Serie A

Diritti tv calcio, ricorso di Mediaset e Lega contro l’Antitrust

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Mediaset e Lega Calcio respingono le accuse dell’Autorità definendo la ricostruzione dei fatti ‘errata e infondata’.

Mediaset non ci sta e respinge con forza le accuse dell’Antitrust che ha annunciato una multa complessiva per 66 milioni di euro a tutte le parti coinvolte (oltre a Premium anche Sky, Infront e Lega Calcio) nell’asta per l’acquisto dei diritti Tv della Serie A per il triennio 2015-2018.

Mediaset e Lega Calcio hanno annunciato il ricorso.

Oggetto del provvedimento dell’Autorità, l’intesa restrittiva della concorrenza che, in violazione dell’articolo 101 del Trattato Ue, ha alterato la gara.

Le sanzioni sono le seguenti: 51 milioni di euro a Mediaset Premium, 9 milioni a Infront, 4 milioni a Sky e 1,9 milioni a Lega Calcio.
Per l’Antitrust, nei fatti, e questo spiega perché le sanzioni hanno un ammontare differente, la Lega Calcio, su suggerimento e con l’ausilio dell’advisor Infront, ha promosso una soluzione negoziale che, in contrasto con le regole del bando, ha recepito l’assegnazione concordata con i due principali concorrenti, Mediaset e Sky.
La posizione più pesante è quella di Mediaset che, secondo l’Autorità, ha condiviso questa soluzione concordata fin dall’apertura delle buste.
Le parti coinvolte e sanzionate, spiega l’Agcm, hanno concertato così l’esito dell’asta, sostituendo tale accordo al risultato della procedura competitiva prevista dalla legge e assicurando l’assegnazione di diritti a uno degli operatori storici, Mediaset Premium, precludendo l’ingresso di nuovi operatori.
Sky invece, precisa l’Antitrust, ha assunto all’inizio un atteggiamento nettamente contrario alle iniziative delle altre parti ed è stata ‘indotta’ all’intesa.
Ricordiamo infatti che all’epoca non fu facile raggiungere l’intesta sui diritti di Serie A e l’assegnazione fu anticipata da una diffida da parte di Sky Italia che invitava la Lega al rispetto delle regole del bando e da una controdiffida di Mediaset.

L’asta per i diritti tv della Serie A si è tenuta a giugno 2014: a Sky sono andate tutte le partite del campionato da trasmettere sul satellite per 572 milioni di euro mentre a Mediaset 8 squadre big per il digitale terrestre per 373 milioni di euro.
L’Antitrust, che aveva avviato il procedimento il 13 maggio 2015, ritiene quindi che l’intesa sia stata realizzata sostituendo con una soluzione concordata l’esito dell’assegnazione dei pacchetti A, B e D.

Il ricorso di Mediaset

Molto dura la reazione di Mediaset che in un comunicato si è definita ‘allibita’ per una decisione “infondata, basata su un teorema costruito sulla sabbia e del tutto privo di qualsiasi riscontro probatorio”.

Per Marina Berlusconi, presidente di Fininvest, si tratta di “un provvedimento incredibile e ingiustamente punitivo.

“La ricostruzione dei fatti da parte dell’Agcm – osserva poi il Biscione in un comunicato – esplicita che l’Autorità avrebbe auspicato l’eliminazione del secondo soggetto assegnatario dei diritti, Mediaset. Con il risultato di eliminare la concorrenza nella trasmissione dei match di Serie A. In altre parole: un’Autorità Antitrust che incoraggia il trust”.

“E’ certo invece che l’assegnazione dei diritti ha prodotto benefici per tutti i soggetti: mondo del calcio, telespettatori e operatori tv”, continua Mediaset, ricordando l’ammontare della cifra incassata dalla Laga di Serie A, oltre 1 miliardo di euro, “la cifra più alta di sempre”, definita “frutto di un aspro duello tra offerte economiche di operatori diversi”.

“In secondo luogo, il fatto che i diritti non siano finiti in esclusiva a un’unica pay tv ha garantito ai consumatori il vantaggio del confronto pluralistico tra offerte e listini di due operatori in concorrenza. Esattamente il contrario, quindi, delle “intese anticoncorrenziali” lamentate dall’Autorità”.

