L'operazione

Il principale operatore degli Emirati diventa il primo azionista di Vodafone

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Il primo operatore del Medio Oriente entra in Vodafone e diventa il primo azionista del gruppo a sostegno del board e dell'attuale linea strategica del Ceo Nick Read.

Il primo operatore del Medio Oriente entra in Vodafone. Ribattezzato ‘e&’ da qualche mese, l’ex Etisalat ha appena rilevato il 9,8% delle azioni della compagnia britannica che da qualche tempo si trova sotto pressione da parte del fondo attivista Cevian, che spinge in modo molto aggressivo verso il consolidamento.

E in questo momento topico, il gruppo emiratino diventa il primo azionista della compagnia di Newbury, che si trova in una fase di grande cambiamento strategico.

L’offerta

Al prezzo di 130 pence per azione, con un premio del 10% rispetto al prezzo di chiusura di venerdì scorso, e& ha sborsato 4,4 miliardi di dollari per il 9,8% del gruppo Tlc.

L’azienda controllata da un fondo sovrano degli Emirati Arabi uniti presenta il suo investimento come un’operazione finanziaria.

“Vodafone è uno dei principali player al centro del mercato delle comunicazioni digitali in Europa e Africa con un business molto ampio che offre connettività critica e servizi digitali”, ha detto Hatem Dowidar, il Ceo del gruppo e&. L’obiettivo è esplorare insieme eventuali opportunità nel mercato globale delle telecomunicazioni e di sostenere l’adozione delle tecnologie di nuova generazione.

La compagnia, basata ad Abu Dhabi, è stata fondata nel 1976 ed è la più antica società Tlc degli Emirati Arabi. E’ presente in 16 paesi in Medio Oriente, Asia e Africa e conta 156 milioni di clienti.

C’è da dire che l’operatore emiratino non cerca rappresentanza in Cda e non intende fare un’offerta sull’intera società, si legge in una nota.

Cosa farà e&?

Per ora, difficile prevedere se e& sceglierà di sostenere la linea del Ceo di Vodafone Group, Nick Read, o se si schiererà dalla parte del turbolento fondo attivista Cevian. Entrato nel novero degli azionisti soltanto a gennaio, Cevian spinge la direzione del gruppo Tlc britannico presente in 20 paesi ad abbandonare alcune attività e a procedere ad una campagna mirata di acquisizioni in determinati paesi strategici. Il livello del suo investimento non è conosciuto.

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Il contesto è propizio al pressing di Cevian. Ma a febbraio Vodafone ha rifiutato le avances di Iliad, che aveva offerto 11 miliardi di euro per rilevare la filiale italiana del gruppo.

Vodafone rafforzata

Secondo il Financial Times, l’ingresso di e& come primo azionista lascia pensare che, grazie ad una maggior solidità finanziaria alle spalle, Vodafone non sarà più costretto a pensare di cedere pezzi di business, ma al contrario potrà concentrarsi sul consolidamento puntando ad esempio a concretizzare il merger con 3 Uk, di cui si vocifera da tempo. Se arrivasse il via libera delle autorità si tratterebbe della fusione fra il terzo e il quarto operatore britannico, e si ridurrebbe il numero dei player da quattro a tre.

Dal canto suo, in Italia Iliad dopo il gran rifiuto di Vodafone, potrebbe spostare le sue mire su altre prede potenziali, che potrebbero essere Fastweb o il tandem Linkem-Tiscali, senza dimenticare la futura NewCo dei servizi di Tm in cado di scorporo che potrebbe fare gola alla compagnia fondata da Xavier Niel.