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Il marketing di massa non esiste più. La personalizzazione è l’unica via

Il Mass Marketing è morto: ormai è noto da tempo.

In un mondo dominato dalla cultura dell’Io, la personalizzazione è una delle poche armi rimaste ai marketer e comunicatori per ottenere l’attenzione dei clienti.

Il pubblico non è più “pubblico”, ma protagonista.

Le persone – per essere fedeli – vogliono essere riconosciute dai brand.

Se non ci si prende cura delle emozioni, dei desideri e dei bisogni dei clienti, questi finiranno per cadere tra le braccia dei competitor.

Il marketing e la personalizzazione

Il one-to-one marketing si è sviluppato e imposto proprio per aiutare le aziende a coinvolgere il proprio pubblico, basandosi su bisogni, preferenze e comportamenti.

Come? Attraverso la raccolta dei dati personali degli utenti.

I grandi player internazionali, come Netflix, Amazon e Spotify, sono noti per essere compagnie che hanno fatto della raccolta dei dati qualitativi dei propri clienti la loro ragion d’essere.

L’obiettivo? Offrire esperienze di valore per fidelizzare il pubblico.

Ma è necessario fare ancora un passo avanti.

Sebbene i servizi offerti da questi colossi siano eccezionali, ancora non sono in grado di realizzare quell’esperienza totalmente su misura che un’altra tipologia di approccio può offrire.

In poche parole, gran parte delle aziende ancora guardano al What e all’How di un comportamento di fruizione o d’acquisto, tralasciando il mattone fondamentale per comprendere le preferenze del pubblico: il Why.

Perché ci comportiamo così? Cos’è che ci distingue intimamente dagli altri? In poche parole, qual è la nostra “unique personality”? Comprenderlo è la chiave per esperienze realmente personalizzate.

È ormai chiaro che i marketers e i comunicatori si stanno perdendo qualcosa di importante: l’umanità degli stessi clienti. Chi siamo intimamente influenza il nostro comportamento più di quanto pensiamo. Capirlo è fondamentale per una strategia di personalizzazione efficace.

Fortunatamente oggi esistono la conoscenza teorica e gli strumenti per riuscire nell’impresa di scoprire la personalità del pubblico.

La teoria ci ha permesso di scoprire e delineare chiaramente quelli che chiamiamo psychographics, ovvero le informazioni che determinano le “tipologie” di esseri umani.

Le ultime innovazioni tecnologiche, invece, ci hanno permesso di sviluppare gli strumenti in grado di analizzare il comportamento degli utenti per ottenere proprio queste informazioni.

Le innovazioni

Oggi l’innovazione nel marketing non può più essere figlia della quantità di dati recuperati e processati; bisogna cambiare mentalità, ovvero preferire la qualità e soprattutto trovare nuove modalità per interpretarli.

Il modello psicografico – applicato alla nostra soluzione User Insight – fa proprio questo, ovvero interpreta alcune informazioni specifiche provenienti dai touchpoint digitali (sito web, ecommerce, app, chatbot, etc.) per delineare il profilo psicologico del cliente.

Così facendo è infinitamente più semplice ed intuitiva la personalizzazione di contenuti e comunicazioni sul cliente, peraltro fondandosi sui suoi sentimenti e attitudini caratteriali. 

Se volete saperne di più su come funziona User Insight, vi invitiamo a visionare la pagina del nostro sito (link) a riguardo, in cui potrete trovare alcuni esempi pratici.

In definitiva, solo attraverso una strategia di marketing empatica – e che quindi tiene in considerazione le caratteristiche uniche delle persone – è possibile portare la customer experience al livello successivo.

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