Pirateria audiovisiva

Bagnoli Rossi (FAPAV): “A Cagliari smantellato sistema criminale finalizzato all’evasione fiscale e al riciclaggio di denaro”

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La Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali plaude al lavoro svolto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cagliari che ha inferto un duro colpo allo streaming illegale di contenuti audiovisivi.

L’operazione contro lo streaming illegale di contenuti televisivi protetti dal diritto d’autore, avviata dalla Guardia di finanza di Cagliari in diverse regioni d’Italia, ha permesso di portare e termine decine di perquisizioni e sequestri.

Il Comando Provinciale delle Fiamme Gialle ha scoperto un sistema ramificato di atti illeciti che coinvolge fornitori di contenuti, reti di distribuzione e server. Per la FAPAV – Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimedialisi è trattato di un’iniziativa di rilevante importanza strategica, dato che le prime evidenze suggeriscono che la struttura criminale operi su scala transnazionale; le attività investigative stanno proseguendo per la ricostruzione dell’intera filiera e l’acquisizione di ulteriori fonti di prova, con il coinvolgimento delle Autorità statunitensi e dei Paesi Bassi.

“L’operazione della Guardia di Finanza di Cagliari ha sferrato un altro duro colpo alla pirateria audiovisiva svelando un sistema rodato, finalizzato ad utilizzare i proventi ottenuti illegalmente per finanziare l’evasione fiscale ed il riciclaggio di denaro”, ha dichiarato Federico Bagnoli Rossi, Presidente FAPAV.

Il nostro plauso va all’incessante lavoro che le Forze dell’ordine compiono ogni giorno per contrastare il fenomeno della pirateria audiovisiva, che non solo danneggia l’industria culturale e la creatività italiana ma mette in serio pericolo la sicurezza e la privacy degli utenti che utilizzano piattaforme pirata”.

Sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza sequestri e perquisizioni in diverse regioni italiane (Sardegna, Puglia, Lombardia e Sicilia) e al momento sono dieci gli indagati per violazione del diritto d’autore a seguito della vendita di pacchetti di abbonamenti illegali a piattaforme streaming (a 50-60 euro l’anno) senza alcuna autorizzazione da parte dei titolari dei diritti.

“Nel 2024, secondo gli ultimi dati FAPAV/Ipsos, si stimano circa 295 milioni di atti di pirateria compiuti con un danno economico complessivo stimato in oltre 1 miliardo e 100 milioni di euro. Una spina nel fianco non solo per l’industria audiovisiva – ha ricordato Bagnoli Rossi – ma per l’intero Paese: considerando tutti i contenuti (film, serie/fiction e sport live) si stimano ripercussioni per l’economia italiana pari a circa 2,2 miliardi di euro di perdita in termini di fatturato delle aziende, non soltanto dell’industria audiovisiva, che comportano una perdita di PIL pari a circa 904 milioni di euro, un mancato introito per lo Stato pari a 407 milioni e una perdita occupazionale complessiva pari ad oltre 12 mila posti di lavoro, tutti valori in aumento rispetto al 2023. Ancora una volta, dunque, colgo l’occasione per sottolineare che è assolutamente cruciale la cooperazione e la sinergia tra le azioni delle Forze dell’Ordine, della Magistratura e delle Istituzioni.”

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