizzo di contatori elettronici (smart meters);
  • assicurazioni, anche qui un mercato in crescita grazie all’individuazione di un nuovo modello di business che vedrà una crescita del 76% entro il 2020;
  • combustibili fossili, l’estrazione del petrolio e del gas, il loro trasporto e il processo di lavorazione delle materie prime in derivati, sono tutti segmenti che da qui a 5 anni saranno sostenuti da innovazione tecnologica IoT based (sono 6 milioni i device già impiegati secondo Gartner);
  • sanità, anche qui si attendono impieghi massicci di apparecchi IoT per quasi 650 milioni di unità per il 2020 (BI Intelligence), grazie alla diffusione di device di varia natura e alla crescita dei big data di natura medico-sanitaria;
  • big data, appunto, che chiudono la lista ricordandoci gli enormi flussi di dati e informazioni che ogni secondo viaggiano da una parte all’altra del mondo, di una nazione, di una città, tanto da far parlare di un fiume di 44 trilioni di gigabyte nel 2020.

In Italia, secondo recenti stime, a partire dallo scorso anno l’Internet delle Cose ha cominciato a crescere e diffondersi, con 8 milioni gli oggetti interconnessi tramite rete cellulare (+33% sul 2013), per un valore di mercato di 1,15 miliardi di euro (+28%). A questi si aggiungono 400 milioni di euro del mercato basato su oggetti connessi con altre tecnologie (Wireless M-Bus, WiFi, Reti Mesh Low Power, Bluetooth Low Energy).