Sicurezza

AssetProtection. Ragazzi delle medie, insegnate il ‘Web sicuro’ ai vostri genitori!

di Anthony Cecil Wright, presidente Anssaif (Associazione Nazionale Specialisti Sicurezza in Aziende di Intermediazione Finanziaria) |

Nell’ambito del progetto “Web sicuro” ANSSAIF è stata in una decina di Istituti del Lazio e ha parlato di sicurezza in rete ad un migliaio di alunni delle medie. Scarsa invece la partecipazione degli adulti

Come preannunciato in un precedente articolo, abbiamo avuto – grazie al MOIGE – l’opportunità di andare in alcune scuole del Lazio e dell’Umbria. È stata questa una bella esperienza in quanto ci ha permesso di poter avere un contatto da vicino con una istituzione che ha un ruolo fondamentale nella maturazione e crescita di una nazione.

 La rubrica AssetProtection, ovvero Riflessioni su sicurezza e terrorismo, a cura di Anthony Cecil Wright, presidente Anssaif (Associazione Nazionale Specialisti Sicurezza in Aziende di Intermediazione Finanziaria). Per consultare gli articoli precedenti clicca qui.

Ritengo che, fra tutti i docenti, quelli che hanno una più elevata responsabilità nei confronti del Paese siano coloro che devono formare ed informare i ragazzi delle classi elementari e delle medie, ossia, di coloro che vivono un momento importante della loro crescita; è in questo periodo, infatti, che avviene la maturazione.

A 12 anni si considera già terminata l’“età d’oro dell’apprendistato”, in quanto comprende l’80% dei c.d. Periodi Sensitivi. Infatti, entro quell’età si sviluppano ad esempio: le funzioni basilari del pensiero; l’immaginazione; la memoria; il linguaggio; la scrittura e la lettura; il calcolo mentale; la sincerità; la responsabilità; la laboriosità; la giustizia; la socialità; lo sviluppo morale fondamentale.

Si acquisiscono, inoltre, con grande facilità tante discipline sportive.

Si tratta quindi di un periodo fondamentale nella vita di una ragazza o di un ragazzo. Una Nazione dovrebbe dedicare ai giovani fra i 5 ed 12 anni la massima attenzione e, di conseguenza, anche i docenti migliori, opportunamente supportati dalle Istituzioni (nonché adeguatamente retribuiti!).

Siccome la mission della nostra associazione è di sensibilizzare, nei riguardi della Sicurezza (a 360°), i cittadini (di oggi, ma soprattutto quelli di domani!), abbiamo aderito subito all’invito del MOIGE di andare nelle scuole ad informare i ragazzi ed i loro genitori sul miglior uso di Internet (progetto “Web sicuro”), illustrando anche i rischi e fornendo consigli su come affrontarli al meglio.

Dopo un primo “carotaggio” e dopo aver aver parlato con alcuni presidi di importanti Istituti Comprensivi, abbiamo ipotizzato una bassa presenza dei genitori e dei nonni alle nostre sessioni.

L’ipotesi che, pertanto, noi abbiamo fatto è stata quella che i ragazzi delle medie sappiano comprendere i rischi e che sappiano descriverli ai più grandi, ossia a quelle generazioni che non sono nate o cresciute nella nuova società digitale.

Il nostro impegno è quindi consistito nell’invitare le ragazze ed i ragazzi ad illustrare ai loro genitori e ai loro nonni sia le potenzialità di Internet, sia le funzionalità dei social network, e, contemporaneamente, per completezza espositiva, anche i rischi insiti in essi (ad esempio: furto di identità; diffusione di immagini o messaggi di cui poi c’è il rischio di vergognarsi; ecc.).

Siamo stati in una decina di Istituti ed abbiamo parlato a circa un migliaio di giovani. Questi si sono entusiasmati nel capire meglio i lati positivi ma anche quelli negativi degli strumenti che utilizzano. Abbiamo anche colto l’occasione per parlare loro del futuro, di quando andranno in cerca di qualcuno che gli affiderà un lavoro e che apprezzerà lo sforzo che hanno fatto nel prepararsi al meglio, acquisendo le giuste conoscenze, competenze ed abilità.

In particolare, i giovani hanno compreso a grandi linee il rischio di furto d’identità. Se quel rischio è elevato per i ragazzi, lo è ancora di più per i grandi, che hanno un potere di spesa che i piccoli non hanno ancora.

Anche il tema della pedofilia li ha visti interessati ed hanno seguito in silenzio il ben fatto film della Polizia Postale.

Alla data in cui scrivo, non sappiamo ancora se hanno raccontato ai nonni ed ai genitori quali sono i rischi in cui essi incorrono nell’esporre troppe informazioni su Internet e anche nella vita reale (ad esempio: documenti importanti gettati nell’immondizia senza distruggerli), o nel dedicare troppo tempo al computer e allo smartphone, ovvero quando si fidano di chi li contatta in rete (o quando qualcuno suona alla porta…).

Un inciso: con quale attenzione hanno ascoltato la spiegazione di come si pesca al mare e… in rete!

Il MOIGE avrà presto un feedback dai docenti, e quindi sapremo.

 

Scarsa partecipazione degli adulti

Se con i giovani abbiamo avuto le maggiori soddisfazioni, con i genitori e nonni è stato un discorso diverso.

Dopo i ragazzi, le scuole hanno invitato i genitori a partecipare ad un incontro sulle frodi finanziarie, via Web e non.

A fronte di qualche migliaio di alunni delle dodici scuole, si sono presentati in totale meno di 80 genitori!

Nelle scuole nelle quali le famiglie erano più attente ai problemi delle frodi finanziarie (alcuni erano stati frodati) si sono presentati in poco più di venti.

Nelle altre scuole si sono presentati da tre a cinque genitori.

Non voglio trarre alcuna conclusione. D’altra parte il nostro non è un campione statistico rappresentativo. E, non dimentichiamo, in questo momento le famiglie hanno tanti problemi da affrontare. L’assenza dei nonni è comprensibile.

Abbiamo chiesto ai giovani di segnalarci se i nonni avevano un profilo Facebook o comunque utilizzavano un Social Network: hanno alzato la mano circa l’8% dei presenti.

E’ lecito supporre che i giovani navigano in Internet senza che i genitori se ne occupino (o preoccupino?) ed in presenza di nonni che nemmeno sanno cos’è il Web o un Social Network? Che consigli possono dare ai nipoti?

Possiamo supporre che nel periodo migliore della crescita e maturazione delle future generazioni questi nostri giovani siano abbandonati nelle mani di individui sconosciuti che insegnano la violenza, il sesso, e modelli di vita errati?

Non può essere così!

L’attenzione dimostrata dai giovani a fronte della responsabilità, che abbiamo a loro affidata, di istruire i nonni (ed i genitori,…) fa ben sperare che, proprio loro, intanto, facciano un uso più consapevole del Web.

Noi, nel nostro piccolo, chiamiamo tutti i soci e gli amici di ANSSAIF a darci una mano.

A febbraio prossimo parte un nuovo progetto del MOIGE al quale vorremmo aderire e di cui parleremo al nostro XI Congresso annuale, che si terrà a novembre.

Intanto chi vuole aderire quale volontario, si faccia avanti!