mobile-friendly

dcx. Mobilegeddon, cosa cambia con il nuovo algoritmo Google?

di Dario Melpignano, Ceo di Neosperience |

Lo scopo di Google, riassunto in poche parole, è offrire un’esperienza sempre migliore agli utenti che fanno ricerche utilizzando smartphone o tablet.

#dcx è una rubrica quotidiana dedicata alla Digital Experience a cura di Dario Melpignano, Ceo di Neosperience.
Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui. Per la versione inglese vai al blog.

Ormai lo sanno anche le pietre: Google ha lanciato un aggiornamento per l’algoritmo del suo motore di ricerca, noto come ‘mobile friendly’ per la sua caratteristica principale: il peso assegnato alla fruibilità dei siti su dispositivi mobile. L’ansia è stata tale da generare persino un hashtag specifico su Twitter, #Mobilegeddon: ma sarà davvero l’apocalisse del mobile?

Lo scopo di Google, riassunto in poche parole, è offrire un’esperienza sempre migliore agli utenti che fanno ricerche utilizzando smartphone o tablet (in attesa degli smartwatch). Se pensate che si tratti di una parte marginale delle ricerche effettuate, una statistica ne chiarirà invece il peso: il 60% del traffico di Google arriva già da dispositivi mobile. Considerato che la Big G da sola raccoglie il 75% delle ricerche totali sul web, il quadro complessivo è chiaro.

L’algoritmo mobile friendly porterà Googlebot a ragionare sempre più come un essere umano, quando scandaglia i siti alla ricerca delle informazioni necessarie alla formazione del ranking delle pagine dei risultati. Questo significa, in concreto, che un sito non ottimizzato per il mobile verrà ignorato o – peggio – penalizzato nelle SERP, anche per quelle parole chiave che in passato regalavano ottimi posizionamenti.

Il senso dell’operazione è chiara: se il cliente è al centro delle strategie di marketing nella Age of Customer, un’esperienza omni-canale ottimale non può prescindere dalla fruizione dei siti in mobilità. Ne va della customer experience e, di conseguenza, della capacità del brand di guidare l’utente verso la conversione e di migliorare engagement e loyalty.

Torniamo a un discorso che abbiamo già affrontato: creare una presenza mobile solo perché il mercato lo richiede, ma senza una logica di fondo, non è mai la soluzione giusta. Per sopravvivere al Mobilegeddon – che mostrerà i suoi effetti nel medio lungo periodo – è necessario ripensare la propria strategia, forse anche la propria identità.

Il sito responsive non deve essere fine a se stesso, ma solo un tassello di un progetto generale più complesso, che comprende anche customer-facing apps, ottimizzazione dell’e-commerce e contenuti personalizzati. Prima ancora di essere Google-friendly, la tua azienda dovrà imparare ad essere davvero customer-friendly.

Per approfondire:

http://blog.neosperience.com/5-reasons-you-really-need-a-mobile-friendly-website

http://blog.neosperience.com/how-google-mobile-friendly-algorithm-changes-your-digital-marketing

http://blog.neosperience.com/top-10-donts-for-developing-a-digital-marketing-strategy