L'intervento

FSE, Garante privacy: il paziente ha il diritto di scegliere quali dati oscurare

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Tutelare il diritto del cittadino di oscurare o meno determinati dati e documenti presenti nel fascicolo sanitario elettronico o FSE, che saranno così accessibili solo dallo stesso interessato e dal medico che li ha generati. I provvedimenti dell’Autorità e il caso di Trento.

Il provvedimento del Garante

Ad ognuno di noi è riconosciuto il diritto di decidere quali dati siano o meno accessibili, all’interessato o al medico, sul proprio fascicolo sanitario elettronico o FSE, è quanto prevede la normativa stessa che regola l’utilizzo dello strumento digitale che di fatto contiene tutta la storia del nostro stato di salute.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha voluto ribadire questo diritto di oscuramento dei dati, che “è esercitabile al momento in cui sono generati i referti o successivamente”, intervenendo in alcuni casi specifici di mancato rispetto della richiesta da parte di due aziende sanitarie locali in Romagna e in provincia di Trento.

Ricordiamo che le informazioni presenti nel Fascicolo del cittadino sono fornite e gestite dalle singole regioni.

L’incidente informatico e il caso dell’azienda sanitaria di Trento

Il Garante della privacy è dovuto intervenire, ad esempio, per il caso che ha riguardato l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento, che ha notificato al Garante una violazione di dati personali per aver messo a disposizione ai medici di famiglia, “per errore”, 293 referti di 175 pazienti, tra cui 2 minorenni e alcune donne sottoposte ad interruzione di gravidanza, “sebbene questi avessero esercitato il diritto di oscuramento nei confronti di tali documenti”.

In questo caso, si legge in un comunicato dell’Autorità, “la violazione è risultata imputabile esclusivamente ad un errore del software, che non ha associato ai documenti la richiesta di oscuramento, correttamente inserita dagli operatori sanitari nel Sistema informativo ospedaliero. In questo caso la sanzione è stata di 150.000 euro”.

Nel definire gli importi delle sanzioni, il Garante ha comunicato di aver tenuto conto di diversi elementi di mitigazione dell’azione, “come il carattere non episodico delle violazioni, il numero e le caratteristiche delle persone interessate, le precedenti violazioni compiute, ma anche il comportamento collaborativo delle aziende sanzionate”.

FSE, la versione digitale della nostra storia sanitaria personale

L’FSE, come detto, è lo strumento digitale attraverso il quale il cittadino può tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, da condividere, se vuole, con i professionisti sanitari per garantire un servizio più efficace e sicuro.

Ad oggi, secondo dati del ministero della Salute, sono stati attivati in tutta Italia oltre 52,7 milioni di fascicoli sanitari elettronici, per la digitalizzazione di 327,5 milioni di referti ospedalieri e medico-sanitari.

All’interno dell’FSE finiscono anche le vaccinazioni. Nello specifico, la Scheda della singola Vaccinazione è il documento che attesta l’avvenuta somministrazione della/le vaccinazione/i somministrate all’assistito in una certa data, mentre il Certificato Vaccinale è la certificazione di tutti i vaccini somministrati all’assistito.