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Canone Rai in bolletta: incassi verso 1,8 miliardi. Tasso di evasione sovrastimato?

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Le imprese elettriche versano oggi le somme incassate dal canone. La stima è di 1,8 mld, calcolata considerando un tasso di evasione del 5-6% che però potrebbe essere più elevato.

Al Ministero dello Sviluppo economico e a quello dell’Economia sono tutti in attesa. Oggi è il giorno in cui le imprese elettriche verseranno all’Agenzia delle Entrate le somme del canone Rai incassate tra agosto e settembre che dovrebbero aggirarsi intorno a 1,8 miliardi di euro.

Per fare il conteggio finale manca ancora ottobre. In questo mese dovranno pagare anche quelli che finora non hanno ricevuto l’imposta in bolletta.

La decisione del governo di collegare il canone alla fattura elettrica per contrastare la forte evasione dovrà superare la prova del fuoco dopo le stime annunciate nei mesi passati.

Stando ai dati annunciati dal Ministero dell’Economia a settembre, lo Stato ha incassato 1 miliardo di euro.

Cifra che adesso dovrebbe lievitare fino a 1,8 miliardi, stando a quanto riporta il Messaggero, se fosse confermato che il tasso di evasione si aggirerebbe intorno a 5-6%. Bisogna però considerare che nel pagamento della bolletta elettrica c’è una morosità fisiologica che si attesterebbe attorno al 4%. Gente che paga in ritardo.

Anche se, secondo una dettagliata analisi della Slc-Cgil, il totale dei paganti potenziali (circa 22 milioni) rischia di essere sovrastimato.

Questo eventualmente manderebbe a monte le previsioni di entrata del governo che puntavano a 1,7 miliardi di euro.

Si attende quindi la conferma ufficiale anche perché si è sempre parlato di un tasso di evasione che sarebbe sceso all’8% dal precedente 27% quindi qualche incongruenza c’è, eccome.

I soldi, tuttavia, non andranno tutti nelle casse di Viale Mazzini dove ai piani alti si è già preoccupati dell’annunciato taglio del canone a 90 euro.

Ricordiamo infatti che la legge prevede che dell’extra-gettito il 66% vada alla Rai e il 33% al Fondo per la riduzione della pressione fiscale.

Dal prossimo anno invece le maggiori entrate saranno divise equamente tra la Rai il Tesoro.

Intanto ieri il Cda ha approvato all’unanimità i conti nel primo semestre del 2016, presentati dal direttore generale Antonio Campo Dall’Orto. Il Bilancio del gruppo ha chiuso, a livello consolidato, con un utile netto pari a 33,4 milioni di euro. L’utile ante imposte è stato pari a 49,1 milioni di euro, che si rapporta ad una perdita di 27,5 milioni di euro dello stesso periodo del 2015, con un miglioramento quindi di 76,6 milioni di euro, incremento ancora più significativo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, spiega la Rai, se si tiene conto che nel corso del semestre sono stati investiti 57,4 milioni per i diritti relativi ai Campionati Europei di Calcio e 6 milioni per lo sviluppo di Rai Play.

Il periodo in esame, ricorda una nota di Viale Mazzini che illustra i dati, è stato caratterizzato dall’avvio della progressiva attuazione del Piano Industriale 2016-2018.

Per Viale Mazzini, tre i fattori che hanno determinato il significativo miglioramento della performance economica: le maggiori risorse pubbliche derivanti dalla nuova modalità di riscossione del canone ordinario; la significativa crescita della raccolta pubblicitaria; la politica di contenimento dei costi.

In particolare i ricavi da canone – sulla base dei dati della riscossione ancora in corso, sono in crescita del 14,1%; i ricavi pubblicitari ammontano a 374,7 milioni di euro, con un incremento del 10,2%; gli altri ricavi registrano una crescita del 5,5% a 99,8 milioni di euro. L’ammontare complessivo dei ricavi è di 1.405,2 milioni di euro rispetto ai 1.250,7 milioni di euro del 2015, con un incremento del 12,4%.