Il consiglio

Cosedanoncredere. Vacanze rovinate? Ecco come chiedere i rimborsi

di Emanuela Dona |

Dall’Unione Nazionale Consumatori alcuni consigli su come chiedere i rimborsi in caso di pacchetti ‘tutto compreso’ che non rispondono alle promesse.

Cosedanoncredere è una rubrica settimanale promossa da Key4biz e Unione Nazionale Consumatori.

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Gli esperti dell’Unione Nazionale Consumatori rispondono alle domande più frequenti. La domanda di oggi è: Ho prenotato per la settimana di Pasqua un viaggio “tutto compreso” attratto dalle molteplici attività illustrate nel catalogo, ma sul posto non ho trovato le strutture ed i servizi pubblicizzati (campi da tennis, centro immersioni, attrezzature varie).

Posso fare qualcosa?

Si: le informazioni contenute nell’opuscolo vincolano l’organizzatore ed il venditore in relazione alle rispettive responsabilità.

Il consumatore, quindi, ha diritto al risarcimento del danno per tutte le difformità rispetto a quanto illustrato nel catalogo (strutture, servizi, collocazione del villaggio, confort dell’alloggiamento, orari delle attività, distanze e percorrenze) e dovrà contestare sul posto ogni mancanza nell’esecuzione del contratto, in modo da consentire all’organizzatore di porvi tempestivo rimedio ed eventualmente richiedere il risarcimento dei danni.

Se nonostante il reclamo sul posto, la vacanza è stata comunque deludente, al rientro il consumatore deve inoltrare reclamo mediante l’invio di lettera raccomandata AR o di altri mezzi che garantiscono la prova dell’avvenuto ricevimento, all’organizzatore o al venditore, mettendo in copia la nostra associazione, entro 10 giorni lavorativi dalla data del rientro, richiedendo il rimborso parziale del costo del pacchetto, il rimborso delle somme pagate sul posto per far fronte ai disservizi.

Inoltre, se i disservizi sono documentabili (ad esempio con fotografie o testimonianze) non sarà difficile ottenere il risarcimento del danno da vacanza rovinata.

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