L'intervento

AI, Walter Renna (Fastweb + Vodafone): ‘Buy European’ principio fondamentale per creare il nostro ecosistema Ue’

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Walter Renna, Ceo di Fastweb + Vodafone, all'Italian Tech Week in corso a Torino: “Per l'AI il principio del ‘buy European’ sarà davvero importante per far crescere la domanda anche di tecnologie europee per l’AI e sostenere la nascita di campioni locali e la crescita delle nostre aziende europee'.

In che modo l’Italia e l’Europa si possono posizionare a livello di AI e sviluppo tecnologico rispetto ai grandi big globali Usa e Cina?

Risponde sul palco della Italian Tech Week in corso a Torino il Ceo di Fastweb + Vodafone Walter Renna, secondo cui tutti i settori si orienteranno verso l’AI, quindi finanza, sanità, industria manifatturiera, tutti punteranno sui processi nativi dell’IA. A suo parere se si controlla questa tecnologia, si può mantenere il proprio vantaggio competitivo. Se si acquistano scatole nere e si mettono lì i propri dati, si perderà tutto.

AI, il rischio per l’Italia è di essere un semplice consumer

“I layer tecnologici principali sono il Cloud, la Cybersecurity e l’AI per un paese – dice Renna – il rischio per l’Europa è di essere un semplice consumatore, senza disporre delle sue tecnologie europee. Un luogo dove si viene soltanto per il cibo e il turismo”.

Il primo pericolo è l’accessibilità ai dati, prosegue Renna, perché “se sposti i tuoi dati su un cloud, c’è il rischio che tu non possa più accedervi”. C’è poi un altro rischio, che riguarda la riservatezza se finiscono all’estero. Infine, un altro problema è l’integrità.

Si tratta quindi di un problema di “country continuity o business continuity” il fatto di poter disporre dei propri dati senza dover ricorrere a provider extra Ue.

Tutti i business saranno investiti dall’AI

Tanto più che in termini di concorrenza “tutti i settori di business abbracceranno l’AI: finanza, healthcare, manufacturing”, aggiunge. “Se controlli la tecnologia puoi mantenere il tuo vantaggio competitivo. “Se si acquistano scatole nere e si mettono lì i propri dati, si perderà tutto”.  

In questo senso, l’Italia sconta un problema atavico, la carenza di persone skillate. “In Italia soltanto il 21% degli studenti si laurea in materie STEM”, a fronte del 30% dell’India e del 40% in Cina.  

AI, partita aperta per l’Europa ma servono regole

Ma non tutto è perduto e l’AI può essere il terreno su cui l’Europa lancia la sua rincorsa a livello globale. “E’ vero che l’Europa ha perso la corsa al Cloud e ai social network – dice Renna – è vero che la maggior parte dei nostri dati è finita a Cloud provider americani, però molti dati stanno tornando indietro su Cloud nazionali”.

Come Europa, dobbiamo risolvere i problemi strutturali che abbiamo a partire dalla costruzione di un mercato unico europeo e un altro aspetto cruciale è il procurement pubblico. “Il principio del ‘buy European’ sarà davvero importante per far crescere la domanda anche di tecnologie europee per l’AI e sostenere la nascita di campioni locali e la crescita delle nostre aziende europee”.    

Tlc in crisi, troppe asimmetrie con gli OTT

Il mercato italiano delle Tlc è in grave crisi per il calo dei prezzi dovuto all’estrema concorrenza che c’è, mentre dall’altra parte ci sono gli OTT che “traggono vantaggio dalle reti che noi costruiamo senza pagare una lira. Il tutto in un contesto do forte asimmetria regolatoria, servono le stesse regole”, aggiunge Renna.

Per quanto riguarda lo sviluppo dell’AI, “In Italia stiamo cercando di creare un ecosistema che si muova nella stessa direzione, noi offriamo una piattaforma completa e sicura con un super computer che si trova vicino a Milano – aggiunge – abbiamo un LLM creato in Italia con i dati che resteranno in Italia. Abbiamo anche una piattaforma agentica”.   

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