Il commento

Digilawyer. Tecnologia utile, perchè la PA non la usa?

di Gianluca Pomante, Avvocato Cassazionista – esperto d’informatica e comunicazione |

Le tecnologie potrebbero rendere molto più comode e gradevoli le nostre città e i servizi erogati dalle Pubbliche Amministrazioni ma molti amministratori non sembrano essere in grado di cogliere tali opportunità. Per quale ragione?

La rubrica DigiLawyer, ovvero riflessioni sul “diritto e il rovescio” di Internet fra nuove potenzialità e storture della rete, a cura di Gianluca Pomante, Avvocato Cassazionista esperto di informatica e comunicazione. Per consultare gli articoli precedenti clicca qui.

L’informatica è nata per migliorare la vita dell’uomo o, quantomeno, questo era lo spirito dei primi hacker’s d’America, che ritenevano anche la libertà dell’informazione un elemento imprescindibile del progresso tecnologico. Oggi che esiste latecnologia utile in quantità industriali, sorge spontanea la domanda: per quale ragione gli amministratori pubblici non la utilizzano?

Esistono semafori che possono essere collegati a sensori annegati nell’asfalto, che permettono alla centralina di regolare automaticamente gli intervalli rosso / verde per migliorare il flusso del traffico. Quegli stessi semafori possono essere equipaggiati con contasecondi ed allarmi acustici che indicano ai pedoni, anche non vedenti, che sta per scadere il termine loro assegnato per attraversare. Ed ancora, i semafori possono essere configurati per segnalare con luce gialla anche l’imminente arrivo del verde, così da consentire all’automobilista di ingranare la marcia e non perdere secondi preziosi nel riavviare l’autovettura, che nell’economia quotidiana di un incrocio son comunque rilevanti.

Ma l’esempio potrebbe riguardare anche i limiti di velocità che, collegati a sensori di rilevamento del traffico, potrebbero essere adeguati automaticamente in aumento e in diminuzione per garantire le migliori condizioni di viabilità e sicurezza. Le telecamere che sorvegliano sempre più numerose le nostre città potrebbero essere omologate per gli usi più disparati e non per singoli rilevamenti. Le Forze dell’Ordine potrebbero utilizzarle per controllare il territorio ma anche per reprimere comportamenti scorretti dei conducenti come la sosta vietata, l’inversione di marcia, l’uso di una corsia riservata ai mezzi pubblici, la mancanza di copertura assicurativa e così via.

Perfino i passaggi pedonali potrebbero beneficiare di sensori che accendono dei segnalatori a led quando il pedone inizia l’attraversamento, rendendolo più visibile ed allertando anche l’automobilista più distratto o che, preso dalla fretta, sorpassa l’auto che si è fermata per far passare il pedone stesso. I dossi artificiali e gli attraversamenti rialzati, poi, potrebbero essere dotati di meccanismi pneumatici per ritrarli se devono passare dei mezzi di soccorso

Anche l’illuminazione pubblica può far parte di un circuito virtuoso, poichè i nuovi lampioni intelligenti, oltre a consentire la contemporanea installazione di un’antenna per il WiFi ed una telecamera (e realizzare così una rete civica con lo stesso investimento necessario per la sostituzione dei corpi illuminanti) possono essere oggi dotati di sensori che permettono di adeguare la luminosità dell’impianto a quella dell’ambiente circostante, riducendo sensibilmente i consumi (grazie anche ai led) ed evitando nelle gallerie e nei sottopassi l’effetto abbagliamento, estremamente pericoloso

Ma non finisce qui, perché i comuni potrebbero dotarsi di sistemi di messaggistica istantanea che, attraverso internet e gli operatori telefonici, potrebbero segnalare agli utenti della strada eventuali ingorghi, incidenti e problemi di sicurezza, o anche dare semplicemente informazioni turistiche, parcheggi disponibili nelle vicinanze, consigli per una migliore fruibilità del territorio.

Anche il servizio pubblico di trasporto potrebbe beneficiare di GPS installati sui mezzi e di pannelli informativi alle fermate che, indicando dove si trova ogni veicolo e quanto manca al raggiungimento della fermata, semplificherebbero e ridurrebbero le attese dei cittadini.

Infine, ma l’elenco potrebbe continuare per ore, i sistemi di pagamento elettronici e i sistemi di identificazione elettronica dovrebbero ormai ridurre sensibilmente le code agli sportelli, poichè la maggior parte delle informazioni potrebbero essere inviate (anche per gli aggiornamenti) direttamente alle carte chip, semplicemente passando sotto un’antenna, e i relativi diritti potrebbero essere prelevati automaticamente dai conti degli interessati.

Le tecnologie insomma, potrebbero rendere molto più comode e gradevoli le nostre città e i servizi erogati dalle Pubbliche Amministrazioni ma molti amministratori non sembrano essere in grado di cogliere tali opportunità. Per quale ragione? Chiedetelo ai vostri rappresentanti – soprattutto a quelli che avete votato – alla prima occasione.