L'istruttoria

Banda larga servizio universale: Agcom avvia riesame

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L’Autorità ha avviato un’istruttoria ad evidenza pubblica per inserire l’offerta di connessione a banda larga tra gli obblighi del servizio universale. Stop all’aumento delle tariffe su fisso di Telecom Italia.

Rendere servizio universale l’accesso a banda larga ad una velocità adeguata per garantire una buona navigazione a tutti gli italiani. In altre parole, fare in modo che l’accesso a Internet diventi un servizio universale come il telefono fisso, obbligatorio per tutta la popolazione. Questo in sintesi l’obiettivo dell’Agcom, che ha deliberato il 24 marzo scorso l’avvio di un’istruttoria ad evidenza pubblica e con il contributo del mercato e di tutti i soggetti interessati, “volto a introdurre l’offerta di connessione a banda larga tra gli obblighi del servizio universale”.

“Ad oggi Telecom Italia – precisa l’Autorità – è l’operatore incaricato di fornire il servizio universale e l’attuale ambito di applicazione del servizio universale si basa, in Italia, su una connessione dati, necessaria per l’accesso a Internet, a banda stretta (ad esempio mediante modem a 56 kbps), un livello evidentemente non più in linea con i fabbisogni minimi della popolazione servita”.

La consultazione pubblica avviata dall’Autorità (che durerà 120 giorni, relatore della Delibera 113/16/CONS il commissario Antonio Nicita, che l’aveva preannunciata una settimana fa) “affronta un tema di estremo rilievo, oggetto di dibattito e approfondimento da parte di diverse Autorità di regolamentazione in Europa (fra cui l’Ofcom ndr), con riferimento al contenuto del servizio universale ovvero all’opportunità di includervi l’obbligo di fornitura di un accesso alla rete dati a banda larga, che tenga conto delle tecnologie ampiamente (oltre 90% delle abitazioni) disponibili e largamente (oltre 50%) utilizzate dalle famiglie”. 

La valutazione è funzionale, prosegue la nota, a verificare il contributo dell’accesso ad una rete di sicurezza a banda larga, a colmare il digital divide sul territorio nazionale.

L’analisi, dovrà tener conto non solo del rischio di esclusione sociale, ma anche delle potenziali distorsioni della concorrenza e dei possibili oneri non giustificati a carico del settore.

Oltre all’individuazione della banda minima di accesso a Internet (quale velocità?), che dovrebbe essere garantita universalmente sul territorio, ulteriore ambito di interesse della consultazione è la determinazione del metodo più efficace e adeguato per garantirne la fornitura ad un prezzo accessibile e i relativi obiettivi qualitativi.

Gli esiti della consultazione pubblica saranno trasmessi al MISE per le determinazioni di propria competenza.

Diffida a Telecom Italia: stop aumento tariffe su fisso

 

Contestualmente, l’Agcom con la delibera 112/16/CONS, relatore del provvedimento il Commissario Francesco Posteraro, “ha approvato un provvedimento di diffida nei confronti di Telecom Italia – in qualità di soggetto designato alla fornitura del servizio universale – con riferimento alla modifica dei prezzi dei servizi telefonici degli abbonati Consumer alla linea tradizionale (offerta TIM Consumer Voce a partire dal 1° aprile)”, si legge nella nota.

L’aumento del 300% del prezzo delle chiamate nazionali da linea tradizionale, in parte componenti del servizio universale – prosegue la nota – non appare giustificato da condizioni economiche generali, quali l’andamento dei prezzi al consumo o l’aumento del potere di acquisto degli italiani.

Al tempo stesso un aumento così consistente, che va a sommarsi all’aumento della componente canone mensile degli ultimi tre anni, presenta un alto rischio di esclusione sociale dalla c.d. rete di sicurezza, il cui accesso e altri servizi di base sono sottoposti agli obblighi di servizio universale. Il rischio è ulteriormente aggravato dalla circostanza che l’offerta è estesa a tutti gli abbonati consumer, inclusi gli utenti a basso reddito.

Contestualmente l’Autorità ha avviato, ai sensi degli artt. 53 e 59 del Codice, un procedimento volto a determinare il metodo più efficace e adeguato per garantire, anche in prospettiva, la fornitura dell’accesso alla rete di sicurezza sociale e dei servizi minimi del servizio universale, che dovranno assicurare ai cittadini-utenti disponibilità, convenienza e accessibilità, quali condizioni necessarie per l’inclusione sociale.

Le attività dell’Autorità per la determinazione delle tariffe accessibili del servizio universale potranno coordinarsi, in una visione più ampia e generale della tematica, con l’analisi delle condizioni qualitative di fornitura e con lo studio, già avviato, sulle tariffe e caratteristiche tecniche di offerta dei servizi di base agli utenti in condizioni di disagio economico, sociale e di disabilità.