Il Report

Google, Facebook, Apple e Amazon: nel 2020 saranno la prima potenza economica mondiale

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Tutte insieme pesano quanto un Paese come la Tailandia. Ma non solo. Tutte le startup di successo sono direttamente o indirettamente collegate a loro. E poi… eludono anche il fisco.

Gli Over-The-Top sono più potenti che mai. Se qualcuno pensava che potessero essere minacciati dall’avanzata degli unicorni, si sbagliava.

A confermarlo è lo Studio ‘Gafanomics’ della società di consulenza FaberNovel, che misura l’impatto dei quattro giganti del web sull’economia.

Dal report emerge che il potere di GAFA (Google, Facebook, Apple e Amazon), si è rafforzato negli ultimi dodici mesi, nonostante la potente avanzata di nuovi player.

I quattro big insieme dovrebbero pesare quest’anno quanto un Paese come la Tailandia.

Nel 2020 potrebbero essere la prima potenza economica mondiale.

Altro dato da segnalare, a luglio 2014 la capitalizzazione di borsa delle quattro aziende era inferiore ai 300 miliardi di dollari rispetto a quella delle società del Cac 40.

Un anno dopo è diventata superiore di 200 miliardi.

Un boom!

Quando il profit-shifting aiuta

Il tutto ovviamente agevolato dai ben noti sistemi di ottimizzazione che permettono ai GAFA, e non solo, di bypassare il fisco e pagare le tasse al minimo.

E anche se la Ue ha dato un bel colpo di accelerata, spingendo gli Stati Uniti a denunciare un’azione di ‘protezionismo digitale’, e Francia e Germania hanno rilanciato rinsaldando il loro patto per il rilancio del Mercato Unico Digitale, c’è ancora tanto da fare.

“Alcuni sottovalutano il potere di rinnovamento di questi attori”, osserva Stéphane Distinguin, fondatore e presidente di FaberNovel, indicando anche che “l’arrivo degli unicorni (startup con una valutazione superiore al miliardo di dollari, ndr) è inscindibile dall’influenza dei GAFA”.

Gli OTT dietro Uber

Prove alla mano, lo studio dimostra che la metà di questi unicorni sono direttamente collegate ad almeno uni dei quattro giganti del web.

L’esempio più lampante è Uber.

L’applicazione può, infatti, essere scaricata negli app store di Google, Apple e Facebook. La geolocalizzazione si poggia su Google Maps. Usa i sistemi di pagamento di Google e Apple e le infrastrutture tecniche sono di Amazon.

Senza i GAFA, questo tipo di società – il cui ritmo di crescita è molto più elevato rispetto a quello dei GAFA agli albori – non sarebbero mai potute crescere così velocemente.

Poco importa se gli OTT non possano più accaparrarsi queste nuove aziende, perché tanto le controllano a distanza.

Un anno fa con le riserve di cash che possedevano, i GAFA avrebbero potuto comprare i primi 42 unicorni, oggi potrebbero permettersi solo i primi tre: Xiaomi, Uber e Airbnb.

“Oggi è molto complicato creare qualcosa fuori dalle infrastrutture dei GAFA”, sottolinea Stéphane Distinguin.

Resta da capire se i GAFA resteranno un ‘club’ chiuso.

Niente è sicuro.

Sarebbe interessante capire fino a che punto Microsoft sarà spingersi per di trasformarsi o LinkedIn e Snapchat sapranno valorizzare la massimo la loro posizione di forza sul mercato.