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Guida autonoma, l’UE investe in software technology e IA

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La BEI investe 20 milioni di euro per l’intelligenza artificiale e le tecnologie software applicata alle augo a guida autonoma. Negli Usa non passa la legge a favore delle self driving cars.

In Europa si continua ad investire nel settore automotive per accelerare i test sulle auto a guida autonoma. Nei giorni scorsi, ad esempio, la Banca europea per gli investimenti ha finanziato la ricerca e lo sviluppo di software per l’intelligenza artificiale applicata alle self driving cars, con 20 milioni di euro per l’azienda ungherese Almotive.

Ad oggi, in Europa sono in corso 120 prove sul campo, tra cui due test su autostrade e otto su superstrade extra urbane, con una spesa pari a circa 63 milioni di euro. Anche l’Italia è coinvolta, con il corridoio Monaco-Bologna che coinvolge, oltre il nostro Paese, anche Germania e Austria.

Il punto debole nell’Unione europea potrebbe però essere la frammentazione delle esperienze e dei punti di vista, dallo standard da utilizzare nelle comunicazioni al modello di gestione dei dati prodotti dalle auto connesse e a guida autonoma, fino alla cybersecurity e le competenze digitali.

Dall’altra parte dell’Atlantico, invece, mercoledì scorso il Congresso degli Stati Uniti ha bocciato la proposta di legge a favore delle auto a guida autonoma (self driving cars), determinando un duro colpo per i gitanti automotive come General Motors e Waymo di Alphabet.

Respinta anche la richiesta di estendere il credito d’imposta di 7.500 dollari per l’acquisto di veicoli elettrici proposta sempre da General Motors e anche da Tesla.

Ufficialmente per un vizio di procedura, ma in molti avanzano l’ipotesi di veti incrociati tra senatori. Di fatto, chi sosteneva le misure è ancora dell’opinione che la bocciatura del Congresso è un passo falso.

L’innovazione tecnologica avanza a grandi passi e altri Paesi potrebbero approfittarne, se non agiremo presto, al massimo nel 2019, sarà troppo tardi per le nostre imprese”, ha dichiarato secondo quanto riportato da Business Standard il senatore repubblicano John Thune.

Dello stesso giudizio il senatore democratico Gary Peters: “Un passo indietro che il mercato potrebbe non perdonarci, rischiamo di essere lasciati indietro da altri competitor come Cina e Corea del Sud”.

Nonostante le incertezze politiche e regolatorie, negli USA la stessa Waymo ha annunciato la partenza del servizio Waymo One: una flotta di taxi a guida autonoma pronta ad accogliere passeggeri, anche senza rete 5G.