L'audizione

Auto elettriche: punti ricarica ‘fast’ in 100 aree di servizio in autostrada entro il 2023

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Audizione alla commissione Ambiente e trasporti della Camera dei Deputati dall'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, Roberto Tomasi: “Ci saranno punti ricarica ultraveloci ogni 50 km”. Ma per la rete nazionale bisogna fare di più.

Un’infrastruttura di ricarica per le nostre autostrade

Finalmente la mappa italiana di punti di ricarica per veicoli elettrici inizia a prendere forma, ora anche lungo la rete autostradale nazionale.

Secondo quanto riferito dall’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi, in audizione davanti alla commissione Ambiente e trasporti della Camera dei Deputati, entro la fine del 2023 si appronteranno 100 aree di servizi con tecnologia “fast charge per la ricarica ultra veloce delle auto elettriche.

Le 100 aree di servizio in questione, dotate dei nuovi punti di ricarica, saranno a 50 km circa di distanza l’una dall’altra, così da rispettare la media europea, si legge in una notizia diffusa da Radiocor Sole 24 Ore.

Il Piano di Autostrade per l’Italia

Si tratta della realizzazione del piano di mobilità elettrica e sostenibile della società, che è diventato operativo a maggio 2021 proprio con l’installazione della prima stazione di ricarica super veloce (300 KW di potenza) per veicoli elettrici presso la stazione Secchia Ovest, autostrada del Sole zona Modena, a cui poi è seguita a breve distanza di tempo la stazione presso l’area di servizio Flaminia Est a Roma Nord.

L’investimento complessivo sul piano è di 45 milioni di euro. In ogni stazione saranno installate 4-6 colonnine multiclient, che consentiranno tempi di “rifornimento” celeri e compatibili con un viaggio anche di lunga percorrenza con un’auto elettrica (ad esempio Milano-Roma) e assicurando un’esperienza di viaggio simile a quella di un veicolo con motore a combustione tradizionale.

I conducenti di auto elettriche, attraverso le app dei propri Mobility Service Provider (anche tramite carta di credito), potranno così usufruire dei servizi di ricarica in totale autonomia, h24 e 7 giorni su 7, impiegando gli stalli per il tempo necessario al rifornimento delle batterie del proprio mezzo.

I servizi sulle smart road

A sostegno di questa iniziativa ci sarà anche MOVYON, il nuovo operatore tecnologico, evoluzione di Autostrade Tech, che guarda al più ampio mondo della mobilità, sia da un punto di vista dell’accessibilità ai servizi, sia prettamente tecnologico.

Tramite l’operatore, infatti, saranno approntate aree di servizio intelligenti, con tecnologie avanzate che consentiranno di fornire all’utenza informazioni e servizi sull’affollamento nei locali di ristoro, sulla disponibilità dei parcheggi e delle colonnine di ricarica per veicoli elettrici, sul tempo di attesa per i diversi servizi.

La prima area “smart” è stata inaugurata a Peretola, in provincia di Firenze, nella primavera del 2021 e rientra nel progetto smart road per l’A1, tra Firenze Nord e Sud.

Punti ricarica, ancora molto da fare

La Commissione europea ha proposto di arrivare a realizzare ed attivare circa 3,9 milioni di punti ricarica entro il 2030, ma secondo l’associazione dei costruttori ACEA ne servirebbero almeno 7 milioni.

Al momento ci sono poco più di 200 mila punti ricarica tradizionali in tutta Europa (<=22 kW), di cui l’11% è di tipo fast (più o meno 25.000 punti ricarica (>22 kW). Ma il numero di veicoli elettrici in circolazione nel vecchio continente è troppo più grande rispetto all’infrastruttura di ricarica, di almeno quattro volte.

Alla fine del 2021, secondo lo studio Motus-E di inizio anno, in Italia c’erano complessivamente 26.024 punti di ricarica suddivisi in 13.233 colonnine e dislocati su 10.503 location accessibili al pubblico.

Su base annua i punti di ricarica sono cresciuti di 6.700 unità rispetto al 2020, del +143% sul 2019. Il 13% delle infrastrutture installate risulta attualmente non utilizzabile dagli utenti finali a causa del mancato allacciamento alla rete da parte del distributore di energia o per altre motivazioni autorizzative.