L'evento

Educazione Civica 2.0, siamo tutti responsabili e consapevoli della Rete digitale?

di |

A questa domanda sarà dedicato un focus ampio, nell’ambito del Festival delle Generazioni in Tour, che oggi a Roma apre i battenti con due giorni d’incontri (27 e 28 marzo), in sinergia con Il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale (CORIS) della Sapienza Università di Roma, l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani e il Festival della Crescita.

Che significa il richiamo a un’Educazione Digitale che sia anzitutto «Educazione Civica Digitale» – e prima ancora Educazione – e che porti tutti noi a usare in modo responsabile, consapevole ed etico la Rete, lo strumento Rete?

C’è da chiederselo e, possibilmente, capirlo al più presto: o porsi intanto davvero la domanda. Oggi più che mai, per quella che si è fatta un’emergenza sociale, un dovere morale e civile non più rinviabile: non solo alla luce di allarmi quotidiani sempre più tragici su drammi che nascono online e, in un attimo, si fanno violenza e morte «reale». Ancora di più, per i presupposti che ne stanno alla base: i più importanti e, al contempo, i più dimenticati, dai TG e anzitutto da noi. Abitudini, consuetudini, atteggiamenti cui ci siamo assuefatti, parte ormai costitutiva di quella «inconsapevole e irresponsabile normalità» con cui approcciamo il digitale.

A questa domanda sarà dedicato un focus ampio, specifico e dettagliato nell’ambito del Festival delle Generazioni in Tour, che oggi a Roma apre i battenti di questa sua nuova tappa. Due giorni d’incontri (27 e 28 marzo), in sinergia con Il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale (CORIS) della Sapienza Università di Roma, l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani e il Festival della Crescita.

Il programma è articolato su una serie di sezioni ricche e variegate, tutte però legate – come ricorda il direttore artistico del Festival Francesca Zaffino – dal fil rouge del tema: “Oltre le frontiere. Generazioni e culture”.

Proprio nell’ottica dell’oltre – un percorso d’innovazione radicale che superi frontiere fisiche e mentali, generazionali o culturali, sociali o territoriali – si svilupperà nel Festival lo spazio dedicato alla #Digital #Education. Tre gli appuntamenti: due nella sezione «Il Futuro è già ieri», curata da Marco Stancati (“Quello che i Social non dicono (a noi sempre connessi, spesso inconsapevoli)” e “Oltre le frontiere del web: fermiamo la violenza on e off line“), e uno nella sezione “(PRE)Visioni x il futuro” (“Il Web: bello e buono oppure spietato. Come la vita“), curata da Francesca Zaffino.

Fattor comune la presenza di Rachele Zinzocchi, qui nelle vesti di public speaker/conduttrice e, in generale, ideatrice e organizzatrice del Progetto #Digital #Education, basato su 3 concetti chiave, ancora mai declinati in questa veste:

  1. Avviare una nuova, responsabile, etica consapevolezza del Digitale
  2. Che lo intenda come strumento, non buono né cattivo in sé, ma in base all’uso che se ne fa
  3. Per aiutare tutti a usare bene – in modo sicuro, proficuoil Digitale: Internet e Web, social network, social media, il mondo tecnologico, parte ormai integrante di uffici e case, del nostro modo di pensare e persino di vestire.

Troppo spesso oggi ci sentiamo, infatti, quasi “intrappolati nella rete”, esposti al rischio dei suoi opposti eccessi. 10 anni fa, i primi scoppi di entusiasmo collettivo: Internet fu persino candidato al Premio Nobel per la pace. Negli anni, poi, un’onda di segno contrario, non meno pericolosa. Spinta anche da una cronaca sempre più concitata circa le conseguenze drammatiche di un uso distorto, criminoso della Rete, sale la tendenza a condanne, controlli, censure, catene, manipolazioni del Digitale stesso.

Per evitar che il mondo digitale – il nostro mondo – ci imploda tra le mani, urge passare dalla chiacchiera all’aiuto. Intendere cioè le «conversazioni» online e offline – la parola detta e scambiata in Rete – non come «chiacchiera vana» ma come «parola utile-per-te»: dialogo, colloquio autentico, condivisione di esperienze utili-per-te. In tal senso urge una nuova Educazione Digitale – una «Educazione Civica Digitale» che sia, in primis, «Educazione» – capace di interpretare la Rete come uno strumento, da usar bene per il bene: un mezzo, buono o cattivo solo in base al modo in cui lo si usa. Come un martello: utilizzabile bene, per appendere un chiodo, o male, per uccidere qualcuno. L’uso fattone finora? Spesso pessimo.

Se vogliamo un «digitale utile» che si esplichi tutto, anche e proprio a scopo educativo, occorre imparare a usare bene il Digitale: come strumento di aiuto. Deve essere consapevole, responsabile, etico e, così, proficuo per il business e la vita nostra e dei nostri figli: tutelandoci dai pericoli insiti nei nuovi media e, al contempo, scoprendo i benefici che può determinare per la società tutta.

Primo appuntamento oggi alle 10.30 con “Quello che i Social non dicono (a noi sempre connessi, spesso inconsapevoli)“, riservato ai licei: presenti, oltre a Rachele Zinzocchi, Marco Stancati a introdurre e, ospiti, Paola Liberace e Andrea Trapani. Si prosegue alle 17, all’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, Sala Igea, con la “(PRE)Visione x il futuro” di Rachele Zinzocchi, “Il Web: bello e buono oppure spietato. Come la vita“. Domattina alle 10.30 appuntamento a Fnp Cisl, Sala Macario, con “Oltre le frontiere del web: fermiamo la violenza on e off line“: ospiti la Prof. Giovanna Leone e Lara Motta.