Il nuovo report dell’Osservatorio Sistemi di Accumulo di ANIE Confindustria, basato sui dati registrati in Italia dalla Piattaforma Gaudì di Terna, fotografa un settore in forte evoluzione. La principale novità emersa dal documento riguarda la crescita esponenziale dell’installazione di sistemi di accumulo energetico nel segmento Utility Scale, che nel 2024 ha registrato un boom senza precedenti. Più nel dettaglio la categoria, che include impianti su larga scala (oltre 1 MWh), ha quadruplicato la capacità installata, passando da 507 MWh nel 2023 a 3.359 MWh nell’anno seguente. La potenza complessiva è dunque aumentata da 222 MW a 851 MW.
Il report indica che l’anno scorso, in tutto, sono entrati in esercizio 14 nuovi impianti stand-alone superiori a 10 MWh, due dei quali da circa 800 MWh ciascuno. A fare da volano le aste del Capacity Market, che hanno portato in rete 3.310 MWh e 811 MW di nuova potenza.
Se da un lato i sistemi Utility Scale, progettati per produrre energia su larga scala, sono ormai protagonisti nelle aste, conquistando il 95% della potenza aggiudicata nell’ultima tornata, il residenziale e il Commercial & Industrial (C&I) rallentano il settore (come vedremo più avanti).
Assenza di un sistema di monitoraggio
Il Rapporto, tra le altre cose, sottolinea la mancanza di un sistema di monitoraggio aggiornato sullo stato di avanzamento dei progetti aggiudicati. Quali impianti sono entrati in esercizio? Quanti sono ancora in costruzione o in ritardo? E quanti hanno rinunciato post aggiudicazione dell’asta? Domande alle quali i dati di cui disponiamo oggi non rispondono.
Secondo ANIE, infatti, sono diversi gli impianti che sarebbero dovuti entrare in esercizio rispetto alla potenza cumulata dei dati Gaudì di Terna. L’associazione chiede, quindi, maggiore trasparenza sullo stato di avanzamento dei progetti finanziati, sottolineando la necessità di monitorare gli impianti effettivamente entrati in esercizio.
Calo drastico per residenziale e C&I
Guardando al settore residenziale, ovvero sistemi di accumulo inferiori ai 20 kWh tipicamente abbinati a impianti fotovoltaici domestici, nel 2024 si registra una una flessione del 29% nel numero di impianti installati, del 33% in capacità e del 32% in potenza rispetto al 2023.
Anche il segmento C&I (da 20 kWh a 1 MWh) ha chiuso l’anno in rosso: -26% in unità, -16% in capacità e -34% in potenza. Il rallentamento è stato aggravato dalla fine del Superbonus e dall’incertezza normativa legata al Piano Transizione 5.0.
Crisi per la filiera residenziale e C&I
Il calo delle installazioni nel residenziale è legato principalmente alla fine degli incentivi fiscali, mentre il segmento C&I ha subito la delusione per i ritardi nell’attuazione del Piano 5.0.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), nonostante le potenzialità, non hanno ancora espresso un impatto significativo, anche a causa del limite dei contributi PNRR, che escludono i sistemi di accumulo. Solo l’impianto fotovoltaico può oggi beneficiare dei 1.500 €/kW, lasciando fuori anche tecnologie cruciali come l’eolico.
Le regioni protagoniste
Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna guidano la classifica per numero di sistemi installati, potenza e capacità. Le regioni più dinamiche nel 2024 in termini di crescita della capacità Utility Scale sono Sardegna, Piemonte, Emilia-Romagna, Lombardia e Friuli-Venezia Giulia.
Outlook e sfide
Il 2024 si chiude con un trend negativo per il numero di impianti, ma una crescita strutturale della capacità complessiva, segno che il mercato sta puntando su sistemi più grandi, professionali e performanti.
È dunque possibile affermare che il 2024 si chiude con un trend negativo per il numero di impianti, ma una crescita strutturale della capacità complessiva, segno che il mercato sta puntando su sistemi più grandi, professionali e performanti.
ANIE ribadisce la necessità di politiche più stabili, trasparenti e inclusive, e auspica l’attuazione del Net Zero Industry Act, che premi anche la resilienza della filiera nazionale, oltre al prezzo.