La novità

In Francia spunta il Netflix del servizio pubblico

di |

Da domani partirà in Francia il servizio on-demand a pagamento dell’Istituto nazionale dell’audiovisivo: 20 mila programmi per 2,99 euro al mese. Stéphane Ramezi: ‘Così si rilancia il servizio pubblico’.

Un Netflix del servizio pubblico? Da domani 30 settembre l’Istituto nazionale dell’audiovisivo (INA) lancerà Ina Premium, il proprio servizio di video on-demand a pagamento che permetterà al pubblico di accedere a tutti i contenuti del grande archivio.

Dalle fiction alle serie cult che hanno fatto la storia dell’audiovisivo pubblico francese, alle trasmissioni sportive…il catalogo metterà a disposizione degli utenti 20 mila programmi ai quali se ne aggiungeranno almeno 100 nuovi ogni mese.

Per accedere basterà pagare 2,99 euro mensili e si potrà avere il meglio del servizio pubblico su smartphone, pc e tablet.

L’account potrà essere usato su differenti dispositivi in contemporanea e senza limiti all’interno della stessa famiglia.

Il modello Netflix garantirà agli abbonati un consumo libero e soprattutto flessibile che consentirà di vedere in streaming le più popolarti serie Tv, specie quelle che piacciono ai giovani, e lo sport.

Basterà a sedurre i telespettatori multiscreeen del XXI secolo?

A dire il vero l’archivio dell’INA, con le immagini in bianco e nero del generale de Gaulle, ricorda un po’ quello italiano dell’Istituto Luce.

Forse un po’ troppo vintage per raccogliere la grande sfida dello streaming dove le grosse web company americane la fanno da padrone.

All’INA però non si preoccupano e fanno sapere che la programmazione sarà ricca e varia e comprenderà anche tanti nuovi programmi, documentari e cortometraggi.

Obiettivo? Far servizio pubblico, offrendo quello che richiede l’utente più moderno.

Per ora non si stima una redditiva a breve termine per questo servizio. Le entrate saranno garantite solo dagli abbonamenti perché non è prevista la pubblicità.

Lo scorso anno, indica Stéphane Ramezi, responsabile multimedia dell’INA, 30 mila persone hanno scaricato contenuti dalla rete: “Se si fidelizza un numero simile di abbonati, forse faremo soldi da reinvestire in contenuti e tecnologie”.

Il basso costo del servizio servirà essenzialmente a retribuire i titolari dei diritti.

E per il futuro? L’INA è già al lavoro per sviluppare questa offerta e destinarla alle tv connesse e ai programmi in Ultra Alta Definizione (4K).