l'analisi

Come sarà il mercato mobile del 2023?

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Il primo dato, secondo il report di data.ai, è che nel 2023 la spesa globale per la pubblicità nell’ecosistema mobile raggiungerà 362 miliardi di dollari, in costante ascesa.

Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Non è mai facile fare previsioni per il futuro, ma in un momento incerto e complesso come questo pensare di poter indovinare l’andamento economico di un settore può sembrare qualcosa di vicino a un atto di fede: l’impatto di eventi imprevisti come il Covid e la guerra tra Russia e Ucraina sull’economia globale negli ultimi anni è chiaro a tutti. Eppure una delle lezioni più interessanti tra quelle che sono state imparate in questi anni Venti è che alcuni trend sono ormai talmente radicati nel nostro modo di vivere da essere diventati sostanzialmente “anelastici”, e cioè tali da accusare molto meno di altri settori un rapido cambiamento di paradigma. I

ll mondo della telefonia mobile ne è un ottimo esempio, considerando che quasi tutti gli indicatori hanno continuato a migliorare anche in questo momento storico, o perlomeno a rimanere stabili. Per adesso, inoltre, anche gli aumenti sul canone causati dall’inflazione sono molto ridotti, quando non addirittura del tutto assenti (su SOSTariffe.it si possono confrontare tra di loro le offerte più interessanti attualmente presenti sul mercato). Per questo data.ai ha appena pubblicato il suo report sulle previsioni per il mondo della comunicazione in mobilità per l’anno prossimo, cercando di inquadrare al meglio quelli che saranno i principali fattori.

TikTok trascina il settore del mobile e non ferma la crescita

Il primo dato, secondo il report, è che nel 2023 la spesa globale per la pubblicità nell’ecosistema mobile raggiungerà 362 miliardi di dollari, in costante ascesa; una valutazione che discende anche dal numero di ore totali passate solo sui dispositivi Android nel 2022, che dovrebbero superare i quattro bilioni (cioè quattromila miliardi). Facendo due conti, circa 5 o 6 ore a testa al giorno. Data.ai sottolinea che, comunque, la crescita rallenterà, vista la situazione economica, ma alcune sotto-categorie di questo vasto universo – come ad esempio le applicazioni Short Video, e qui naturalmente a dominare è soprattutto TikTok – non mostrano segni di rallentamento, e anzi saranno la locomotiva che trascinerà tutto il mondo mobile, anche le categorie più penalizzate dalla situazione corrente.

Google contro la caccia alle “balene”

Tra questi, i giochi mobili, che pure sono una delle tipologie più resilienti; secondo le previsioni, la spesa per il gaming in mobilità scenderà del -5% nel 2022, arrivando a 110 miliardi di dollari, e nel primo trimestre del 2023 si perderà un ulteriore 3$, fino a 107 miliardi. Il motivo del calo è da ricercarsi soprattutto nella situazione economica non fiorente di questi ultimi mesi, con l’inflazione che sta toccando livelli mai visti e l’aumento del prezzo del gas e dell’energia elettrica; quelle per i giochi sono infatti pur sempre spese velleitarie e non potranno uscire incolumi dal mutato contesto mondiale. Ma non c’è soltanto questo a creare problemi per il settore: un vero colpo alla pubblicità nei giochi arriverà dagli annunciati cambiamenti alla privacy applicati da Google nei prossimi mesi, che renderanno molto più difficile, grazie alla guerra al fingerprinting (ovvero la profilazione, soprattutto di quelli che in gergo vengono chiamati “balene”, ovvero i soggetti con ampio capitale e notevole propensione alla spesa), monetizzare dall’advertisingludico.

Le ragazze-cavallo dal Giappone: la nuova mania

Questo comunque non impedirà a 14 nuovi titoli di guadagnarsi l’ingresso all’ambito club delle app da due miliardi di dollari: 11 di questi saranno giochi, fra cui soprattutto la nuova mania giapponese, Uma Musume Pretty Derby. Un titolo che non dirà nulla ai più, e che mostra come il nostro contesto mobile sia molto diverso da quello orientale: si tratta di un media franchise che vede come protagoniste delle studentesse, reincarnazione di grandi cavalli da corsa del passato, impegnate a superarsi in varie gare di corsa. Ebbene, Uma Musume Pretty Derby secondo data.ai raggiungerà i due miliardi di dollari in soli due anni dal suo lancio, e con un’utenza base che è quasi soltanto giapponese (gli altri Paesi in cui è disponibile, e con minore traino, sono la Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong e Macau).

Nel settore dello streaming video, invece, nel “tier” superiore del club, quello delle app da tre milioni di dollari raggiungeranno Disney+, Netflix, YouTube e TikTok anche HBO MaxiQIYI, la più nota tv streaming orientale.

L’imperativo 2023: comprare di meno e viaggiare di più

Il record di vendite in ambito mobile nello scorso Black Friday ha battuto tutti i precedenti, ma secondo data.ai è probabile che l’anno prossimo gran parte della spesa si orienti, più che sull’acquisto di beni, sulle cosiddette “esperienze”, visti i sintomi della recessioni: buone notizie soprattutto per le app dedicate al viaggio, che ancora godono della spinta post-Covid, quelle basate sugli eventi live come concerti e spettacoli di vario tipo e le trasmissioni sportive live (il successo degli ultimi Mondiali di calcio in Qatar su RaiPlay ha mostrato il crescente interesse verso questa modalità di fruizione). E cresceranno anche le app dedicate alla meditazione, soprattutto per chi vorrà trovare un po’ di conforto in tempi difficili.

Il 5G, miglior alleato del contenuto generato dagli utenti su mobile

L’ultimo dato del report riguarda gli app store, che hanno passato la boa dei 15 anni con l’iPhone e ora puntano ai 20. Secondo data.ai, nel 2028 le ore passate su dispositivi mobili grazie alle app arriveranno, da quattro, addirittura a seimila miliardi, grazie a una serie di fattori che renderanno ancora più semplice ed efficiente “traslocare” attività prima svolte in altro modo (dal vivo o sul computer) su un ecosistema concentrato soprattutto sugli smartphone e i tablet: tra questi, la continua crescita del 5G, la domanda per nuove e più efficienti connessioni digitali, la personalizzazione sempre più spinta delle app e il desiderio crescente dell’espressione di sé (basta dare un’occhiata a come sono evoluti i social network in questi ultimi anni per capire di che si stia parlando). Sarà infatti ancora l’UGC, l’User Generated Content (ovvero i contenuti creati dagli utenti, soprattutto in ambito video) a trainare la crescita, per un telefonino che sarà – se possibile – ancora meno telefono e sempre più spazio di espressione e creatività. Nonché di guadagno per i più bravi, si capisce.