Il quadro

Industry Tlc, la carenza globale di chip peserà fino al 2023

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La carenza di semiconduttori aumenta i tempi di attesa per componenti critici per la fabbricazione di smartphone, dispositivi IoT e nuove reti 5G.

Il Covid, i cambiamenti climatici e una serie di tensioni geopolitiche varie e assortite (il conflitto Usa-Cina, l’Afghanistan ecc) sono le cause principali di una crescente domanda di semiconduttori e nel contempo della forte carenza di microchip che pesa sul mercato delle telecomunicazioni e che continuerà a pesare sulle Tlc fino al 2023. A peggiorare il quadro per alcuni player un eccesso di domanda e la speculazione di alcuni fornitori, che aumentano i prezzi in assenza di scorte. Nel contempo, la corsa all’autosufficienza è in pieno corso e si potrebbe tradurre in un incremento dei costi dei device per i consumatori fonali.  

La domanda di semiconduttori in questo contesto è cresciuta a livelli mai visti prima, che si è tradotta in diversi fenomeni come ad esempio l’aumento significativo del prezzo delle auto usate e la scarsità di nuove macchine disponibili. Il settore auto sconta la presenza di molti chip usati per far funzionare i sistemi di controllo elettronico dei motori dei moderni veicoli.  

C’è poi una carenza di chip che rallenta la fabbricazione di nuovi smartphone 5G. Ma questa penuria si rifletterà molto a lungo sul mercato delle Tlc e inciderà molto più in profondità e più a lungo e non soltanto sulla produzione dei device.

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Colpiti non soltanto gli smartphone

Oltre agli smartphone, anche altri segmenti del settore Tlc come l’IoT e il Cloud sono stati colpiti dalla mancanza di chip. E questo quadro potrebbe durare molto a lungo, fino al 2023 inoltrato, intaccando la produzione di smartphone, router, dispositivi IoT con conseguenze evidenti sul processo di digitalizzazione globale e risvolti negativi anche sui ricavi di operatori di rete e fornitori di tecnologia.

Questo in sintesi il messaggio che arriva da un report realizzato dalla società di analisi STL Partners, ‘What does the semiconductor shortage mean for telecoms?’ che descrive l’impatto della carenza di componenti per tutti i segmenti del mercato.

Apple esempio virtuoso

E mentre Apple rappresenta un esempio vincente della pandemia, con la casa di Cupertino che nei mesi di lockdown ha visto le vendite di Mac, iPad e iPhone e smartphone aumentare del 66% nel primo semestre del 2021 anche grazie alle scorte di chip, la gran parte delle aziende non è stata altrettanto previdente e oggi soffre la mancanza di semiconduttori.

I ricavi di Apple per il primo trimestre del 2021 sono aumentati del 54% a 89,6 miliardi di dollari, mentre le sole vendite di iPhone sono aumentate del 66% a 47,9 miliardi di dollari. In altre parole, circa il 54% di tutti i ricavi di Apple nel primo trimestre di quest’anno proveniva da telefoni iPhone.

Il peso della pandemia sul settore Auto

È un ottimo esempio di trionfo sulle avversità percepite durante un periodo di piaga globale. Tuttavia, vale la pena notare che il successo è stato il risultato di una pianificazione anticipata e dello stoccaggio di componenti critici come i semiconduttori. Non tutti i produttori di dispositivi sono stati così previdenti (o ricchi di liquidità) e, di conseguenza, hanno sofferto anche se l’atto stesso di accumulare scorte ha distorto il mercato. È sempre stato così e, a quanto pare, il settore delle telecomunicazioni è altrettanto vulnerabile alla carenza di semiconduttori e altri componenti quanto l’industria automobilistica che secondo stime di AlixPartners rilanciate a maggio da Bloomberg, ha perso 110 miliardi di dollari e mancata produzione di 3,9 milioni di veicoli nel 2021 a causa della carenza di chip.  

I tempi di attesa di chip nelle Tlc si allungano

Intanto, il tempo che passa fra l’ordine e la consegna di circuiti integrati nel settore Tlc secondo stime di Susquehanna Financiall Group è passato da 17 settimane che ci volevano in aprile a più di 20 settimane a luglio.

Il tempo di attesa per i chip necessari alla realizzazione di router da parte degli Isp ha superato l’anno, è pari a 14 mesi e non è comunque inferiore alle 60 settimane. Il trend è in aumento.

IoT e 5G, cresce la domanda di chip

Anche le forniture di chip di gestione dell’alimentazione, memoria e schermo sono scarse e stanno diventando sempre più scarse. Altrove, nei settori dell’IoT consumer e industriale è in aumento la domanda di semiconduttori per dispositivi a bassa potenza come la tecnologia indossabile e il monitoraggio della salute, così come la domanda nelle categorie di connettività e sensori come altoparlanti intelligenti, telecamere e anche in applicazioni di monitoraggio di presenza come come rilevamento di calore e movimento e consumo energetico intelligente.

E poi, ovviamente, c’è il 5G e, già che ci siamo, non dimentichiamo il 4G, che sta assumendo ogni giorno maggiore importanza poiché l’aumento dello spettro 4G migliora la penetrazione e la velocità del 5G. L’enterprise 5G si sta espandendo rapidamente e il 5G consumer è pronto a decollare correttamente il prossimo anno e si prevede che la domanda di chip crescerà nel 2022 e nel futuro man mano che il 5G diventerà più popolare.

Le indicazioni sono che la disponibilità di chip rimarrà limitata per tutto il 2022, ma inizierà ad allentarsi nel 2023, si spera all’inizio di quell’anno, ma qualunque cosa accada le disparità regionali rimarranno. L’Asia potrebbe essere la regione dominante in termini di produzione di chip, ma nessun paese ha ancora la produzione completa entro i confini del proprio territorio.