Connettività satellitare

Elon Musk pronto a rimescolare il business delle telco. Ma in Italia spazi ristretti

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Elon Musk spinge sulla sua flotta di satelliti Starlink per servizi di connettività che passano però attraverso nuovi accordi con le telco che detengono le frequenze e le concessioni del Pnrr.

Elon Musk vuole connettere gli smartphone direttamente alla sua rete Starlink, attraverso una nuova generazione di satelliti. Il tutto senza passare dalle antenne degli operatori. Ma per il momento sarà costretto a trovare un dialogo e un compromesso con loro. L’espansione in Italia, in particolare per la copertura delle aree bianche, non sembra però dietro l’angolo visto che di mezzo ci sono bandi con fondi del Pnrr e concessioni già assegnate.

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Potrebbe essere superata una nuova frontiera Tlc?

Elon Musk vuole rivoluzionare il settore collegando gli smartphone direttamente alla sua rete Starlink. Mercoledì 3 gennaio 2024, un razzo Falcon di SpaceX ha consegnato un nuovo lotto di satelliti ad alto rendimento.

Nuova generazione di satelliti

La società spaziale fondata da Elon Musk ha anche realizzato sei satelliti di nuova generazione, i Starlink Gen 2. Questi hanno una particolarità: sono muniti di capacità “Direct to Cell”, ha precisato Space X, un servzio che permetterà di connettere direttamente gli smartphone alla rete grazie a Starlink, senza passare dalla rete di antenne terrestri.

Questi satelliti sono collocati in orbita bassa (a 550 chilometri dalla terra) e possono svolgere il ruolo di antenne terrestri ma dallo spazio. Offrono quindi “una connessione alla rete simile a quella in movimento classico”, scrive Starlink sul suo sito dedicato.

Tuttavia, questi nuovi modelli satellitari, dotati di un’antenna di circa 25 m², permetteranno di operare direttamente al cellulare.

Per il momento soltanto Sms

“I satelliti Starlink Direct to cell consentono l’accesso continuo a messaggi di testo Sms, chiamate e navigazione in Internet, sia che ci si trovi sulla terraferma, sui laghi o nelle acque costiere”, assicura Starlink.

Indica inoltre che il servizio diretto al cellulare, attualmente in fase di implementazione, si applica attualmente soltanto agli Sms. Le chiamate vocali e la navigazione via Internet dovrebbero essere disponibili nel 2025, così come gli oggetti connessi.

Questo nuovo servizio permetterebbe quindi di collegare tutte le zone, anche le “aree bianche”, vanta Starlink. Per questo utilizzerà frequenze dello spettro compatibili con gli smartphone 4G.

Operatori Tlc partner obbligati

Una minaccia per gli operatori di telecomunicazioni tradizionali? Non del tutto, perché gli operatori satellitari come Starlink devono accedere alle bande di frequenza per lanciare i loro satelliti. Devono indubbiamente creare partenariati con gli operatori di telecomunicazioni per accedere alle loro bande di frequenza, che sono appannaggio delle telco. Quindi, per lanciare questo servizio, Starlink non può scavalcare le “telco”: deve essere in grado di utilizzare le loro frequenze e deve ottenere il via libera dalle autorità locali di regolamentazione delle telecomunicazioni. In Italia dall’Agcom e a quanto pare interlocuzioni in questo senso sarebbero già in corso per replicare anche in Italia quanto già avvenuto, in termini di accordi, in altri paesi.

Starlink ha già siglato accordi di partenariato con alcuni operatori a livello globale: con T-Mobile negli Usa nell’agosto del 2022, con Rogers in Canada ee KDDI in Giappone. Nessun accordo ancora in Europa, eccezion fatta per Salt in Svizzera, di proprietà di Xavier Neil (fondatore di Iliad) tramite la sua holding NJJ Capital.

E in Italia?

In Italia, dopo la partecipazione da star di Elon Musk ad Atreju, la kermesse di Fratelli d’Italia che si è tenuta a dicembre, e visti gli ottimi rapporti con Giorgia Meloni, le interlocuzioni con il Governo per il tramite del Mimit e del Dipartimento della Trasformazione Digitale per un maggior coinvolgimento di Starlink sul fronte della connettività sono partite. L’idea di Elon Musk è quella di avviare un iter per coinvolgere Starlink nella copertura delle aree bianche, laddove Tim e Open Fiber, aggiudicatari dei bandi del Next Generation Eu, non riescano ad arrivare.

Nodi da sciogliere

C’è però un nodo da sciogliere, non secondario, vale a dire la fattibilità del progetto e la modalità giusta e corretta per coinvolgere Starlink. A che titolo coinvolgere Starlink? Non si possono certo fare delle assegnazioni dirette. Di mezzo ci sono i fondi del Pnrr del bando “Italia 1 Giga” e “5G Italia”, concessioni già assegnate a Tim e Open Fiber (Italia 1 Giga) e Tim, Vodafone e INWIT (5G Italia) con regolare bando di gara e stringenti milestone da raggiungere al 2026.

Le gare andrebbero annullate? Ma i fondi sono già stati assegnati.

Quindi, un eventuale coinvolgimento di Starlink nella partita della banda ultralarga italiana dovrebbe prevedere una modalità compatibile con la normativa Ue. Magari un nuovo bando di gara europeo, che dovrebbe però tenere conto dei vincoli di concorrenza, essere aperto a tutti e, non ultimo, garantire inoltre la neutralità tecnologica per non penalizzare ad esempio l’FWA. Oltre a Starlink, il bando dovrebbe essere aperto a tutti i player satellitari fra cui Eutelsat e ViaSat, ma anche a tutti i fornitori di tecnologia FWA come Eolo e Opnet

Insomma, la strada è stretta.  

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