L’articolo in breve
- Acquisizione Strategica: Arduino, l’icona italiana dell’open-source, è stata acquisita dal gigante USA Qualcomm per unire la sua vasta comunità di sviluppatori (maker) alle tecnologie avanzate di chip;
- Obiettivo AI: L’operazione mira ad accelerare la strategia di Qualcomm sull’IoT (Internet delle Cose) e l’AI Edge, introducendo schede ibride più potenti (come la Uno Q);
- Anima Italiana Preservata: Nonostante la proprietà americana, Arduino mantiene il suo brand, la filosofia open-source e il centro operativo di ricerca e sviluppo a Torino.
Inizia l’era dell’AI per Arduino: l’icona italiana dell’open-source passa all’americana Qualcomm
Arduino, la piattaforma nata in Italia che ha insegnato al mondo a costruire, programmare e innovare con pochi euro, ha ceduto la maggioranza al colosso americano dei semiconduttori Qualcomm Technologies.
L’operazione, il cui valore economico resta confidenziale, segna un’evoluzione storica per l’azienda, che pur mantenendo le sue radici a Ivrea e le sue principali sedi operative tra Torino e Malmö, aveva stabilito il suo quartier generale statunitense a Somerville, Massachusetts.
L’acquisizione non è solo finanziaria; è un passo strategico che trasforma Arduino da strumento per maker a piattaforma fondamentale nell’offensiva di Qualcomm sull’Internet delle Cose (IoT) e l’Intelligenza Artificiale perimetrale (Edge AI).
Che cos’è Arduino
Per comprendere l’entità di questa transizione, è necessario inquadrare il fenomeno Arduino. Nata nel 2005 da un’idea di un gruppo di designer italiani, la piattaforma è un circuito stampato open-source — una scheda elettronica con un microcontrollore — che permette a chiunque, dal neofita all’ingegnere, di creare rapidamente prototipi di dispositivi interattivi.
Arduino ha letteralmente democratizzato l’hardware, abbattendo le barriere di accesso alla programmazione e all’elettronica. È diventata uno standard didattico globale e lo strumento di prototipazione per eccellenza.
Il suo impatto si misura nella sua community: oltre 33 milioni di utenti attivi tra hobbisti, studenti, educatori, imprenditori e professionisti tech. È proprio questa vasta e vivace comunità il vero tesoro che ha attratto l’interesse del gigante di San Diego.
Come funziona
Ma al di là della sua comunità, come si traduce in pratica il successo di Arduino? Il suo genio risiede nella semplicità del funzionamento: la scheda, con il suo microcontrollore, agisce come un cervello programmabile. Non è un sistema operativo complesso come Windows o Linux; è un ciclo infinito e mirato.
Gli sviluppatori scrivono un codice semplice, basato su C++, che viene caricato sulla scheda tramite un cavo USB. Una volta programmata, la scheda esegue due azioni fondamentali senza sosta: legge gli Input (ricevendo dati da sensori, pulsanti o altri dispositivi) e controlla gli Output (accendendo luci, muovendo motori o inviando dati).
Questo meccanismo diretto, privo di sovrastrutture, permette a ingegneri e maker di testare soluzioni hardware in modo quasi istantaneo. È proprio questa immediatezza, unita al bassissimo costo, che ha reso Arduino la lingua franca della prototipazione veloce, e che ora la rende un veicolo ideale per diffondere i complessi algoritmi di AI di Qualcomm.
Il passaggio di proprietà: dalla lite Svizzera al colosso tecnologico USA
La storia recente di Arduino, prima di Qualcomm, è stata caratterizzata dalla necessità di unificazione.
Per diversi anni, ci furono due entità separate che rivendicavano il marchio: Arduino LLC (controllata da alcuni co-fondatori, tra cui Massimo Banzi) e Arduino S.r.l. (controllata da un altro co-fondatore, Gianluca Martino, e altri, inizialmente chiamata Smart Projects).
Le due fazioni raggiunsero un accordo nel 2017 che portò alla riunificazione del marchio e di tutte le attività sotto un’unica società madre: Arduino AG, registrata in Svizzera.
Questa entità, controllata dai fondatori e da fondi di investimento, aveva l’obiettivo di espandere l’attività, in particolare nel settore industriale e professionale, raccogliendo 54 milioni di dollari tra il 2022 e il 2023.
L’acquisizione da parte di Qualcomm rappresenta la naturale evoluzione di questa fase di crescita e consolidamento.
