Realtà virtuale

Dieci anni dopo i Google Glass, com’è diventata la realtà virtuale?

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Meta (Facebook) lancia senza sosta visori di realtà virtuale, mentre Google, Microsoft e Snap prendono più tempo sulla strategia da adottare sulla realtà virtuale.

Se da una parte Meta (Facebook) lancia senza sosta dei nuovi visori di realtà virtuale, dall’altra Google, Microsoft e Snap prendono più tempo sulla strategia da adottare. I loro accessori non si vendono a frotte, ma procedono gli sviluppi tecnologici. Lo scrive il quotidiano elvetico Le Temps in una interessante analisi sugli ultimi sviluppi e i trend del fiorente mercato della realtà virtuale.

L’ultimo annuncio, fatto da Mark Zuckerberg sabato scorso, riguarda una nuova funzione che sarà aggiunta al suo visore per la realtà virtuale di punta Oculus: a breve, grazie ad un aggiornamento, si potranno “invitare degli amici a trascorrere del tempo insieme, guardare dei video o andare direttamente alle applicazioni nella loro casa virtuale”ha detto il fondatore di Meta.

Esattamente, mettersi un visore per invitare a casa degli amici e andare insieme a vedere dei video.

Un esempio alquanto bizzarro per mostrare fino a che punto Meta spinga per farci immergere nella realtà virtuale.

Oggi, a dieci anni dalla presentazione dei Google Glass, il gruppo di Mark Zuckerberg mette tutto il suo peso per creare il metaverso, su cui ha investito 2,9 miliardi di dollari nel primo trimestre dell’anno. I concorrenti, al contrario, avanzano ma in modo molto più prudente nel mondo virtuale.

Meta senza limiti

Dopo i 10 miliardi di dollari investiti nel 2021 nel suo mondo virtuale, insiste Meta. Il gruppo ha lanciato la sua piattaforma virtuale Horizon Worlds questa primavera in modalità test, in modo che tutti possano creare il proprio avatar. E i caschi della sua controllata Oculus si vendono a milioni: il modello di punta Meta Quest 2 ha venduto 14,8 milioni di copie da settembre 2020, secondo uno studio della società di ricerca IDC pubblicato il 6 giugno. Quest’ultimo stima che la crescita delle vendite di visori per realtà virtuale sia stata del 97% nel 2021 e del 242% nel primo trimestre del 2022. E per ora, il visore Meta lascia solo briciole alla concorrenza, totalizzando il 78% delle vendite globali.

Il Meta Quest 2, venduto per 349,99 euro in Italia, ha consentito a “Meta di assumere un ruolo guida nel settore della realtà virtuale e aumentata, offrendo un casco a un prezzo molto accessibile e raggiungendo oltre il pubblico di base. giocatori”, per IDC, secondo cui nessun grande concorrente dovrebbe emergere nei prossimi 12-18 mesi, prima che Sony ritorni sul mercato con il suo modello PSVR2″.

Meta lancerà diverse cuffie nei prossimi mesi, tra cui una svelata di nascosto un mese fa da Mark Zuckerberg. Il gruppo vuole anche commercializzare occhiali per realtà aumentata (che combinano visualizzazione reale e immagini generate al computer) nel 2024. La scorsa settimana, il sito The Information ha rivelato che questi accessori saranno inizialmente destinati alle aziende e non ai privati. Allo stesso tempo, Meta commercializza dalla fine del 2021 occhiali a marchio Ray-Ban in grado di scattare foto.

Google, il ritorno dei glass con gli occhiali interprete

Google era stato uno dei precursori con i suoi occhiali, lanciati nel 2012 ma riturati dal mercato nel 2015: erano in pochi allora a trovare interessante questo accessorio, munito di telecamera, di un microfono e capace di rispondere a dei comandi vocali e di visualizzare informazioni su una delle lenti.

Google, che ha continuato a sperimentare questi occhiali all’interno di alcune aziende, ha appena resuscitato questo progetto a metà maggio.

L’azienda ha mostrato occhiali con un microfono e ha mostrato, nelle didascalie sugli occhiali, una traduzione dal vivo, come un interprete digitale, di ciò che sta dicendo la persona di fronte, che sia cinese, portoghese o inglese. Questi occhiali per realtà aumentata hanno quindi un unico utilizzo – tradurre come un interprete – e sembrano essere azzeccati, secondo un filmato promozionale mostrato da Google. Ma si tratta solo di un prototipo e l’azienda non ha ancora articolato una data di uscita o un prezzo.

Snap, senza sosta

Snap, proprietario del social network Snapchat, ha lanciato nel 2016 i suoi occhiali in grado di registrare video di dieci secondi e pubblicarli subito online. Da allora Snap ha lanciato diversi modelli ogni volta più sofisticati. Non si sa esattamente quante copie siano state vendute, probabilmente diverse centinaia di migliaia.

Apple, il mistero

Si dice che il management di Apple abbia presentato un primo modello di visore per realtà virtuale al consiglio di amministrazione dell’azienda qualche settimana fa. Segno, forse, che Apple è pronta in quest’area. Ma il mistero è completo e la società non ha detto una parola a riguardo durante la conferenza degli sviluppatori tenutasi una settimana fa. Senza dubbio Apple sta aspettando che la tecnologia sia più matura prima del lancio.

Microsoft guarda alle imprese

Scossa dalla partenza la scorsa settimana di Alex Kipman, capo della sua divisione Hololens, tra accuse di comportamento inappropriato, Microsoft continua a sviluppare i suoi visori per realtà virtuale e aumentata. Per i giocatori, ma anche per le aziende, sono state siglate partnership con Kawasaki, Heinz e Boeing, in particolare. Microsoft, che vuole fornire i suoi caschi anche all’esercito americano, punta a priori sul segmento professionale piuttosto che sul mercato consumer.