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Data breach, nel 2020 l’85% delle violazioni è stato determinato da un errore umano

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Il report Data Breach Investigations Report di Verizon Business (DBIR 2021) rivela che gli attacchi di phishing sono aumentati dell'11%, mentre quelli che utilizzano ransomware del 6%.

Con un numero crescente di persone che lavorano da remoto, gli attacchi di phishing e ransomware sono aumentati rispettivamente dell’11% e del 6%, con i casi di false dichiarazioni cresciuti di 15 volte rispetto allo scorso anno. I data breach hanno mostrato che il 61% di queste riguardava credenziali (durante l’anno, il 95% delle organizzazioni che hanno subito attacchi simili ha avuto tra i 637 e i 3,3 miliardi di tentativi di accesso fraudolenti).

Lo evidenzia il nuovo Data Breach Investigations Report di Verizon Business (DBIR 2021) che rivela ha analizzato 29.207 incidenti, di cui 5.258 violazioni confermate. Secondo il rapporto gli attacchi di phishing sono aumentati dell’11%, mentre quelli che utilizzano ransomware del 6% , mentre l’85% delle violazioni è stato determinato da una componente umana e oltre l’80% è stato scoperto esternamente all’organizzazione

Quest’anno, anche i modelli di categorizzazione degli incidenti (Incident Classification Patterns) utilizzati dal team del DBIR per classificare le minacce alla sicurezza sono stati migliorati e aggiornati. I nuovi modelli di report sono in grado di spiegare il 95,8% delle violazioni analizzate e il 99,7% degli incidenti presi in esame nel corso del tempo. Inoltre, dovrebbero fornire ai clienti una migliore comprensione delle minacce esistenti e del modo in cui le loro organizzazioni possono prevenirle. 

I numeri del Data Breach Investigations Report

Il DBIR 2021 include un’analisi dettagliata di 12 settori e mostra che, sebbene la sicurezza rimanga per tutti una sfida prioritaria, ci sono differenze significative tra i vari verticali. Ad esempio, nel settore finanziario e assicurativo, l’83% dei dati compromessi in caso di violazione sono di tipo personale, mentre nell’ambito dei servizi professionali, scientifici e tecnici lo è solo il 49%. Altri dati interessanti riguardano:

  • Finanza e assicurazioni – gli errori di misdelivery rappresentano il 55% del totale. Il settore finanziario deve spesso affrontare attacchi mirati all’ottenimento delle credenziali e ransomware da parte di attori esterni.
  • Sanità – Come avvenuto negli ultimi anni, il banale errore umano continua a caratterizzare questo settore, in particolare la misdelivery (36%), sia essa elettronica o relativa a documenti cartacei.
  • Pubblica amministrazione – La minaccia di gran lunga più grande in questo settore è il social engineering. Gli hacker in grado di creare un’e-mail di phishing credibile spariscono con i dati delle credenziali a una velocità allarmante.
  • Retail – Il settore del commercio al dettaglio continua a essere un obiettivo per i criminali spinti da motivi ​​finanziari che cercano di monetizzare combinando i dati delle carte di pagamento e le informazioni personali su cui si basano le aziende di questo settore. Le tattiche di social engineering includono il pretexting e il phishing, con il primo che comunemente si traduce in trasferimenti di denaro fraudolenti.

Trend regionali

Le 83 aziende coinvolte nel DBIR 2021 hanno fornito al rapporto approfondimenti specifici sulle tendenze regionali, evidenziando le principali analogie e differenze.

  • Asia Pacifico (APAC) – molte delle violazioni che hanno avuto luogo nell’area APAC sono state causate da criminali spinti da motivi finanziari, che attraverso il phishing rubano credenziali dei dipendenti per accedere ad account di posta e ai server delle applicazioni web.
  • Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) – L’area EMEA continua a essere interessata da attacchi alle applicazioni web, di social engineering e da intrusioni nel sistema di sicurezza.
  • Nord America (NA) – L’area nordamericana è spesso obiettivo di malintenzionati mossi da motivi ​​finanziari, alla ricerca di denaro o dati facilmente monetizzabili. In questa regione, il social engineering, l’hacking e il malware continuano a essere gli strumenti preferiti dai cybercriminali.

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