Digital Divide

Banda larga servizio universale: sovvenzioni per famiglie indigenti negli Usa

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Via libera della FCC al piano di sovvenzioni per garantire l’accesso a Internet anche ai cittadini a basso reddito.

La FCC (Federal Communication Commission) americana ha votato a favore di una proposta che prevede l’erogazione di sovvenzioni alla banda larga per garantire l’accesso a Internet anche alle famiglie più indigenti.

La decisione della FCC estende così a Internet il programma di sovvenzioni denominato Lifeline che garantisce 9,25 dollari al mese per i servizio voce ai consumatori che ne hanno diritto in base al reddito. Il contributo quindi è disegnato per ricomprendere le spese per abbonamenti a banda larga fissa o mobile, ma anche pacchetti di fonia fissa o mobile e servizi dati.

“I consumatori hanno bisogno di accedere a Internet per una completa e significativa partecipazione alla società. Ma ancora il 43% delle famiglie più povere della nazione dice di non potersi permettere un servizio moderno di banda larga”, si legge nella nota della FCC, che per colmare il digital divide ha deciso di ricalibrare il sistema di incentivi Lifeline includendo appunto la banda larga nei servizi essenziali per le fasce a minor reddito.

Nel dettaglio, il servizio minimo standard è stato fissato in 10 Mbps in downlink e 1 Mbps in uplink a fronte di una capacità mensile di 150 GB mensile per i servizi fissi.

Per quanto riguarda il 3G, è prevista una capacità di 500 MB di servizi mensili a partire da dicembre 2016, che passerà a un GB alla fine del 2017 e a 2 GB alla fine del 2018.

Per evitare abusi al programma Lifeline, la FCC ha deciso di affidarsi ad un soggetto terzo super partes, il National Eligibility Verifier, responsabile di vagliare le richieste di sovvenzione da parte dei cittadini, che nel contempo limiterà al massimo le incombenze burocratiche per le telco.

In Italia, Agcom ha da poco avviato una consultazione per tastare il polso del mercato sulla banda larga come servizio universale, un provvedimento già adottato in Europa in Svizzera, Spagna e Finlandia. Infine, anche il Regno Unito sta studiando la modalità di introdurre la banda minima garantita nel paese.