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DX economy, USA e UE spenderanno 272 miliardi di dollari in edge computing fino al 2026

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Grazie all’integrazione delle tecnologie edge e 5G sarà possibile supportare le prossime evoluzioni dell’industria 4.0 e il lancio dei primi veicoli connessi in rete e a guida autonoma.

La trasformazione digitale (digital transformation o DX) significa per molte aziende interagire in maniera innovativa con i propri clienti e con quelli potenziali, sfruttando al massimo “la capacità di raccogliere, elaborare e analizzare i dati direttamente in prossimità di grandi concentrazioni di persone o cose”, ciò che in gergo viene definito l’edge computing.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti e l’Unione europea, uno studio iGR ha stimato la spesa in tecnologia edge attorno ai 272 miliardi di dollari entro il 2026. Un dato che complessivamente supera gli investimenti in infrastrutture 5G previsti nello stesso periodo di tempo.

Due tecnologie, 5G ed edge, che secondo gli esperti garantiranno il successo dell’industry 4.0, come sta accadendo nei laboratori di diverse aziende di telecomunicazione, tra cui quelli californiani di AT&T, dove link wireless a bassa latenza elimineranno i cavi che connettono i robot, o come accade sempre negli Stati Uniti con i test delle auto a guida autonoma e connessa in rete.

L’edge è dà considerarsi anche una risorsa IT (Information technology) remota, “una sorta di micro data center dotato di particolari accorgimenti in materia di sicurezza e resilienza”, lo definisce in una nota IDC, quasi completamente automatizzato e quindi il più delle volte non presidiato da personale umano.

Riguardo alla spesa in edge computing, che si stima verrà effettuata entro i prossimi 10 anni, nella gran parte dei casi sarà focalizzata su tecnologie intelligenti (smart technologies) in grado di portare più automazione possibile nei collegamenti tra data center core ed edge.

Principalmente, gli investimenti si concentreranno, secondo IDC, in “piattaforme in grado di monitorare in tempo reale lo stato dell’infrastruttura, dalle componenti di alimentazione e raffreddamento fino ai sistemi IT e di comunicazione” e in “soluzioni capaci di analizzare e prevenire richieste e picchi di elaborazione”, così da migliorare l’efficienza operativa e di business.

Supportare soluzioni DX di questo tipo implica anche rendere i propri data center in grado di erogare servizi IT con la massima rapidità ed agilità, nonché garantire quel livello di resilienza tale da evitare disservizi.

A riguardo, si calcola che il 55% delle grandi aziende sarà costretto nei prossimi tre anni a modernizzare i propri asset data center.

Solo in Europa gli investimenti in edge computing saranno pari a 185 miliardi di dollari tra il 2017 ed il 2026: “Lo sviluppo di tecnologie edge sarà rapido e la loro diffusione ampia, fino ad arrivare ad un punto che quasi ogni edificio commerciale sarà munito di soluzioni MEC, multi-access edge computing”.

Una recente indagine SDxCentral ha rilevato che il 40% delle aziende si attende un utilizzo diffuso di soluzioni edge e MEC entro 2-4 anni, ma per il 33% degli intervistati anche prima, 18-24 mesi.