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Amazon, come gli algoritmi favoriscono disinformazione e teorie complottiste contro i vaccini anti-Covid

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Perché le pubblicazioni antiscientiste e che sostengono le teorie del complotto hanno così spazio nella libreria di Amazon? Perché i suoi algoritmi favoriscono questo tipo di risultati di ricerca piuttosto che altri? Perché si trovano sempre ai primi posti? L’Italia è tra i Paesi al mondo dove la pubblicità a questi titoli è più elevata che altrove.

Cercare libri su Amazon per informarsi e finire travolti dalle teorie antiscientiste

Basta entrare nella sezione libri di Amazon ed effettuare una ricerca con la parola chiave “vaccini” per rendersi conto di cosa significhi favorire e promuovere solo alcuni titoli rispetto ad altri. In media solo un titolo ogni tre è a favore della scienza e della ricerca scientifica, mentre gli altri sono tutti apertamente o meno a favore delle tesi complottiste e delle teorie più critiche contro la scienza moderna.

A parte un piccolo banner in testa alla pagina dei risultati della ricerca, che suggerisce un link per arrivare ad una pagina in cui si spiega meglio cosa sia il virus, come si combatte la pandemia e si offrono maggiori informazioni sui vaccini contro il Covid-19, il resto è una lista di pubblicazione marcatamente antiscientista.

Facendo una semplice prova, inserendo la parola chiave “vaccini”, ordinando per “suggeriti”, ecco presentarsi una lista di risultati che vede al primo posto “Vaccini. Mai così temuti, mai così attesi. Tutto quello che c’è da sapere sui vaccini anti Covid”; “Vaccini: si o no?”; “L’industria della vaccinazione. Storia e controstoria”; “Immunità e vaccini. Perché è giusto proteggere la nostra salute e quella dei nostri figli”; “I vaccini sono un’illusione”; “Malattie, vaccini e la storia dimenticata (dissolving illusions). Epidemie, contagi, infezioni. Cos’è cambiato davvero in Occidente negli ultimi due secoli”; “Vaccini: verità, bugie e controversie”.

Promuovere disinformazione significa diffondere insicurezza

È chiaro nel tono dei titoli che non c’è un vero e proprio attacco frontale al tema delle vaccinazioni, ma sicuramente si pongono molti dubbi, il che equivale a diffondere insicurezza nella popolazione, che proprio in queste settimane si appresta ad affrontare una campagna vaccinale contro il Coronavirus a dir poco storica, in termini di numero di persone coinvolte e di risorse mediche e finanziarie.

Senza dubbio Amazon è uno dei più grandi promotori della disinformazione in tema di vaccinazione attraverso la promozione di libri su falsi studi che non fanno altro che aumentare il livello di cospirazione sul COVID-19 e sulle vaccinazioni“, ha spiegato Peter Hotez, pediatra ed esperto di vaccini presso il Baylor College of Medicinale.

Il problema è nella pagina dei risultati di Amazon, sono meglio evidenziati i titoli più ambigui

In un audit pubblicato a gennaio di quest’anno, i ricercatori dell’Università di Washington hanno esaminato nel dettaglio i risultati di ricerca su Amazon per diversi termini relativi alle vaccinazioni ed è andata così: su 38 mila risultati, 5 mila circa contenevano disinformazione e fake news, l’11% del totale. il problema principale è che i risultati peggiori apparivano molto più in alto nella pagina di ricerca, dando risalto attraverso il posizionamento migliore ai risultati che supportavano le teorie complottiste e antiscientiste.

Gli algoritmi di Amazon non sono propriamente ottimizzati per far emergere le teorie del complotto, ma per far correre le vendite sì, alimentando un circolo virtuoso che avvantaggia autori, editori e Amazon stessa. Non a caso si parla da tempo di dominio crescente del gigante di Seattle in più segmenti della nuova economia digitale.

La società in genere guadagna il 15% sui libri cartacei e almeno un terzo di royalty sugli acquisti di ebook. I suggerimenti poi possono dare un grande contributo in tal senso: stando ad uno studio del 2012, i suggerimenti potenzialmente possono favorire un aumento delle entrate dall’8% al 20%.

L’azienda, inoltre, ha deciso di investire maggiormente proprio in quei modelli di deep learning più efficaci per migliorare il sistema di suggerimenti dietro i prodotti sponsorizzati più rilevanti in termini di vendite.

Nel complesso, i nostri audit suggeriscono che Amazon ha un grave problema con la disinformazione sui vaccini e la salute, esacerbato ulteriormente dai suoi algoritmi di ricerca e raccomandazione”, hanno commentato Prerna Juneja e Tanushee Mitra in uno studio a quattro mani presentato il mese scorso alla Conferenza CHI sui fattori umani nei sistemi informatici. “Un solo clic su un libro anti-vaccino potrebbe riempire la tua home page con molti altri libri simili“, hanno precisato le due ricercatrici.

Questione di mercato e profitti

Non si chiede ad Amazon di cancellare titoli cospirazionisti o anche vagamente tali, solo di fare più attenzione ai sistemi di classificazione delle pubblicazioni, senza dare maggiore risalto a cosa vende di più, a scapito della conoscenza e della condivisione del sapere di qualità.

Per anni, si legge nell’articolo di approfondimento pubblicato su fastcompany.com, giornalisti e ricercatori hanno da tempo messo in guardia sui modi in cui truffatori, estremisti e teorici della cospirazione hanno usato e usano Amazon per guadagnare denaro e attenzione presso lo sterminato pubblico di internet.

Negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone, inoltre, le policy dell’azienda riguardo la gestione di titoli scomodi come quelli antiscientisti è molto più liberale che in Cina o in Arabia Saudita, secondo una ricerca dell’Università di Amsterdam.

I titoli a favore delle teorie del complotto sanitario e vaccinale sono sempre ai primi posti o tra i risultati più alti, a meno che non ci sia un’esplicita richiesta dall’esterno per la rimozione di questi volumi. La disponibilità di queste pubblicazioni ad alto contenuto di disinformazione e false notizie è maggiore negli Usa, in Spagna, in Giappone, in Italia, in Germania e in Francia che nel resto del mondo.