L'attesa

Bonus Cultura per i nati nel 2000, via libera del Garante Privacy. Pressing su Bonisoli per firmare il decreto

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Via libera del Garante Privacy al Bonus Cultura per i 18enni, mentre arriva l’appello dell’associazione degli editori e quella dei librai al ministro del Mibac per sbloccare l’erogazione i fondi di 18app ai neodiciottenni.

Via libera del Garante per la protezione dei dati personali al decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che estende il cosiddetto “bonus cultura” ai ragazzi che compiono 18 anni nel 2018, ma permangono le osservazioni espresse dall’Autorità in precedenti pareri che riguardano di fatto la modalità di conservazione dei dati di acquisto.

A questo punto, manca soltanto la firma del decreto attuativo da parte del ministro del Mibac Alberto Bonisoli, in modo da sbloccare l’erogazione del bonus per i nati nel 2000. La firma  entro l’estate del decreto era stata richiesta già a giugno da Confindustria Cultura e Aie.

L’appello di editori e librai: ‘Sbloccare subito 18app per i nati nel 2000’

A spingere in tal senso oggi il presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie) Ricardo Franco Levi e il presidente dell’Associazione Librai Italiani (Ali) Paolo Ambrosini: È indispensabile sbloccare l’attuazione del bonus cultura 18app per i nati nel 2000 – questo l’appello corale – visto che “ad oggi nessuna nuova indicazione è arrivata e il provvedimento non è stato firmato”.

“Il bonus cultura 18app – proseguono – ha aiutato le famiglie italiane dimostrandosi un investimento utile, che ha contribuito alla crescita culturale del Paese e al settore librario. Siamo arrivati a novembre e non ne sappiamo ancora nulla. Il provvedimento ora è urgente, anche in vista del Natale: chiediamo al ministro di intervenire personalmente per confermarlo, come promesso, visto che è stato utilizzato dalle famiglie per acquistare in buona parte libri, anche per l’università”.

“E per il futuro – concludono – ci auguriamo anche che siano ricostituite le risorse originarie: siamo convinti che le iniziative che stimolano le nuove generazioni ad avvicinarsi ai libri siano non solo utili, ma necessarie per il futuro del Paese”.

I rilievi del Garante Privacy

I giovani, si legge nella nota del Garante Privacy, potranno ricevere la carta elettronica, che consentirà loro di spendere fino a 500 euro in acquisti culturali (mostre, libri, musei, spettacoli, ecc.), purché in possesso dei requisiti già previsti per i beneficiari: essere residenti nel territorio nazionale e, ove previsto, in possesso di permesso di soggiorno in corso di validità.

Il Garante non ha rilevato profili di criticità sulle modifiche al decreto che estende l’attribuzione e l’uso della carta elettronica al 2018, “tuttavia ha richiamato l’attenzione su alcuni aspetti ancora irrisolti” con particolare riferimento “ai periodi di conservazione dei dati, alle operazioni e procedure di trattamento e alla realizzazione e gestione della “piattaforma informatica dedicata”.

 

Fondi decurtati

Il fondo istituito per l’erogazione del Bonus cultura di 500 euro per chi compie diciotto anni è stato decurtato di 20 milioni di euro. Si è passati da una dotazione complessiva di 290 milioni di euro a 270 milioni di euro, che è pari a quanto stanziato nel 2016, anno della sua attivazione.

La notizia è stata diffusa da Agcult.it, che ha potuto visionare la bozza della Legge di Bilancio 2019: “Gli stanziamenti iscritti in bilancio ai sensi della legge 27 dicembre 2017, n. 205 per le finalità di cui all’articolo 1, comma 979, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, e successive modificazioni, per l’anno 2019, pari a 290 milioni di euro, sono ridotti per un importo pari a 20 milioni di euro”.

La somma probabilmente è andata a compensare il Fondo per le politiche giovanili che dovrebbe passare da 10 a 40 milioni di euro, con lo scopo di “promuovere il diritto dei giovani alla formazione culturale e professionale e all’inserimento nella vita sociale”, anche con interventi volti ad “agevolare la realizzazione del diritto dei giovani all’abitazione, nonché a facilitare l’accesso al credito per l’acquisto e l’utilizzo di beni e servizi”.