Rivoluzione Tecnologica

dcx. Gli effetti della seconda rivoluzione industriale

di Dario Melpignano, Ceo di Neosperience |

Gli effetti della seconda rivoluzione industriale si fanno sentire ancora oggi, ma non possiamo ignorare una seconda rivoluzione, più sottile, che sta avvenendo proprio sotto i nostri occhi.

#dcx è una rubrica quotidiana dedicata alla Digital Experience a cura di Dario Melpignano, Ceo di Neosperience.
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Tutti considerano la rivoluzione industriale come il momento distruttivo per eccellenza nel percorso evolutivo della tecnologia. Di sicuro i suoi effetti si fanno sentire ancora oggi, ma non possiamo ignorare una seconda rivoluzione, più sottile, che sta avvenendo proprio sotto i nostri occhi. Se la prima ha cambiato il modo in cui la gente utilizza il suo corpo per svolgere il lavoro fisico, quella attuale sta provocando un’evoluzione nell’utilizzo della mente per eseguire il lavoro concettuale.

Il ritmo di questa seconda era delle macchine continua a crescere e a farsi sempre più frenetico, creando ancora più opportunità grazie all’innovazione digitale. Un esempio concreto di quelle che potrebbero essere le frontiere di questo sviluppo sono le automobili che si guidano da sole nel traffico ideate da Google, che presto saremo in grado di scegliere da un car showroom digitale.

Progressi analoghi sono emersi nell’elaborazione del linguaggio e nell’uso di conoscenze di tipo generale, tra cui cambiamenti nel modo in cui le persone vedono i settori del computing e della robotica. Lo sviluppo di device per eseguire attività una volta considerate complesse si è rivelato più semplice rispetto al progettare macchine che completino soltanto il lavoro manuale. E macchine in grado di completare lavori cognitivi sono di certo molto più utili rispetto a macchine in grado di aiutare solo nei lavori di tipo fisico.

Ma l’adattamento alle nuove tecnologie è impegnativo. Ad esempio, quando l’elettricità rappresentava una novità, la gente la utilizzava in funzione di semplice sostitutivo: hanno eliminato i motori a vapore e messo al loro posto i motori elettrici. Ma non hanno cambiato il design del layout industriale. Lo stesso fenomeno si è verificato qualche anno fa con i computer e Internet, e oggi con smartphone e tablet: le imprese hanno operato minimi cambiamenti iniziali nella produzione, ma in seguito hanno intrapreso sforzi non indifferenti per integrare i computer e raggiungere il massimo della produttività, dando anche vita a nuovi e dirompenti modelli di business.

Creatività e riprogettazione organizzativa sono fondamentali per investire in maniera adeguata nelle tecnologie digitali. Il modello formativo deve cambiare per allontanarsi dalla standardizzazione dell’era industriale e abbracciare metodi che promuovono creatività, curiosità e adattamento. Dobbiamo aumentare la qualità e incoraggiare la sperimentazione. Utilizzare la tecnologia dove può rivelarsi utile e cambiare il modo in cui le scuole forniscono sapere alle nuove generazioni. Aiutare il cliente a scegliere. Trasformare il marketing in qualcosa di divertente. Fare lavorare meno e meglio le persone, ma promuovere anche la creazione di comunità sul posto di lavoro. La tecnologia non forma il tuo destino. Sei tu a modellare il tuo destino. Trova il tuo ‘oceano blu’ e cambia il mondo.

Per approfondire:

http://blog.neosperience.com/how-the-internet-of-things-will-transform-digital-customer-experience

http://blog.neosperience.com/china-is-rising-how-to-adapt-your-digital-customer-experience

http://blog.neosperience.com/4-ways-to-improve-customer-experience-strategy-using-mobile