Le offerte

Canone Rai in bolletta, parte la campagna sconti

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Imprese elettriche in fermento. Si pensa a nuove offerte da accompagnare al canone. Edison dà il calcio di inizio ed Enel già parla di sconti per i propri clienti.

Dal primo luglio tutti gli italiani cominceranno a pagare il canone Rai con la bolletta elettrica. E’ questa la novità introdotta dall’ultima Legge di Stabilità con l’obiettivo di contrastare la forte evasione e assicurare nuove risorse che fino al 2018 andranno al Fondo per la riduzione delle tasse ma poi saranno girate alle casse Rai che potrà così finanziare la propria produzione.

Grazie alle nuove disposizioni, la Rai stima che l’evasione del canone scenderà dal 27 all’8% mentre le famiglie paganti saliranno a 23 milioni.

E così, mentre gli italiani sono impegnati con i call center dell’Agenzia delle entrate o delle associazioni consumatori per riuscire ancora a capire se è troppo tardi o meno per le esenzioni o i rimborsi, le imprese elettriche cominciano a muoversi su un altro fronte.

Parte la campagna sconti sul canone Rai?

Pare proprio che il settore sia in fermento anche per riuscire in qualche modo a recuperare gli investimenti necessari ad adeguare i sistemi informativi che, secondo Chicco Testa, presidente di Assoelettrica, sarebbero per decine di milioni di euro anche se è già stato previsto che alle utilities vadano 14 milioni l’anno per gestire il servizio. I rimborsi verranno gestiti dall’Agenzia delle Entrate.

Intanto però le imprese elettriche si muovono anche in altre direzioni per attirare nuovi clienti o agevolare i propri.

Edison rimborsa il canone Rai ai nuovi clienti

A dare il calcio d’avvio è stata Edison che due giorni fa ha annunciato che, con l’innovativa offerta Edison Luce Leggera, restituirà i 100 euro del canone ai nuovi clienti che sottoscriveranno un contratto entro l’autunno 2016.

Marc Benayoun, amministratore delegato di Edison, ha dichiarato: “Ritengo sia un segno importante di vicinanza agli italiani a cui promettiamo di essere sempre più innovativi, non solo nelle offerte, ma anche nei servizi”.

Edison Luce Leggera sconta il canone tv dalla bolletta elettrica per tutto il primo anno attraverso 10 rate mensili da 10 euro ciascuna. Il prezzo dell’energia è bloccato per due anni e, tenendo conto anche del rimborso del canone, risulta il più vantaggioso sul mercato secondo la classifica TrovaOfferte dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico. Chi passa a Edison dopo aver ricevuto l’addebito del canone tv da un altro operatore energetico, riceverà comunque il rimborso dell’intera spesa a partire dalla prima fatturazione sottoscrivendo Edison Luce Leggera.

 

Enel: sconto sì ma non riconducibile al canone Rai

Ma altre imprese elettriche stanno valutando nuovi pacchetti d’offerte. Per Francesco Starace, amministratore delegato dell’Enel, l’idea di Edison non è ‘niente di geniale’.

“E’ il primo pensiero venuto a tutti i venditori circa un anno fa” nel momento in cui è stato presentato il provvedimento, ha aggiunto l’Ad.

Enel ha preferito un’altra via. “Noi abbiamo valutato invece di fare uno sconto ma non riconducibile al canone Rai. In ogni caso, tra poco arriverà il decreto che definirà l’entità dei costi e quindi dei rimborsi per le aziende”.

 

‘Canone insopportabile’ per il 50% degli intervistati

Secondo un sondaggio effettuato da SWG, il 73% degli intervistati è interessato a un operatore energetico che rimborsa il canone e il 53% approva il provvedimento del Governo di inserirlo nella bolletta elettrica. Dal sondaggio SWG emerge, inoltre, che per un italiano su due, quella del canone è la spesa più insopportabile, davanti alle accise sulla benzina, all’Imu e ai ticket sanitari.

Nel dettaglio, emerge che la disaffezione verso il canone tv accomuna sia uomini che donne e che è più marcata nelle fasce d’età 18-24 e 35-44 anni; mentre sopra i 45 anni aumenta il sentimento di rassegnazione. Il Sud Italia e le isole, insieme al Nord Ovest, sono le aree dove si registra maggiore insofferenza verso questa imposta.

Tuti gli stipendi Rai online in 60 giorni

Il Cda Rai ha intanto approvato ieri il Piano trasparenza, illustrato dal direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, che permetterà alla tv pubblica di adeguarsi alle nuove disposizioni di legge.

Entro 60 giorni saranno pubblicati su internet i curricula e gli stipendi dei dipendenti da 200 mila euro in su (escluse le star) e di consulenti e collaboratori da 80 mila euro in su, i criteri e le procedure per l’assegnazione dei contratti, la ‘tracciabilità’ delle assunzioni esterne, i dati degli investimenti nei prodotti nazionali e nelle coproduzioni internazionali.

Il vertice dell’azienda mette così un punto fermo dopo le polemiche dei giorni scorsi sull’arrivo di diversi professionisti esterni, al centro di un esposto dell’Usigrai alla Corte dei Conti e all’Autorità Anticorruzione.

Ma risponde anche, pur con toni diplomatici, ai rilievi del governo su un piano industriale che è più che altro, ha detto il Sottosegretario Giacomelli in Vigilanza, “un’indicazione di obiettivi” mentre si chiedeva “una trasformazione profonda, non cosmetica, dell’azienda”. L”implementazione’ del piano industriale, avverte il Cda, “è inevitabilmente legata alla garanzia delle risorse economiche a disposizione dell’azienda“: in base alle previsioni, 1,8 miliardi dal canone e 6-700 mila euro dalla pubblicità, un perimetro da salvaguardare “per garantire qualità e valore del servizio pubblico”.

La certezza delle risorse resta un paletto imprescindibile anche per discutere dell’eventuale riduzione degli affollamenti pubblicitari sulle reti Rai, altra questione su cui – a più riprese – il governo si è detto pronto a una riflessione, purché funzioni l’operazione antievasione con il canone in bolletta.

“Prima di affrontare il tema della riduzione della pubblicità per la Rai – ha precisato il consigliere Arturo Diaconalebisogna avere certezza degli introiti. Se sono sufficienti, abbondanti o garantiti dallo Stato, si può pensare a una redistribuzione della pubblicità per tutto il sistema editoriale. Si tratta comunque di una scelta politica su cui non possiamo entrare come azienda”.