La nuova fase: la strategia “Full-Stack Edge” di Qualcomm
Qualcomm Technologies non ha comprato solo un pezzo di hardware, ma l’accesso a un ecosistema di sviluppo di massa. L’acquisizione è il tassello finale di una strategia ben definita da parte del gigante dei chip, che vede nel settore IoT — uno dei suoi business in più rapida crescita — il futuro del computing.
L’obiettivo è quello di fornire una piattaforma edge completa, o “full-stack”, che copra hardware, software e servizi cloud. Questa visione è stata costruita con altre acquisizioni mirate:
- Edge Impulse: Specializzata nel Machine Learning per dispositivi a basso consumo.
- Foundries.io: Per la gestione sicura e l’aggiornamento dei sistemi basati su Linux per l’IoT.
Integrando Arduino, Qualcomm può accelerare la sua strategia offrendo i suoi prodotti e la sua tecnologia all’avanguardia (che include potenza di calcolo, grafica, visione artificiale e AI) attraverso la semplicità e l’accessibilità del framework Arduino.
Come ha dichiarato Nakul Duggal, Group General Manager di Qualcomm per l’IoT: “Con le acquisizioni di Foundries.io, Edge Impulse, e ora Arduino, stiamo accelerando la nostra visione di democratizzare l’accesso ai nostri prodotti all’avanguardia in AI e computing per la comunità globale degli sviluppatori. Unendo l’etica open-source di Arduino con il portfolio di Qualcomm, consentiamo a milioni di sviluppatori di creare soluzioni intelligenti più velocemente e con maggiore efficienza, includendo un percorso verso la commercializzazione globale“.
Il frutto immediato: Arduino Uno Q
Il primo risultato tangibile di questa sinergia è la scheda Arduino Uno Q. Questa è la prima Arduino a integrare un’architettura “dual brain”: affianca al classico microcontrollore un potente processore Qualcomm Dragonwing, capace di eseguire sistemi operativi complessi come Linux Debian.
Una mossa che posiziona Arduino in diretta concorrenza con piattaforme più potenti, ma nel contempo assicura che il suo vasto pubblico di 33 milioni di utenti ottenga immediatamente accesso a tecnologie di AI e computer vision.
Nonostante il baricentro proprietario si sia spostato oltreoceano, la promessa è che Arduino manterrà il suo brand e la sua missione indipendente, continuando a investire nel suo cuore italiano e fornendo, ora più che mai, strumenti per portare le idee open-source su scala globale.
Arduino, nuova proprietà e futuro industriale – FAQ
1. Chi è il nuovo proprietario di Arduino? Il nuovo proprietario di Arduino è la multinazionale statunitense di semiconduttori Qualcomm Technologies. L’acquisizione è stata annunciata a ottobre 2025.
2. Arduino è ancora considerata un’azienda italiana? Mantiene radici profondamente italiane (è nata a Ivrea e il suo principale centro di Ricerca e Sviluppo è a Torino). Tuttavia, l’entità proprietaria è ora americana (Qualcomm) e la holding madre (Arduino AG) ha sede in Svizzera. Nonostante ciò, il brand e l’impegno in Italia saranno mantenuti.
3. Qual era la struttura proprietaria di Arduino prima dell’acquisizione? Prima di Qualcomm, la proprietà era consolidata sotto la holding svizzera Arduino AG, nata dalla risoluzione di una lunga disputa legale tra i co-fondatori. Era controllata dai fondatori storici e da diversi investitori.
4. Per quale motivo Qualcomm ha acquisito Arduino? Qualcomm ha acquisito Arduino per accelerare la sua strategia nel settore IoT (Internet delle Cose) e nell’AI Edge (Intelligenza Artificiale perimetrale). Sfrutta la semplicità della piattaforma e la vasta comunità di 33 milioni di sviluppatori per diffondere i suoi chip avanzati.
5. Come funziona la piattaforma Arduino in breve? Arduino è un microcontrollore programmabile che utilizza un codice semplificato (basato su C++) per eseguire un ciclo infinito di azioni: leggere i dati in entrata (Input da sensori) e controllare i dispositivi in uscita (Output come luci o motori). È la base ideale per la prototipazione rapida.
6. Cosa cambierà per gli utenti e gli sviluppatori della comunità Arduino? Il marchio e la filosofia open-source saranno mantenuti. Il cambiamento principale sarà l’accesso a una tecnologia più potente e avanzata, come le nuove schede ibride (es. Arduino Uno Q) che integrano i chip di Qualcomm, permettendo di lavorare con l’AI e Linux.