il piano

IA, Di Maio come Macron. L’Italia guarda alla strategia nazionale francese (spiegata in 5 punti)

di |

Cinque giorni fa il Mise ha dato il via alla call per selezionare 30 talenti per l’elaborazione della strategia nazionale sull’intelligenza artificiale. Come detto da Di Maio il modello è quello di Macron. Ecco in 5 punti il piano per rendere la Francia l’hub europeo nel settore, e uno dei big mondiali.

L’Intelligenza artificiale (IA) sta diventando il principale strumento di supremazia mondiale. Dunque il predominio economico globale si gioca sull’IA, (oltre che su IoT, 5G, veicoli a guida autonoma, ecc…) e al momento la Cina è in vantaggio su tutti i Paesi, Stati Uniti compresi. L’Ue affanna, con l’eccezione della Francia. Il 29 marzo scorso Emmanuel Macron ha presentato la strategia nazionale sull’IA e un fondo di 1,5 miliardi con l’obiettivo di rendere la Francia l’hub europeo nel settore, e uno dei big mondiali, dimostrando ai giganti della tecnologia che possono investire nel Paese.

E al modello Macron guarda l’Italia, come ha detto il ministro dello sviluppo Economico Luigi Di Maio quando ha presentato, il 26 luglio scorso alla Camera, le linee programmatiche in materia di Telecomunicazioni e Digitale del Mise. E proprio il ministero dello Sviluppo economico cinque giorni fa ha dato il via alla call per selezionare 30 talenti per l’elaborazione della strategia nazionale sull’intelligenza artificiale. In attesa del piano italiano conosciamo quello francese sull’IA.

IA, il piano di Macron

Il Governo dedicherà 1,5 miliardi di euro allo sviluppo dell’intelligenza artificiale entro la fine dell’attuale mandato di cinque anni, compresi 700 milioni di euro per la ricerca”, ha detto Macron.

E nella stesura della strategia nazionale sull’intelligenza artificiale ‘L’IA al servizio dell’umanità’ il presidente francese ha ripreso molti aspetti del rapporto ‘Dare un significato all’IA’ commissionato dal primo ministro a Cédric Villani, deputato di En Marche! (il movimento politico fondato e guidato da Macron), vincitore, nel 2010, della medaglia Fields, l’equivalente del premio Nobel per la matematica. Nel report di 235 pagine l’eccentrico matematico, (adora indossare abiti gotici, giganti cravatte a fiocco decorate della fine del XIX secolo e grandi spille a forma di ragno realizzate su misura), sostiene che “In Europa la Francia deve puntare al primato sull’IA, con particolare attenzione ai risvolti etici del crescente ruolo dell’algoritmo nella nostra società”.

Salute, ambiente, trasporti, difesa e sicurezza: i settori in cui sviluppare l’IA

Villani ha identificato quattro settori chiave di investimento, inseriti poi nella strategia nazionale, su cui Parigi dovrà puntare: salute, ambiente, trasporti, difesa e sicurezza.

Scommettere sulla Francia e sui talenti francesi

“La Francia è già sede di molti talenti”, si legge nel piano nazionale sull’IA. “Questi esperti sono ciò che rende la Francia leader nell’intelligenza artificiale”. Giganti della tecnologia come Facebook, Google, Samsung, DeepMind, Fujitsu e IBM hanno compreso il potenziale del talento francese e hanno già scelto di stabilire i loro nuovi centri di ricerca e innovazione per l’intelligenza artificiale in Francia.

Per trasformare i trial IA in business, sostenere l’ecosistema e assicurare loro successo nella competizione globale, la Francia si impegna con tre misure tangibili:

  • Stabilire un programma nazionale di intelligenza artificiale, in grado di formare e attirare i migliori ricercatori di tutto il mondo e coordinato dall’Istituto nazionale francese di informatica e matematica applicata (INRIA). Comprenderà una rete di quattro o cinque istituti in tutta la Francia.
  • Il numero di studenti formati nell’intelligenza artificiale sarà raddoppiato. (Ecco 5 motivi per studiare l’IA all’Università).
  • L’industria e i settori della ricerca pubblica sono attualmente due mondi diversi. I ricercatori pubblici dedicheranno il 50% del loro tempo per le aziende private.

Condivisione dei dati,  ma rispettando la privacy e il GDPR

Macron si è impegnato a condividere, in modo sicuro, i dati contenuti in enormi database nazionali a chi applica l’intelligenza artificiale nei 5 settori prescelti: salute, ambiente, trasporti, difesa e sicurezza. “Ma dobbiamo essere chiari: utilizzare dati aggregati non significa violare la privacy degli utenti. Questa policy sull’open data rispetterà il GDPR”, ha precisato Macron.

Stabilire un quadro etico sull’IA

L’intelligenza artificiale può essere spaventosa. Abilitare lo sviluppo dell’IA significa anche affrontare i problemi che solleva, come più volte evidenziato da Villani nel suo rapporto, secondo il quale si dovrebbe dar vita a un’IA green, utile per salvaguardare l’ambiente. Per questo motivo il Presidente Macron si è impegnato a garantire che la trasparenza e l’uso corretto siano fondamentali per gli algoritmi.

“C’è un deficit di contatto tra scienza e politica. Fa parte del mio lavoro rinforzare il collegamento. Sarà la Francia a guidare il resto dell’Europa sull’IA”, ha detto il 44enne deputato e matematico Villani. E, molto probabilmente, grazie al suo prezioso rapporto la Francia presto potrebbe diventare l’hub europeo nel settore, e uno dei big mondiali. In attesa dell’elaborazione della strategia italiana sull’intelligenza artificiale.