Il messaggio

Crosetto: “Fondali marini e spazio orbitale snodi essenziali per la sicurezza” 

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Il messaggio del Ministro della Difesa Guido Crosetto a Space & Underwater, la seconda edizione dell'evento organizzato a Roma da Cybersecurity Italia: “Soltanto il 27,3% dei fondali è mappato, attacchi cyber +53% nel primo semestre. PMI bersaglio più vulnerabile”.

Illustri Rappresentanti delle Istituzioni, Colleghi di Governo, gentili Autorità civili e militari, Rappresentanti del mondo accademico, della ricerca e dell’industria,

desidero rivolgere a tutti Voi un sincero saluto ed esprimere il mio apprezzamento per quanti hanno reso possibile la seconda edizione di Space and Underwater. Un appuntamento che si conferma come un punto di riferimento nazionale per l’analisi strategica, tecnologica e normativa dei nuovi domini emergenti della geopolitica globale: lo spazio, la dimensione cibernetica e il mondo subacqueo, oggi tra le frontiere più rilevanti della competizione internazionale.

Solo il 27,3% dei fondali marini è oggi mappato con precisione. Eppure, dagli abissi dipendono sicurezza energetica, comunicazioni e accesso a risorse critiche. Nel Mediterraneo corrono oltre 2.500 km di gasdotti — che diventeranno più di 4.000 con il progetto EastMed — e transitano alcune delle principali dorsali di dati del pianeta. Le risorse minerarie sottomarine sono immense e il mercato globale del settore raggiungerà i 300 miliardi di euro entro il 2030. È negli abissi che si giocheranno nuove sfide tecnologiche, industriali ed economiche, incluso il Deep Sea Mining, con tutte le potenzialità, ma anche con i rischi e le responsabilità che esso comporta.

In questo contesto l’Italia ha scelto di dotarsi di strumenti moderni e all’avanguardia. Il nuovo provvedimento legislativo sulle attività subacquee – primo in Europa – riconosce formalmente la dimensione sottomarina come spazio strategico, avanzato e cruciale per la sicurezza nazionale, in coerenza con il Piano del Mare e con gli obiettivi della blue economy sostenibile. Il DDL introduce tre pilastri fondamentali: la gestione delle interferenze, la sicurezza tecnica dei mezzi e la tutela dei lavoratori subacquei.

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Abbiamo istituito l’Agenzia per la Sicurezza Subacquea e definito oltre 8 miliardi di euro di investimenti al 2039 per piattaforme autonome, sistemi di sorveglianza avanzata e tecnologie duali integrate con l’osservazione satellitare. La nostra filiera industriale del settore ha registrato una crescita del 65% in tre anni, confermandosi una eccellenza nazionale che dobbiamo continuare a valorizzare.

Anche lo Spazio è ormai un dominio di competizione critica. Le infrastrutture orbitali rappresentano la spina dorsale di servizi essenziali e, di conseguenza, sono obiettivi sensibili a minacce ibride sempre più sofisticate. Nel 2024 gli Stati Uniti hanno effettuato 158 lanci, la Cina 68, l’Europa appena 3: un dato che impone una riflessione seria sulla nostra autonomia strategica e sulla necessità di sviluppare capacità dual use e una collaborazione strutturale tra ricerca, industria e Difesa.

Infine, il dominio cyber. La minaccia ibrida intreccia dimensione diplomatica, informativa, economica e tecnologica, rendendo vulnerabili tutti i livelli della vita nazionale. L’Italia lo sa bene: i rischi maggiori riguardano l’energia – per la forte dipendenza dall’import, che ci espone a pressioni economiche e possibili tentativi di destabilizzazione da parte di attori esterni – le infrastrutture critiche, dai porti alle reti elettriche, e l’ecosistema politico-sociale, sempre più esposto a ingerenze straniere, campagne di disinformazione e sfruttamento delle divisioni interne.

Il nostro Paese registra quotidianamente decine di attacchi informatici, spesso con effetti trasversali e profondi. Nel primo semestre 2025 abbiamo osservato un +53% di attacchi cyber e un +98% di incidenti con impatto confermato. Le PMI, sprovviste di difese adeguate, restano i bersagli più vulnerabili.

Per questo è necessario un salto di qualità: integrazione tra dominio cyber ed elettromagnetico, sviluppo di capacità militari dedicate, istituzione di una riserva cyber, aumento del personale specializzato e creazione di un Centro nazionale per il contrasto alla guerra ibrida. Questa forza dovrebbe contare almeno 5.000 specialisti; un primo passo realistico è la creazione di una capacità iniziale di 1.200–1.500 unità operative attive 24 ore su 24. Contestualmente, occorre aggiornare il quadro normativo, riconoscendo lo spazio cibernetico come un vero e proprio campo di operazioni nazionale.

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Viviamo un’epoca in cui fondali marini e spazio orbitale sono diventati snodi essenziali per la sicurezza, la resilienza economica e la libertà delle nostre democrazie. È su questi terreni che si giocherà una parte centrale della competizione globale dei prossimi decenni.

Auguro a tutti Voi un’edizione ricca di incontri, riflessioni, collaborazioni e visioni per il futuro del nostro Paese. Desidero ringraziare gli organizzatori, l’Arma dei Carabinieri, le istituzioni e le imprese presenti per il contributo che offrite oggi a un dibattito strategico che riguarda direttamente il futuro dell’Italia e dell’Europa.

On. Guido CROSETTO

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