Per l’Antitrust, soluzione negoziale contraria al bando

Per l’Autorità, però, la Lega Calcio, su suggerimento e con l’ausilio di Infront, “ha promosso una soluzione negoziale che, in contrasto con le regole del bando, ha recepito l’assegnazione concordata con i due principali concorrenti”. Per l’Autorità, “Mediaset Premium ha condiviso la soluzione concordata per l’assegnazione dei diritti fin dall’apertura delle buste”.

“I soggetti sanzionati dal provvedimento dell’Autorità hanno concertato così l’esito dell’aggiudicazione dei diritti, sostituendo tale accordo al risultato della procedura competitiva prevista dalla legge. Tutto ciò ha prodotto l’effetto di garantire la ripartizione del mercato tra i due operatori storici, assicurando l’assegnazione di diritti a uno di questi (Mediaset Premium) e precludendo l’ingresso di nuovi operatori sia nell’immediato (Eurosport in relazione al pacchetto D), sia in futuro”.

Sky: ‘Non abbiamo promosso alcun accordo anticoncorrenziale’

Per quanto riguarda Sky, l’Antitrust spiega che “benché abbia aderito in ultimo al disegno di spartizione, ha assunto all’inizio un atteggiamento nettamente contrario alle iniziative delle altre parti ed è stata ‘indotta’ all’intesa anche dal loro comportamento, per mantenere poi un ‘atteggiamento collaborativo’ nei confronti dell’Agcm”.

Sky, che attende di leggere il testo completo, ha tuttavia commentato che si tratta di una decisione Antitrust che accoglie la tesi difensiva del gruppo, riconoscendo che “l’azienda non ha promosso alcun accordo restrittivo della concorrenza”.

Infront e Lega Calcio: ‘Ricostruzione errata e parziale’

L’advisor della Serie A ha dichiarato all’Ansa che “La decisione dell’Autorità della Concorrenza e del Mercato si basa su una ricostruzione errata e parziale degli eventi, il cui svolgimento è clamorosamente travisato per attribuire a Infront un comportamento che non ha tenuto e che, difatti, non è provato da alcun elemento. Anzi, le risultanze istruttorie provano che Infront ha svolto il ruolo di advisor della Lega in modo trasparente, corretto e conforme alla legge”.

Sulla stessa linea Lega Calcio che si è detta “convinta di aver agito nel pieno rispetto della normativa vigente e delle regole di gara.

“Questa decisione – ha aggiunto – è stata adottata sulla base di una ricostruzione errata dei fatti e dei dati istruttori”.

 

Antitrust approva il polo delle radio Mediaset

 

Mediaset incassa però un via libera dall’Antitrust. Quello per la costruzione del nuovo polo leader nel mercato radiofonico in Italia.

L’Autorità ha, infatti, dato l’ok all’operazione Rti-Finelco anche se ha posto alcune condizioni.

In una nota il Biscione spiega che “dopo l’acquisizione nell’autunno 2015 di R101, emittente che sta già vivendo un profondo rinnovamento, il perimetro Mediaset ora può completarsi con le tre stazioni radio fondate dal gruppo Finelco: Radio105, prima radio italiana per ascolti nel quarto d’ora medio, Virgin Radio, l’unica vera emittente rock a carattere internazionale, Rmc, la radio italiana con profilo di ascoltatori di alta qualità”.

“In questo modo – prosegue Mediaset – si costituirà un polo composto da quattro importanti emittenti che siamo certi porterà un contributo considerevole al gruppo sia in termini di risultati economici che di rilevanza editoriale”.

Mediaset, già in Finelco con il 19% delle azioni con diritto di voto, “dopo il semaforo verde dell’Antitrust potrà esercitare il previsto diritto a incrementare la propria quota e costruire il primo polo editoriale radiofonico italiano in accordo con la famiglia Hazan”, si legge nel comunicato, “un partner che potrà fornire un contributo rilevante in termini di esperienza, competenza e creatività”.

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