La replica

Google attacca: ‘Accuse Ue sbagliate. Lo shopping online è fortemente competitivo’

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Kent Walker (Google): ‘Le accuse sono sbagliate. La Ue ha tracciato una definizione così ristretta dei servizi di shopping online da escludere perfino Amazon’.

Dati alla mano, Google tenta ancora una volta di confutare l’accusa dell’Antitrust Ue che lo scorso luglio ha inviato al gruppo americano due Comunicazioni di addebiti per pratiche pubblicitarie e acquisto comparativo che vanno ad aggiungersi a quella riguardante la ricerca online del 2014 e a quella su Android dello scorso aprile.

Nel caso dello shopping, Bruxelles accusa Google di favorire i suoi servizi a scapito di quelli dei concorrenti nell’indicizzazione delle ricerche mentre il caso AdSense riguarda le misure che bloccano i concorrenti nelle ricerche pubblicitarie online.

Il Commissario Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager, è stato molto chiaro: “Google non può arrogarsi il diritto di negare ad altre imprese la possibilità di competere e di innovare”.

Ieri la società ha Google ha depositato la sua risposta.

Nel blogpost, a firma di Kent Walker – SVP e General Counsel di Google -, l’azienda spiega perché non è d’accordo con la tesi della Commissione Europea secondo cui i risultati di Google Shopping danneggerebbero la concorrenza (Shopping Screenshots).

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“Come abbiamo detto l’anno scorso nella nostra risposta allo Statement of Objection (SO) originale della Commissione Europea, riteniamo che le accuse siano sbagliate, dal punto di vista dei fatti, legale ed economico“, scrive Walker e spiega anche perché: “Lo SO originale della Commissione ha tracciato una definizione così ristretta dei servizi di shopping online da escludere perfino servizi come Amazon. Ha sostenuto che, mostrando gli annunci pubblicitari migliorati del servizio shopping, avremmo “favorito” i nostri servizi e che questo era un male per una manciata di siti comparatori di prezzi che sostenevano di aver perso dei clic da Google. Tuttavia ha omesso di prendere in considerazione il significato concorrenziale di aziende come Amazon e le dinamiche più ampie dello shopping online”.

 

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“La nostra risposta – osserva Walker – ha dimostrato che lo shopping online è fortemente competitivo, con molte evidenze a sostegno della conclusione di senso comune che Google e molti altri siti sono all’inseguimento di Amazon, di gran lunga il più grande attore in questo campo. Abbiamo poi dimostrato che i nostri annunci pubblicitari migliorati erano utili per gli utenti e per i rivenditori. Non siamo mai scesi a compromessi con la qualità o la rilevanza delle informazioni che abbiamo mostrato; al contrario, le abbiamo migliorate. Questo non significa “favorire” – significa ascoltare i nostri clienti”.

 

“Siamo fiduciosi che le decisioni su questi casi verranno prese sulla base dei fatti e che questa analisi dimostri che le nostre innovazioni di prodotto hanno portato benefici ai consumatori, ai rivenditori e hanno contribuito a creare più concorrenza. La prova concreta di una concorrenza dinamica, in ogni mercato, sono i prezzi bassi, l’abbondante possibilità di scelta e l’innovazione costante – e questa è la una perfetta descrizione dello shopping su internet oggi”.

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