la migrazione

Il cuore di Borsa Italiana nei data center Aruba, qui passa il 25% del trading azionario europeo

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Euronext presenta i server dedicati nel campus data center di Aruba a Bergamo. Dovranno assistere le numerose operazioni quotidiane di compravendita di titoli, in un ambiente protetto ovviamente, e flussi per 12 miliardi di euro di scambi quotidiani. Il tutto in un ambiente 100% green.

I nuovi server di Euronext nel campus data center di Aruba

In 14 mesi circa è stata completata la migrazione da Londra a Bergamo dei dati di Euronext, la holding dei listini che controlla Borsa Italiana, oltre a quella di Parigi, Amsterdam, Lisbona, Oslo, Bruxelles, Dublino, ora custoditi nel campus data center del Gruppo Aruba.

Qui i dati sensibili di numerose aziende e società quotate su Euronext, attive nei settori della Difesa, delle telecomunicazioni, bancario e del lusso, saranno custoditi in circa 300 server di 5 data center, in un ambiente altamente informatizzato, sostenibile a livello ambientale e sicuro, in cui sono contenuti 800 km di cavi.

Alla presentazione del core data center della holding nel campus di Bergamo hanno partecipato Stephane Boujnah, CEO and Chairman Managing Board Euronext Group, Stefano Cecconi, CEO del Gruppo Aruba, Claudia Parzani, Chair Borsa Italiana, Fabrizio Testsa, CEO Borsa Italiana (Euronext Group), Manuel Bento, COO Euronext Group.

“Siamo orgogliosi nel vedere la soddisfazione di un cliente importante come Euronext che ha concluso con successo la propria migrazione spostando la propria piattaforma di trading da Londra a Ponte San Pietro, presso il nostro Global Cloud Data Center campus. È una conferma che il percorso di costanti investimenti di Aruba sulle infrastrutture proprietarie oggi consenta ai nostri data center – progettati e costruiti per avere il minimo impatto ambientale e conformi ai massimi standard di sicurezza – di essere considerati una eccellenza del settore in ambito italiano e europeo“, ci ha spiegato Giorgio Girelli, General Manager di Aruba Enterprise.

Le altre migrazioni previste nel 2023

A marzo 2023 verrà poi completata la prima fase della migrazione di Borsa Italiana da Millennium, la piattaforma del London Stock Exchange (da cui proviene), verso Optiq, l’infrastruttura tecnologica della holding dei listini, si legge su Milano Finanza.

Sempre durante il 2023, inoltre, anche la piattaforma Btp si sposterà nel data center campus di Aruba a Ponte San Pietro (Bergamo), uno die più grandi d’Italia, esteso su una superficie di 200.000 metri quadrati a due passi da Milano.

L’indice Mts Btp (Buoni del tesoro poliennali) misura le performance e quantifica i rischi dei titoli con cedola emessi dal nostro Paese e scambiati nel mercato telematico dei titolo di Stato (MTS).

Euronext ha infatti rilevato a giugno da Nexi l’infrastruttura tecnologica di Mts che gestisce i titoli di Stato sia in Italia che in Europa.

Sicurezza e sostenibilità, le peculiarità dei data center Aruba

I 5 data center Aruba dovranno consentire ad Euronext di poter eseguire le numerose operazioni quotidiane di compravendita di titoli su server dedicati, in un ambiente protetto ovviamente, e assistere flussi per 12 miliardi di euro di scambi quotidiani (18 miliardi nei periodi di punta).

La scelta, hanno spiegato da Euronext, che comprende le borse di Amsterdam, Bruxelles, Dublino, Lisbona, Oslo, Milano e Parigi, conta 1.959 emittenti quotati, per una capitalizzazione di mercato di 6,9 trilioni di euro, è stata presa per diversi motivi, tutti cruciali nel momento storico che stiamo vivendo, tra cui la dinamica creata dalla Brexit.

Una mossa che consente a Euronext di controllare completamente e gestire direttamente la sua infrastruttura IT principale, nonché un servizio chiave per i clienti, la colocation, che in precedenza era esternalizzata. Consente inoltre la generazione di ricavi di colocation, incorporati nelle sinergie potenziate.

Il campus data center di Aruba, infine, è stato progettato per sfruttare tutte le possibili soluzioni per ridurre al minimo il suo impatto sull’ambiente, senza compromettere i massimi standard garantiti di affidabilità e prestazioni. È infatti alimentato dagli impianti idroelettrici e fotovoltaici di proprietà e, all’occorrenza, dal prelievo di energia 100% rinnovabile dalla provenienza certificata a livello europeo con la Garanzia di Origine (GO).