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Banda ultralarga, Butti ‘Problemi del passato e ritardi del presente. Molto da rivedere’ (video)

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Alessio Butti, sottosegretario all'Innovazione, punta il dito sui ritardi ereditati dal passato sul piano di copertura nazionale a banda ultralarga e annuncia correttivi. Su Vivendi e rete TIM: 'Questione fra privati. L'auspicio è che si chiariscano velocemente'.

“Abbiamo una situazione sulla connettività su fisso molto deficitaria, per utilizzare eufemismo”. Lo ha denunciato, nel corso del suo intervento a un evento organizzato dal Sole 24Ore, Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione che poi si è chiesto: “Si può attribuire qualche responsabilità su questo al governo Meloni?”. “Sulle aree grigie sono terrorizzato, visto che già le aree bianche sono carenti”, alla luce del fatto che Open Fiber deve connettere ancora 5,1 mln di unità immobiliari, che notoriamente non sono i numeri civici perché a ogni numero civico ci sono più unità immobilari”, ha aggiunto Butti per il quale “la visione del governo Meloni è una visione politica che vuole fornire un piano industriale in materia di telecomunicazioni”.

Mappature e bandi sbagliati: strategia nazionale da rifare. Senza banda niente 5G

Per Butti l’attuale situazione è una dimostrazione che “i grandi manager qualcosa hanno sbagliato nel passato: hanno sbagliato le mappature, sono stati sbagliati i bandi di gara, fatti e ritirati in 24 ore”.Il Comitato interministeriale che io presiedo – ha sottolineato il sottosegretario – ha il compito di rivedere completamente la strategia sulla diffusione della banda larga per risolvere “i problemi che abbiamo ereditato”. “Stiamo cercando di mitigare queste criticità”, in quanto “a noi servono infrastrutture su cui far girare la macchina”, ha ricordato Butti aggiungendo che ci sono dei gruppi di lavoro che “già da 5 mesi e mezzi, dal giorno dell’insediamento del governo, sono in campo sulla revisione del piano sulla banda larga”. “Abbiamo una tabella di marcia abbastanza sfidante”, ma sono “già state poste soluzioni a determinati problemi per cercare di mitigare quelli che potrebbero diventare seri problemi”, ha concluso.

“Per avere il 5G – ha evidenziato il sottosegretario – bisogna fare una revisione organica e globale della strategia della banda ultralarga perché se non abbiamo l’implementazione della banda non possiamo fare il 5G con tutte le sue applicazioni.

In Italia nelle scorse legislature nessuno ha avuto una visione e ha pensato di impostare una politica industriale seria” e ora, ha concluso Butti, “viaggiamo con il 4,5 G”.

Tim, Butti: auspicio si faccia in fretta, rete è per sistema Italia

Sul dossier della rete Tim “l’auspicio è che si faccia in fretta, evidentemente. Il governo ha ribadito più volte che la questione della rete nazionale non è di interesse esclusivo di un settore industriale ma è del sistema Italia”. Lo ha sottolineato Butti, a margine di Obiettivo rinascita 2023, in vista della scadenza per il rilancio delle offerte di Cdp con Macquarie e Kkr per la rete dell’incumbent. Una rete nazionale, ha sottolineato Butti, “è fondamentale, le imprese chiedono che vi sia una rete nazionale, che vi sia connettività e che si possa progredire verso un futuro anche di natura tecnologica“.

Gruppo di lavoro al lavoro dal 2 novembre per rivedere Strategia Banda ultralarga

“Dal 2 novembre, giorno del mio giuramento, un gruppo di lavoro sta lavorando al piano di revisione della banda ultralarga”, poi ci sono “60 giorni per tornare al comitato interministeriale. sfidante la tabella di marcia perché ci sono delle cose che non funzionano. Stiamo cercando di mitigare le criticità che potrebbero diventare problemi seri”, ha spiegato.

“Sulle aree bianche il piano non è completato neppure per metà e i collaudi sono lentissimi. Infratel che dovrebbe sovrintendere a queste operazioni lo fa a campione”, ha concluso.

Tim, Butti: Vivendi? Non ci preoccupa, si chiariscano velocemente

Il dossier sulla rete Tim “è una questione che riguarda aziende private” e “non ci preoccupa nulla: è opportuno che i privati si chiariscano. Noi possiamo solo auspicare che lo facciano velocemente”. Lo ha sottolineato il sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti: “Intendiamo ribadire che il governo gradirebbe avere un controllo pubblico sulla rete. Vogliamo anche essere coerenti con tutto ciò che sono le norme Antitrust a livello europeo”. A chi gli chiedeva se il governo avesse già un piano in caso di mancato accordo tra i privati, Butti ha detto: “Noi prima attendiamo che i privati si mettano d’accordo, dopo faremo delle valutazioni”.

Tlc: Butti, a lavoro con Fs per fibra su treni e con Anas in gallerie

“Stiamo lavorando molto con Fs perché a noi interessa stendere la fibra sui loro 17.000 km di rete ferroviaria”, ha detto Butti, aggiungendo che “loro hanno un progetto, dei finanziamenti, noi abbiamo delle idee e messo a disposizione 550 milioni al momento per stendere fibra sui 17.000 chilometri di Fs e per una densificazione di antenne, nel 2023, anche sui treni” per favorire la diffusione del Wifi non solo su quelli ad alta velocità ma anche su quelli regionali.

“Abbiamo già un contatto con Anas, un protocollo di intesa in arrivo perché lo stesso problema è per le gallerie stradali della nostra arteria stradale”, ha concluso Butti.

Tlc: Butti, spero continui proficuo rapporto con Enel

“Sono stati nominati i nuovi vertici di alcune società e spero di poter continuare un proficuo rapporto iniziato con l’Enel“, dopo l’arrivo di Paolo Scaroni alla presidenza e di Flavio Cattaneo come amministratore delegato.

“A noi servono delle infrastrutture su cui far girare la banda che poi sia interratavisti i risultati sarebbe meglio non procedere con Open Fiber con l’interramento, mi sembra evidente – e/o aerea. Francamente la cosa importante è che la fibra arrivi. Vogliamo lavorare in questa direzione e razionalizzare anche la questione delle frequenze”, ha concluso.

Tlc, Butti: alzare limiti elettromagnetici sentendo i territori

“E’ ormai da 15 anni che si discute” del rialzo dei limiti elettromagnetici, “c’è una legge del 2001 che delega a un Dpcm la possibilità di innalzare i limiti: bisogna farlo sentendo tutte le amministrazioni coinvolte, i territori e il Parlamento”, ha detto il sottosegretario. “Il compito del governo – ha aggiunto Butti – è cercare di mettere tutti d’accordo. E’ evidente che un’azione di questo genere si può fare se c’è accordo e informazione sul territorio”, perché “altrimenti significa far nascere altri comitati del ‘no'”. Il sottosegretario ha invitato a concentrare “l’attenzione sul fatto che in Italia si rileva l’inquinamento elettromagnetico H24 mentre nel resto dell’Europa lo si fa ogni 15 minuti. Questo non è ben definito, non è ben compreso”.

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