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Infrastrutture, presentate a Bruxelles le soluzioni cybersecurity del progetto “Precint”

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Un’occasione per condividere e approfondire i temi più rilevanti per la protezione delle Infrastrutture Critiche (CI), la sicurezza cibernetica e la gestione delle emergenze, attraverso il confronto e l’apporto di gestori, esperti, industria e stakeholder. Per l’Italia il progetto nel Living Lab di Bologna (LL4) di Lepida, Aeroporto di Bologna, Fondazione ITL e FS-Technologies.

Lepida e il Living Lab di Bologna alla conferenza europea sul progetto “Precint”

Si è tenuta nella seconda settimana di maggio la conferenza di PRECINCT, il progetto europeo rivolto al miglioramento della resilienza e della sicurezza ciberfisica delle Infrastrutture Critiche (CI). Lepida è partner del progetto nel Living Lab di Bologna (LL4) insieme ad Aeroporto di Bologna, Fondazione ITL e FS-Technologies, ma anche attore nodale con la propria infrastruttura di rete nell’ambito del sito sperimentale di Bologna.

La conferenza di Bruxelles è stata un’opportunità significativa per condividere e approfondire i temi più rilevanti per la protezione delle Infrastrutture Critiche (CI), la sicurezza cibernetica e la gestione delle emergenze, attraverso il confronto e l’apporto di gestori, esperti, industria e stakeholder.

Un intenso programma ha presentato le soluzioni sviluppate ad oggi nel progetto PRECINCT e i risultati di altri progetti europei correlati. Il filo conduttore è l’esigenza urgente di modelli e strumenti avanzati di supporto alla protezione di infrastrutture, impianti e servizi complessi tra loro interconnessi.

Le soluzioni presentate

L’innovazione gioca un ruolo importante, nonostante esistano barriere all’utilizzo da parte degli utenti finali. La formazione di tutti gli attori – dai decisori ai tecnici su procedure, strumenti e tecnologie dedicate – costituisce un fattore rilevante, ma il primo passo fondamentale per la resilienza è la cooperazione tra gestori di infrastrutture differenti ma interdipendenti per la condivisione delle conoscenze, in analogia a quanto in corso di sperimentazione nei Living Labs dei progetti.

Da queste esperienze emerge chiara l’esigenza di infrastrutture di Big Data e standard in grado di abilitare lo scambio di informazioni e l’elaborazione di modelli previsionali per ridurre i disservizi e mitigare le situazioni emergenziali, garantendo la comunicazione in caso di crisi. Su queste tematiche specifiche Lepida ha apportato il proprio contributo nel panel della conferenza dedicato alle prospettive di standardizzazione di cui si parlerà in dettaglio nell’articolo seguente.

Standard dati generalizzati per infrastrutture critiche

Durante la conferenza di Bruxelles si è svolto un Panel specifico sull’argomento delle prospettive di standardizzazione. Su questo argomento, già trattato al Workshop di PRECINCT di novembre, Lepida aveva delineato come opportunità la definizione dei percorsi dei dati di interscambio tra operatori di CI, strutturati cooperativamente per aumentare il livello di resilienza. In occasione dell’incontro di maggio la proposta è stata sviluppata ulteriormente: in particolare si è fatto riferimento ad una visione della International Telecommunication Union (ITU) che introduce la “metadatazione procedurale”.

In una visione di lungo termine, presentata nell’intervento, assieme ai metadati dei dati scambiati con le altre infrastrutture critiche, si ipotizza la presenza di una descrizione in termini funzionali delle azioni che una procedura intende svolgere sulle informazioni messe a disposizione da un altro operatore.

Dati e procedure popolano un unico ambiente informatico, comune a tutti gli operatori: il flusso di elaborazione è definito sulla scorta dei dati disponibili, su come è possibile elaborarli, su quali sono le elaborazioni compatibili.

Il progetto MarghERita in Emilia Romagna

Questo percorso può essere attivato in maniera non supervisionata al determinarsi di certe condizioni di emergenza, prefigurando l’attivazione di Smart Contract tra operatori di CI.

Una piattaforma collaborativa di dati e procedure così ideata risulterebbe facilmente scalabile, a bassi costi per nuovi operatori e un precursore di questo strumento potrebbe essere individuato nel progetto MarghERita dell’Emilia-Romagna, sul quale già si intende fare confluire i dati degli operatori del LL4.