L'intervento

Infrastrutture e finanza sostenibili. Giovannini: “Coinvolgere le persone nel pianificare e stabilire le politiche future”

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Il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili alla due giorni romana del D-20 Long-Term Investors Clud, dedicato al tema fondamentale degli investimenti in infrastrutture sostenibili: “Diversi fondi di investimento hanno scelto la strada della sostenibilità”.

L’incontro degli investitori di lungo termine

È in corso a Roma l’evento del D-20 Long-Term Investors Clud (D20-LTIC) dal titolo “Financing Infrastructure for the Recovery: The Role of Public-Private Cooperation to Ensure a Long-Term Sustainable Growth”, dedicato al tema fondamentale degli investimenti in infrastrutture sostenibili in tutto il mondo.

Infrastrutture sostenibili, di qualità e digitali, in una prospettiva di collaborazione tra soggetti pubblici e privati per accompagnare e rafforzare la ripresa economica mondiale post Covid-19, ma anche per rendere possibile in tempi più veloci la transizione ecologica e quella energetica.

Dopo gli interventi del Ministro dell’Economia e della Finanze italiano Daniele Franco, del Presidente e dell’Amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), Giovanni Gorno Tempini e Dario Scannapieco, della Presidente B20, Emma Marcegaglia, e dell Presidente della Task Force sulle infrastrutture del T20, Francesco Profumo, è stata la volta del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini.

L’intervento del ministro Giovannini

Sulla sostenibilità il suo ministero ha puntato tutto, a partire dal nome, ha spiegato Giovannini: “Quando ho assunto il ruolo di Ministro, il nome del ministero è diventato ‘delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili’. Per alcuni è un ossimoro: come fanno a essere sostenibili? Abbiamo la possibilità di compiere un completo cambio di prospettiva”.

Infrastrutture sostenibili che oltre ad essere fondamentali per la transizione energetica ed ecologica del nostro Paese, sono anche degli elementi di confronto, non solo economico, anche sociale e culturale, attorno a cui nascono e si sviluppano nuove politiche per la crescita e la sostenibilità.

Uno dei principi delle infrastrutture sostenibili, delineato dal G20 – ha affermato Giovannini – è il coinvolgimento delle comunità nel pianificare e stabilire politiche. Questo è dovuto, non si può fare diversamente”.

A proposito di governance della transizione, il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, ha ricordato che il suo operato è guidato dal principio delle 5P: “Che sono prospettive, progetti, persone, procedure e di nuovo persone, intese come policymakers, politici, attivisti”.

Parlando del suo ministero, inoltre, “chiunque voglia avere approvati i suoi progetti – ha insistito Giovannini – deve dimostrare il suo contributo alla decarbonizzazione“.

Tre punti chiave per le infrastrutture

La prospettiva in cui ci si deve muovere, secondo Giovannini, è quella di un cambio di paradigma economico, ma non solo. In primo luogo: “Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile o SDG, così come il Green Deal europeo, ci mostrano che dobbiamo avere un approccio diverso. Non vogliamo parlare solo la sostenibilità economica, ma anche di quella ambientale e sociale”.

In secondo luogo, ha proseguito il responsabile del Mims, “è possibile che l’Europa arrivi per prima al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, grazie all’abbondanza di green bonds e SDG bonds, nonché si social bonds, ma anche grazie al lavoro della Commissione europea che ha svelto proprio questi strumenti finanziari per sostenere il grande programma NextGenerationEU”.

Terzo punto chiave dell’intervento di Giovannini è proprio il NextGenerationEU: “Un programma di crescita e innovazione che dà grande rilevanza strategica agli obiettivi e ai risultati da raggiungere. Per valutare il proprio operato non ci si può basare solo sugli indicatori economici e i soldi spesi, ma è fondamentale prendere in considerazione i risultati. E questo è un grandissimo cambio di prospettiva”.

L’Unione Europea sta imparando velocemente a cambiare prospettiva – ha aggiunto il ministro – diversi fondi di investimento hanno scelto la strada della sostenibilità, consapevoli che più cambiamenti saranno necessari anche alla luce dello sviluppo tecnologico in atto”.

Grandi investitori, Governi e settore privato

I grandi investitori, insieme ai governi e al settore privato, sono pronti a fare la loro parte nella ripresa economica post pandemia con impegno rinnovato. Un concetto ribadito nel corso dei lavori dello Steering Committee del D20-LTIC di ieri e durante la Conferenza internazionale di alto livello di oggi promossa da D20-LTIC e CDP, in collaborazione con la Presidenza Italiana del G20, B20 (Business) e T20 (Think Tanks).

Creato nel 2009 da Banca Europea per gli Investimenti (BEI), Cassa Depositi e Prestiti (CDP), Caisse des dépôts et consignations (CDC–Francia) e Kreditanstalt für Wiederaufbau (KfW–Germania), il D20-LTIC riunisce oggi investitori istituzionali di lungo periodo da tutto il mondo che complessivamente contano attivi per oltre 5.400 miliardi di dollari (4.600 miliardi di euro), ossia quasi l’8% del Pil dei Paesi del G20.

Innovazione e collaborazione pubblico-privato

La collaborazione tra pubblico e privato, sostenuta dagli investitori istituzionali come CDP, avrà un ruolo cruciale nel ridurre il divario globale tra gli investimenti infrastrutturali già allocati e quelli necessari per rispettare gli obiettivi di neutralità climatica e di sviluppo sostenibile. In quest’ottica, gli investitori di lungo termine, il settore privato e i think tank si sono uniti per sostenere le iniziative dei governi del G20 e per contribuire concretamente al miglioramento degli investimenti nelle infrastrutture fisiche e digitali”, ha invece detto il Presidente CDP, Gorno Tempini.

Dobbiamo accelerare e aumentare gli investimenti, in particolare nelle infrastrutture e nel clima, per garantire una solida ripresa dall’emergenza COVID-19 e una transizione verde e sostenibile. La crisi sanitaria ed economica provocata dalla pandemia ci ha mostrato che non raggiungeremo gli obiettivi climatici imposti con le tecnologie che abbiamo a disposizione ad oggi. Dobbiamo investire in innovazioni radicali, e dobbiamo rendere accessibili tecnologie pulite ai paesi in via di sviluppo. Non possiamo più aspettare. Dobbiamo essere coraggiosi, ambiziosi e agire ora”, ha dichiarato Il Presidente della Banca Europea per gli Investimenti e del D20 Long-Term Investors, Werner Hoyer.

Le raccomandazioni

Due i documenti pubblicati quest’anno dal Club degli investitori di lungo termine, il D20 Statement 2021 e una serie di raccomandazioni comuni per i governi del G20. Queste le azioni da compiere poste in evidenza durante l’evento odierno:

  • migliorare le condizioni che favoriscono la mobilitazione e la sinergia tra risorse pubbliche e private, una pratica che aumenta i fondi disponibili e riduce il rischio percepito per gli investimenti privati;
  • creare strumenti finanziari ad hoc, promuovere revisioni dei contratti di Partneship -Pubblico – Privata (PPP) esistenti, raggiungere un accordo su standard comuni di qualità e sostenibilità (ESG);
  • auspicare una maggiore stabilità del quadro regolatorio, una certezza di pianificazione di lungo periodo e una generale complementarietà tra investimenti del settore pubblico e privato, strutturando una partnership che ottimizzi costi, qualità e ritorno per gli investitori.